Coliche in gravidanza, possibili cause

I cambiamenti a cui va incontro il corpo durante la gestazione possono portare ad accusare con una certa frequenza coliche e dolore addominale.
Coliche in gravidanza, possibili cause
Sergio Alonso Castrillejo

Revisionato e approvato da il farmacista Sergio Alonso Castrillejo.

Ultimo aggiornamento: 11 ottobre, 2022

Le coliche in gravidanza possono avere cause molto diverse. È importante prestare attenzione all’intensità del dolore e ad altri possibili sintomi, ma soprattutto affidarsi sempre al ginecologo per gli esami del caso.

Nelle righe che seguono presentiamo le principali cause delle coliche accusate durante la gravidanza, dalle più comuni alle più gravi. Tra queste ultime, la presenza di una gravidanza extrauterina o il rischio di un parto prematuro.

Cause principali delle coliche in gravidanza

1. Impianto dell’embrione

Tra i primi segni della gravidanza vi sono le coliche causata dall’impianto dell’embrione nell’utero, o annidamento. Questo dolore di solito dura uno o due giorni ed è simile a quello che accompagna le mestruazioni.

Le coliche compaiono anche prima della data prevista del ciclo e interessano la parte inferiore dell’addome. Si possono ripetere man mano che il feto cresce a causa della pressione esercitata sull’utero. 

2. Gas intestinali e stitichezza tra le cause di coliche in gravidanza

Donna incinta con le mani sulla pancia.
I cambiamenti fisiologici che avvengono durante la gravidanza alterano il ritmo della digestione. Questo può causare coliche e dolore addominale.

Durante la gravidanza si verificano molti cambiamenti nel corpo, tra cui una digestione più lenta. Ciò può provocare gonfiore e accumulo di gas intestinali, che si avvertono sotto forma di coliche innocue.

Oltre a ciò, via via che l’utero aumenta di dimensioni, l’intestino resta schiacciato verso l’alto. Il transito delle feci diventa più lento e talvolta fastidioso.

3. Contrazioni di Braxton Hicks

Le contrazioni di Braxton Hicks sono comuni, più spesso nel secondo e terzo trimestre. Sono saltuarie e non indicano un travaglio imminente, ma piuttosto che il corpo si sta preparando al grande momento.

Queste coliche in gravidanza sono fastidiose, ma non dolorose, sebbene si possano intensificare con l’avvicinarsi del parto. Possiamo riconoscerle perché sono irregolari e non aumentano di frequenza, bensì diminuiscono.

4. Dolori ai muscoli e ai legamenti

Donna incinta con coliche.
Lo sviluppo del feto porta a un allungamento dei legamenti e dei muscoli nel corpo della donna.

Come anticipato nel primo punto, le coliche tra la 16ª e 29ª settimana di gravidanza possono essere dovute alla pressione del feto sui muscoli e sui legamenti. Più precisamente, si tratta di crampi a carico del legamento rotondo, che ha il compito di sorreggere l’utero. 

Oltre il 70% delle donne incinte accusano questo dolore acuto e pungente alla parte bassa dell’addome. Ciononostante, nella maggior parte dei casi si tratta di un lieve disagio della durata di alcuni secondi o minuti, senza rischi per il bambino.

5. Rapporti sessuali

I rapporti sessuali in gravidanza sono in genere sicuri. In alcuni casi, tuttavia, il medico potrebbe sconsigliarli, per esempio quando la gravidanza è ad alto rischio.

È bene sapere, comunque, che il sesso potrebbe essere causa di alcuni fastidi che sono per lo più lievi e non pericolosi. Se non spariscono, occorre parlarne con il ginecologo.

Coliche in gravidanza a rischio

Donna incinta con dolore addominale.
In alcuni casi, il dolore può rispondere a una causa più grave che richiede attenzione medica immediata.

Oltre alle cause citate, che di solito non devono destare preoccupazione, ce ne sono altre che comportano un rischio per la gravidanza.

  • Gravidanza extrauterina o ectopica: l’ovulo si impianta all’esterno dell’utero, di solito in una delle tube di Falloppio.
  • Aborto spontaneo. Una forte colica accompagnata da sanguinamento può essere segno di aborto spontaneo, ma non sempre. In questo caso la placenta si distacca dall’utero e il rischio può essere molto alto.
  • Preeclampsia. La colica è localizzata sulla parte superiore dell’addome. È accompagnata da pressione alta e presenza di proteine nelle urine.
  • Infezione del vie urinarie. Un altro sintomo associato alle coliche è il dolore durante la minzione.
  • Distacco della placenta. In questo caso la colica è forte e non si allevia.
  • Parto prematuro. Si considera parto prematuro quando avviene prima della 37ª settimana; provoca una dilatazione della cervice.

Quelle elencate sono le cause principali di coliche in gravidanza, dalle più innocue a quelle che comportano un rischio maggiore.

Di fronte a qualunque sintomo che desta preoccupazione, soprattutto se non scompare ed è accompagnato da altri disagi, non esitate ad andare dal medico.


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