Anosmia (perdita dell’olfatto): possibili cause

L'anosmia è la perdita dell'olfatto. Non è un disturbo comune, ma è in grado di alterare la qualità della vita di chi ne soffre, poiché impedisce di percepire la realtà nella sua interezza. Ne parliamo in questo articolo.

Ragazza con anosmia.

Per anosmia si intende la perdita totale del senso dell’olfatto. A seguire vedremo i fattori che possono causarla. Non si tratta di un disturbo comune negli adulti, sebbene la forma più lieve di diminuzione dell’olfatto, denominata iposmia, sia invece diffusa. Analogamente, è poco comune tra i neonati (anosmia congenita).

Tale inabilità nel percepire gli odori non pregiudica solamente la possibilità di godere degli aromi piacevoli, che si tratti del profumo di un fiore, del caffè appena fatto o del proprio piatto preferito. Può anche esporre la persona ad alcuni rischi in quanto incapace di rilevare odori potenzialmente dannosi, come prodotti chimici, perdite di gas o alimenti avariati.

Oltre a ciò, la perdita dell’olfatto pregiudica anche il senso del gusto dato che entrambi i sensi interagiscono tra loro affinché sia possibile distinguere determinati sapori.

Non si tratta di un disturbo grave, ma può rientrare nella sintomatologia di patologie più serie. A ogni modo l’anosmia, come vedremo a breve, riduce la qualità di vita della persona che ne soffre.

Problemi legati all’anosmia

La perdita dell’olfatto impedisce di godere di alcuni piaceri della vita, portando la persona a provare frustrazione e in alcuni casi persino a soffrire di depressione. In sintesi, una minore qualità di vita.

A volte, inoltre, può interferire nelle abitudini alimentari, con conseguente dimagrimento e nei casi più gravi malnutrizione. L’individuo, di fatto, perde interesse per il cibo, in quanto non ne percepisce più il sapore.

In altri casi può invece verificarsi un aumento di peso. Ne consegue un maggiore rischio di ipertensione, legato all’eccessivo uso di sale nel tentativo di dare più sapore al cibo.

Donna che annusa un fiore.
L’anosmia può anche portare alla depressione, in quanto impedisce di godere degli aromi piacevoli.

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In che modo percepiamo gli odori?

La mucosa è lo strato che riveste l’interno del naso. In essa sono presenti alcuni recettori incaricati di rilevare gli odori e di inviare le informazioni al cervello attraverso i neuroni.

Quando respiriamo, le microscopiche molecole rilasciate dalle diverse sostanze intorno a noi entrano in contatto con i recettori. Questi ultimi inviano le informazioni rilevate al cervello, dove l’odore verrà identificato.

A sua volta, il cervello riceve le informazioni relative al senso del gusto, e grazie a entrambi ci è possibile riconoscere i diversi sapori. In assenza del caratteristico sapore, un cibo può risultare insipido. Ma anche il senso del tatto e della vista sono coinvolti nell’identificazione dei sapori.

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Possibili cause di anosmia

Vediamo alcune cause che possono provocare la perdita dell’olfatto:

  • Malattie a carico del naso e delle vie respiratorie superiori: raffreddore, sinusite, influenza, allergie stagionali.
  • Trauma encefalocranico.
  • Tumori o polipi nasali.
  • Fumo.
  • Malattie neurodegenerative: morbo di Alzheimer, sclerosi multipla, morbo di Parkinson.
  • Alcuni farmaci: antibiotici e antipertensivi.
  • Esposizione a sostanze chimiche: insetticidi o solventi, i quali possono danneggiare la mucosa nasale.
  • Irradiazione nella zona della testa e del collo.

Occorre segnalare che anche il naturale processo di invecchiamento può causare una diminuzione, se non addirittura la perdita, dell’olfatto.

Ciò si deve al ridotto numero di neuroni che inviano le informazioni al cervello a partire dai recettori che rilevano gli odori. Tale perdita può aumentare con il trascorrere degli anni.

Ragazza che annusa margherita.
Le cause dell’anosmia sono molteplici, da alcuni farmaci al comune raffreddore.

Esistono trattamenti per l’anosmia?

L’anosmia non è una malattia, pertanto non esiste un trattamento specifico. L’approccio si basa generalmente sull’individuazione e il trattamento della causa scatenante, quando possibile.

Il medico potrà trattare i disturbi delle vie respiratorie superiori e del naso, consigliare di smettere di fumare, rimuovere polipi o tumori, o eseguire qualsiasi altro intervento adatto al singolo caso. Talvolta si tratta di una condizione temporanea, pertanto reversibile; in altri casi, è cronica e irreversibile.

Non sempre, però, si verifica un recupero parziale o totale dell’olfatto. Nei casi in cui si renda necessario, inoltre, è importante integrare il supporto psicologico.

In presenza di dubbi o sintomi compatibili con l’anosmia, non esitate a consultare il medico. L’ideale è chiedere consiglio a uno specialista in otorinolaringoiatria che indichi gli esami del caso.

Bibliografia

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