Ansia nei bambini: quanto devo preoccuparmi?
Prima di capire se l’ansia nei bambini è motivo di preoccupazione, è una buona idea partire innanzitutto dalla definizione di questo stato, e vedere se ci sono differenze tra questo disturbo nei bambini e negli adulti.
L’irrequietezza nei bambini -parola che a volte viene utilizzata come sinonimo di ansia- dipende da diverse variabili. Così, l’età, le manifestazioni emotive o i limiti dimostrati nelle attività di tutti i giorni sono elementi di cui tenere conto.
Cos’è l’ansia?
Secondo le informazioni di diverse fonti ufficiali, l’ansia fa parte di diversi quadri clinici tipici dell’infanzia e dell’adolescenza. Secondo tali fonti, l’ansia patologica sarebbe la reazione a uno stimolo percepito come minaccioso, con una sensazione di intenso malessere, sintomi neurovegetativi, cognitivi e sintomatici.
Sulla base di quanto detto, l’ansia nei bambini -per quanto mai auspicabile- acquisisce diverse caratteristiche e livelli di gravità. Potrebbe diventare motivo di preoccupazione quando le sue manifestazioni corrispondono all’ansia patologica.
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Cause dell’ansia nei bambini
I bambini possono soffrire di ansia per i motivi più disparati. Alcuni di questi potrebbero essere:
- Il divorzio dei genitori o una perdita simile.
- Cambiamenti importanti nella quotidianità dei piccoli, come un trasferimento in un’altra città.
- Precedenti di violenza.
- Vivere situazioni di violenza domestica.
Ulteriori dati
I Centers for Disease Control and Prevention, CDC, sostengono che quando i bambini non superano le paure e le preoccupazioni tipiche della loro età, o quando queste sono così numerose da interferire con le loro attività, si potrebbe giungere a una diagnosi di disturbo d’ansia. Esempi di disturbi d’ansia sono i seguenti:
- Provare paura a causa della separazione dei genitori (ansia da separazione) o di una situazione o di qualcosa in particolare (come dei cani, degli insetti, oppure di andare dal medico), con vere e proprie fobie.
- Paura della scuola e di altri luoghi frequentati da persone (ansia sociale).
- Essere molto preoccupati per il futuro o che succedano cose brutte (ansia generalizzata).
- Manifestare in diverse occasioni intensa paura, improvvisa e inaspettata, accompagnata da manifestazioni fisiche (disturbo da panico).
Può darsi che questi dati siano casi isolati, che non indicano che siamo di fronte a un caso di ansia, per cui può essere difficile fare una diagnosi così come è facile sottovalutare la situazione.
Come agire in caso di ansia nei bambini?
- Tra i sintomi dell’ansia nei più piccoli possiamo trovare insonnia e disturbi fisici come difficoltà di respirazione, disturbi di stomaco, sudorazione, mal di testa.
- Allo stesso modo, alcuni bambini ansiosi non comunicano le loro preoccupazioni, quindi i sintomi possono passare inosservati.
- È fondamentale chiedere la consulenza di un professionista -soprattutto del pediatra- per fare una diagnosi del bambino e per ascoltare il suo parere.
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Per gestire la situazione, rivolgetevi a uno psicologo o a uno psichiatra
- Sebbene non sempre l’ansia nei bambini sia motivo di preoccupazione, è fondamentale attenzionare la situazione.
- Se necessario, oltre al consulto del pediatra, può essere importante richiedere l’aiuto di un professionista specializzato in disturbi emotivi e di salute mentale.
Infine, è fondamentale incoraggiare i genitori affinché diano importanza a un ambiente tranquillo per i loro figli. Una parola detta al momento giusto, un gesto o una carezza sono opzioni sane per prevenire l’ansia, oppure, se è già comparsa, per attenuarla.
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