Antimicrobici: a che cosa servono?

Al momento sono in fase di studio nuovi agenti antiparassitari con meno effetti avversi e che possano, inoltre, combattere il fenomeno della resistenza dei parassiti ai farmaci ora in commercio.
Antimicrobici: a che cosa servono?

Ultimo aggiornamento: 28 settembre, 2019

Gli antimicrobici sono sostanze con la capacità di bloccare o inibire la crescita di specifici microrganismi. A seconda del germe da combattere, sarà necessaria una specifica sostanza. Possiamo quindi trovare antimicrobici efficaci contro i batteri, i funghi o i parassiti.

Vediamo, dunque, in che modo agiscono i vari gruppi di antimicrobici e quali sono le loro caratteristiche principali.

Tipi di antimicrobici

Piastra di Petri

Questi farmaci possono essere classificati in due sottogruppi in base a due aspetti:

  • Meccanismo di azione.
  • Tipo di microbo.

Classificazione degli antimicrobici secondo il meccanismo di azione

Questa prima classificazione comprende gli:

  • Sterilizzanti.
  • Disinfettanti.
  • Antisettici o agenti chemioterapici.

Sterilizzanti

Sono sostanze capaci di uccidere o inattivare in modo totale qualunque tipo di microrganismo. I due sterilizzanti più conosciuti sono la glutaraldeide e l’ossido di etilene.

Va detto, d’altra parte, che allo stesso scopo si possono utilizzare anche procedimenti fisici; il calore, la filtrazione e le radiazioni ionizzanti ne sono un esempio.

Disinfettanti

L’impiego dei disinfettanti ha il fine di eliminare tutti i microrganismi dai materiali inerti; questo grazie agli effetti tossici che presentano nei confronti dei tessuti vivi. Tra i più utilizzati troviamo l’alcol e i composti a base di iodio come il famoso Betadine.

È importante distinguere tra sterilizzazione e disinfezione. A differenza dei primi, i disinfettanti non sono in grado di eliminare i germi in modo completo.

Antisettici o agenti chemioterapici

Una delle differenze tra le due sostanze è che il gruppo degli antisettici si applica direttamente sui tessuti lesionati per evitare la crescita dei microbi. I chemioterapici, invece, si somministrano per via intravenosa.

Classificazione degli agenti antimicrobici secondo il tipo di microbo

In base al tipo di microbo da combattere, possiamo distinguere tra:

Antibiotici

Antimicrobici, colture batteriche

Il termine antibiotico fa riferimento a quelle sostanze chimiche prodotte da un essere vivente o derivate sinteticamente, in grado di uccidere o impedire la proliferazione di alcune classi di microrganismi sensibili.

Vengono utilizzati per curare le infezioni prodotte da batteri. Sono farmaci impiegati sia in campo veterinario che nella medicina per gli esseri umani, così come gli antiparassitari e gli altri antimicrobici. L’obiettivo del trattamento con antibiotici è debellare l’agente patogeno.

È sempre utile ricordare che l’automedicazione con antibiotici è un grave problema di salute pubblica. La ragione di ciò è che i batteri sono in grado di sviluppare, alla lunga, forme di resistenza ai diversi meccanismi di azione degli antibatterici. In questo modo, i trattamenti che sono inizialmente efficaci, cessano di funzionare e l’arsenale terapeutico infine si riduce.

Antimicotici

Conosciuti anche come antifungini, sono sostanze che impediscono la crescita di alcuni tipi di funghi o in grado di eliminarli.  

Così come avviene con gli antibiotici, sono in molti ad auto-medicarsi e ad abusare di questi medicinali; questo fa sì che i funghi comincino a sviluppare resistenza ai farmaci attualmente conosciuti.

Tra gli antimicotici più noti possiamo menzionare:

Antiparassitari

Provetta per coltura batterica e mani con guanti

Vengono usati sia in veterinaria che in medicina; combattono le infezioni causate da batteri e parassiti e possono curare alcune forme di cancro.

I più conosciuti sono gli antielmintici e gli antiprotozoari. Tra questi troviamo:

  • Albendazolo.
  • Mebendazolo.
  • Trimetoprim.
  • Paromomicina.
  • Metronidazolo.
  • Ivermectina.

Al momento sono in fase di studio nuovi agenti antiparassitari con meno effetti avversi e che possano, inoltre, combattere il fenomeno della resistenza dei parassiti ai farmaci ora in commercio.

Antivirali

Questo gruppo di farmaci è impiegato per trattare le infezioni virali. La caratteristica principale è che non sono in grado di curare la malattia, ma solo di alleviare i sintomi.

Quindi, gli antivirali possono ridurre la gravità dei sintomi e anche il rischio di  complicazioni. Esistono antivirali per ogni tipo di virus; sono somministrati solo su ricetta medica.

Antimicrobici: conclusioni

Le sostanze antimicrobiche sono in grado di inibire lo sviluppo di specifici microrganismi o di causarne la morte. Si ricorrerà a un tipo o l’altro a seconda dell’infezione specifica o della situazione.

I farmaci antimicrobici (antibatterici, antimicotici, antiparassitari e antivirali) sono soggetti a prescrizione medica. Auto-medicarsi con questo tipo di medicinale, infatti, favorisce lo svilupparsi di resistenze da parte dei microbi e quindi un calo di efficacia del trattamento.


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