Antinfiammatori non steroidei: tipi ed effetti

Gli antinfiammatori non steroidei, o FANS, sono tra i farmaci più utilizzati per via del loro potente effetto analgesico e della possibilità di acquistarli senza prescrizione.
Antinfiammatori non steroidei: tipi ed effetti
Alejandro Duarte

Scritto e verificato il biotecnologo Alejandro Duarte.

Ultimo aggiornamento: 28 gennaio, 2021

Gli antinfiammatori non steroidei, noti anche con l’acronimo FANS, sono farmaci dalle proprietà analgesiche, antipiretiche, antinfiammatorie nonché antipiastriniche.

I FANS sono tra i farmaci più usati a livello mondiale. Per il loro effetto analgesico, vengono impiegati nel trattamento dei dolori reumatici, delle malattie infiammatorie e degenerative. Sono indicati anche per i disturbi quali emicrania, mal di denti e in generale in qualunque processo infiammatorio.

Il loro uso è estremamente diffuso anche in forma di automedicazione. Si tratta di farmaci non soggetti a prescrizione e supervisione medica, motivo per cui presentano un potenziale rischio di effetti collaterali.

È altrettanto importante sottolineare che tra gli antinfiammatori non steroidei non vi è un prodotto migliore o più sicuro di un altro e che non vanno assunti in concomitanza di altri farmaci da prescrizione, in quanto possono causare interazioni.

Come agiscono gli antinfiammatori non steroidei?

Flacone di antinfiammatorio non steroideo
I FANS agiscono bloccando la produzione delle sostanze che partecipano alla risposta infiammatoria.

Durante il processo di metabolizzazione a livello epatico, gli antinfiammatori non steroidei si legano in alta percentuale a una proteina plasmatica denominata albumina.

Tale aspetto è estremamente importante, in quanto se il paziente si trova in una condizione di ipoalbuminemia, la dose del farmaco andrà regolata; questo perché vi sarà più farmaco libero nel sangue rispetto a quello legato alle proteine, quindi l’effetto sarà maggiore.

È la frazione libera del farmaco a innescare gli effetti degli antinfiammatori non steroidei; ma in che modo? Il meccanismo di azione del farmaco non è univoco e la sua funzione può essere attivata nei seguenti modi:

  • Inibendo l’enzima cicloossigenasi (COX): è il meccanismo principale. L’inibizione di questo enzima impedisce la sintesi delle prostaglandine, sostanze che agiscono da mediatrici dell’infiammazione.
  • Effetti non mediati dalle prostaglandine, come l’inibizione dei neutrofili nell’infiammazione o l’inibizione dei mediatori proinfiammatori come l’ossido nitrico indotto dalle citochine.
  • Apoptosi: le prostaglandine inibiscono l’apoptosi e ciò spiega almeno in parte perché alcuni FANS sono legati a un rischio minore di sviluppare alcune forme cancerogene.

Classificazione dei FANS

I farmaci antinfiammatori non steroidei possono essere classificati in base alla selettività o meno della COX-2. Da un lato vi sono i FANS non selettivi e dall’altro quelli selettivi della COX-2. Tra i non selettivi abbiamo i seguenti gruppi:

  • Salicilati: acido acetilsalicilico o aspirina.
  • Pirazoloni: metamizolo.
  • Paraaminofenoli: paracetamolo.
  • Acido propionico: ibuprofene.
  • Acido acetico: indometacina.
  • Oxicam: piroxicam.
  • Acido antranilico: acido meclofenamico.

Per quanto riguarda i FANS selettivi della COX-2, abbiamo:  meloxicam, nimesulide, l’etodolac e il coxibs come celecoxib.

Farmacocinetica dei FANS

Si tratta di farmaci a rapido assorbimento. La principale via di somministrazione è quella orale, ma ammettono anche quella topica, endovenosa e rettale. Una volta assorbiti, raggiungono la massima concentrazione nel sangue dopo 2 – 3 ore. È raccomandabile assumere i FANS durante i pasti, in quanto possono danneggiare la mucosa intestinale.

Si tratta di farmaci che nella gran parte dei casi si legano ad alte percentuali (il 95-99% circa) all’albumina​​. Dettaglio non da poco, giacché a causa del forte legame con l’albumina possono verificarsi diverse interazioni con altri medicinali che condividono la stessa caratteristica.

Subiscono il metabolismo epatico e taluni possiedono metaboliti attivi. Inoltre, quasi tutti presentano un certo grado di circolazione enteroepatica. Una volta metabolizzati, vengono escreti dai reni, pertanto andranno assunti con cautela dai pazienti affetti da insufficienza renale, adattandone il dosaggio.

Reazioni avverse degli antinfiammatori non steroidei

Donna con gastrite
La principale reazione avversa dei FANS interessa l’apparato digerente, pertanto vanno assunti durante i pasti.

L’assunzione di ogni tipo di farmaco può produrre lo sviluppo di effetti collaterali. È importante conoscere bene i rischi e i benefici del farmaco prima dell’assunzione.

Gli antinfiammatori non steroidei producono effetti avversi a livello gastrointestinale. Ciò può causare difficoltà nella somministrazione di questi antidolorifici. Ma sono anche nefrotossici, ovvero possono causare problemi ai reni. Tra le reazioni avverse più comuni troviamo:

Infine, prima di assumere questi medicinali, considerate sempre l’opzione di consultare il medico. Conoscerne gli effetti collaterali e la corretta applicazione è il modo migliore per trarne il massimo vantaggio terapeutico.


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