Ascaridiasi: sintomi e possibili trattamenti

Per scongiurare il rischio di ascaridiasi, si consiglia di lavare, sbucciare e cuocere frutta e verdura prima di consumarle. Inoltre, si devono lavare accuratamente le mani.
Ascaridiasi: sintomi e possibili trattamenti
Alejandro Duarte

Scritto e verificato il biotecnologo Alejandro Duarte.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2021

L’ascaridiasi è un’infezione causata dal parassita intestinale Ascaris lumbricoides. È l’infezione umana da parassiti intestinali più comune al mondo.

È molto più frequente nei paesi in via di sviluppo con scarse condizioni igieniche e sanitarie e nelle aree in cui si utilizzano feci umane come compost. Quando si ingeriscono le uova del parassita, queste raggiungono l’intestino, dove si schiudono e diventano larve.

Come si trasmette l’ascaridiasi?

Vermi intestinali.

L’infezione inizia quando le uova di Ascaris vengono ingerite, veicolate di solito da alimenti contaminati. Il cibo, a sua volta, viene contaminato attraverso il contatto con il suolo contaminato da feci umane contenenti uova.

Le uova di Ascaris sono resistenti e possono sopravvivere nel terreno per anni. Una volta ingerite, si schiudono e rilasciano le larve nell’intestino. Ogni larva migra dalle pareti dell’intestino tenue e viene trasportata attraverso i vasi linfatici e il flusso sanguigno ai polmoni.

Le larve poi tornano nell’intestino tenue, dove maturano per poi diventare parassiti adulti; questo processo richiede da 2 a 3 mesi. I parassiti adulti sono lunghi 15–50 cm e hanno un diametro di 0,25–0,5 cm; vivono 1 o 2 anni.

Le uova deposte dai vermi adulti vengono escrete con le feci, si sviluppano nel terreno e riprendono quindi il ciclo infettivo se vengono ingerite di nuovo.

Sintomi

La maggior parte delle persone affette da ascaridiasi non presenta sintomi. Ciò nonostante, l’ascaridiasi può provocare una sintomatologia diversa a seconda della parte del corpo affetta.

Ascaridiasi polmonare

Una volta ingerite le uova, queste si schiudono nell’intestino tenue. Le larve viaggiano quindi attraverso il flusso sanguigno o il sistema linfatico fino ai polmoni.

Possono verificarsi sintomi simili all’asma o alla polmonite, inclusi tosse persistente, fiato corto e respiro sibilante. Dopo 6 o 10 giorni, le larve migrano verso la gola.

Ascaridiasi intestinale

All’interno dell’intestino tenue, le larve maturano in vermi adulti che di solito vivono nell’intestino fino alla morte. Nell’ascaridiasi lieve o moderata, l’infestazione intestinale può causare i seguenti sintomi:

Nei casi più gravi, possono comparire sintomi come forte dolore addominale, affaticamento, vomito, dimagrimento e presenza di vermi nelle feci e nel vomito.

Il trattamento dell’ascaridiasi

Come combattere i vermi intestinali con rimedi naturali.

Il trattamento prevede la somministrazione di farmaci antiparassitari con albendazolo, mebendazolo o ivermectina, da assumere per via orale per eliminare i parassiti intestinali. Le feci devono essere analizzate circa 3 settimane dopo il trattamento per verificare l’assenza di uova.

Talvolta è necessario rimuovere chirurgicamente i vermi, in particolare nei casi di ostruzione intestinale, ostruzione delle vie epatiche o infezione addominale. Per evitare possibili re-infestazioni, si raccomandano le seguenti precauzioni:

  • Lavare, sbucciare e cuocere tutta la frutta e la verdura prima del consumo. Soprattutto nel caso di prodotti coltivati in aree in cui le feci umane vengono utilizzate come compost.
  • Effettuare un corretto lavaggio delle mani, soprattutto dopo aver defecato, urinato e prima dei pasti.
  • Portare regolarmente gli animali domestici dal veterinario per verificare l’assenza di parassiti intestinali.
  • Tenere le unghie corte e pulite.
  • Lavare ad alta temperatura gli indumenti contaminati, come pigiami e biancheria da letto.

Possibili complicazioni dell’ascaridiasi

I casi lievi di ascaridiasi di solito non causano complicazioni. Tuttavia, se l’infestazione è massiccia, le complicazioni possono essere pericolose. Tra queste, ricordiamo le seguenti:

  • Ritardo della crescita: l’inappetenza e lo scarso assorbimento del cibo digerito comportano una nutrizione insufficiente che può ritardare la crescita.
  • Blocco e perforazione intestinale: se l’infestazione è significativa, la massa dei vermi può bloccare una parte dell’intestino. Può causare crampi addominali e vomito. Il blocco può persino perforare la parete intestinale o l’appendice. Per questo motivo, si potrebbero sviluppare emorragie interne e appendicite.

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