
Al giorno d’oggi, la ritenzione idrica rappresenta un problema relativamente frequente. Questa condizione viene definita come un disturbo infiammatorio che…
Per assumere la vitamina D, è necessario consumare determinati alimenti ed esporsi al sole con moderazione, nonostante in alcuni casi può essere il medico a indicare degli integratori.
La vitamina D svolge una funzione indispensabile per il nostro organismo: ci aiuta ad assorbire il calcio. Inoltre, svolge un ruolo fondamentale per quanto riguarda il sistema nervoso, muscolare e immunitario. Bisogna, dunque, assumere la vitamina D come integratore?
Un deficit di tale vitamina potrebbe, in effetti, causare gravi problemi alle ossa, come osteoporosi o rachitismo. Scoprite in questo articolo quando dovremmo assumere la vitamina D e in che modo.
La vitamina D è una provitamina solubile nei grassi (come la A, la E e la K), la cui funzione è permettere un buon assorbimento del calcio. Agisce, infatti, come un ormone sul metabolismo di questo composto.
Alcune malattie come il rachitismo, l’osteomalacia o l’osteoporosi sono relazionate alla mancanza di calcio, anche se la loro origine è dovuta in particolare a un cattivo assorbimento di questo minerale (Ca) a causa della carenza di vitamina D.
Questo cattivo assorbimento può essere dovuto a:
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Se non assumiamo o assorbiamo abbastanza vitamina D, andremo incontro a una perdita di densità ossea.
In un modo più difficile da rilevare, la carenza di vitamina D potrebbe anche influire su casi di diabete, ipertensione arteriosa, malattie autoimmunitarie o tumore.
È possibile ottenere la vitamina D in tre modi diversi:
La quantità quotidiana di vitamina D raccomandata è di 1000 UI nelle donne e negli uomini adulti.
Quando prendiamo il sole, la pelle riceve i raggi ultravioletti (UV), i quali attivano un composto fondamentale nella formazione della vitamina D.
In questo modo, resta disponibile per il corpo proprio come se l’avessimo assunta mediante gli alimenti.
Consumando alimenti ricchi di vitamina D, la assorbiamo nell’intestino grazie al supporto della bile. Questo conferma l’importanza di una buona funzionalità epatica nell’assorbimento di questa vitamina.
Bisogna anche aggiungere che la disfunzione del fegato o della cistifellea alterano in grande misura il suo assorbimento.
Gli alimenti di origine animale ricchi di vitamina D sono i seguenti:
Possiamo anche trovare alimenti di origine vegetale ricchi di vitamina D:
Esiste anche una grande varietà di prodotti arricchiti di vitamina D, come il latte, la margarina o i cereali.
Tuttavia, è sempre molto più raccomandabile optare per alimenti nei quali la vitamina è presente in modo naturale oppure per un integratore.
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Quando viviamo in zone poco soleggiate, dove non possiamo esporre la nostra pelle al sole con frequenza oppure durante la stagione invernale, è necessario rinforzarci con un integratore di vitamina D3.
Questo dovrebbe essere quasi imprescindibile per le persone che non consumano alimenti di origine animale.
È consigliabile anche se siamo predisposti a un basso o cattivo assorbimento di calcio, o ancora nelle fasi della mezza età e della menopausa se si presenta una diminuzione della densità ossea.
In generale, questa vitamina si tollera bene in dosi che arrivano fino a 2000 UI. Tuttavia, non dovremmo oltrepassare le 1000 UI in mancanza di un’adeguata assistenza medica.