Per attaccamento madre-neonato si intende l’intenso legame emotivo che si svilupperà subito dopo il parto. Tuttavia, in alcune madri questa sensazione non si manifesta appena prendono il proprio bambino fra le braccia, quindi è normale chiedersi cosa fare in questi casi.
Non bisogna sentirsi in colpa per questo, soprattutto se si diventa mamma per la prima volta o se le condizioni della gravidanza non sono state ideali. Dopo il parto, la donna si sente molto stanca, come quando ci alleniamo fino allo stremo delle forze.
Oltre ai grandi cambiamenti ormonali che si verificano durante la gravidanza, il corpo è esausto per lo sforzo fisico e la mente è molto stressata. Al tempo stesso, si provano una grande incertezza e smarrimento per tutte le novità della maternità.
Non bisogna disperare o sentirsi una cattiva madre se l’istinto materno non si è ancora fatto sentire come si era immaginato.
Siate pazienti e fiduciose: arriverà. Durante l’attesa, vi consigliamo di seguire alcuni suggerimenti per rafforzare l’attaccamento madre-neonato.
Le aspettative durante la gravidanza
Durante la gravidanza, ma soprattutto con l’avvicinarsi dell’ultimo trimestre, la donna è travolta da interrogativi sul parto. Il ginecologo e l’ostetrica sicuramente presenteranno i possibili scenari.
Oltre a ciò, durante le ultime settimane bisognerà decidere se si vuole partorire in modo naturale o con il cesareo. Il panorama che comincia a delinearsi crea in grandi aspettative.
L’immagine più ricorrente è la scena romantica di una madre innamorata del proprio bambino, che lo tiene tra le braccia sussurrandogli parole dolci. Strano che questa immagine idillica coincida con quella diffusa da media e social network. Come mai non riusciamo a immaginare una mamma esausta e piena di dubbi?
Queste aspettative sono accompagnate da discorsi e consigli che, volenti o nolenti, si riceveranno da amici e familiari. Alcune donne si sentono sopraffatte, ancor di più se il neonato non dorme o mangia tranquillamente. In questi casi non sembra così irragionevole non provare l’attaccamento madre-neonato.
Vi potrebbe interessare: Depressione post partum: cos’è e come superarla
Come si costruisce l’attaccamento madre e neonato?
C’è chi afferma che il legame tra madre e figlio inizia non appena si è consapevoli che dentro di sé si sta formando una nuova vita. Nonostante ciò, come in ogni relazione umana, bisogna costruire tale legame.
Non esiste un manuale che spieghi per filo e per segno come essere mamma o come nasce l’attaccamento madre-neonato. Tutto indica che si svilupperà in modo autentico e irripetibile, in modi diversi e in un dato momento che è impossibile prevedere.
Alcune madri cominciano a sentirlo non appena scoprono di essere incinte, altre durante il parto. C’è anche chi matura l’attaccamento madre-neonato dopo le prime settimane, che sono le più difficili ed estenuanti; e chi ha bisogno di più tempo. In tutti i casi, andrà bene e ci si adatterà ai ritmi del proprio bambino.
Suggerimenti per migliorare l’attaccamento madre e neonato
Come anticipato, non esiste una guida per instaurare il legame tra la madre e il proprio bambino a partire dal momento in cui entrano in contatto. Pur così, è possibile ricorrere ad alcune risorse per rafforzare in modo naturale questo legame.
1. Stabilire un contatto fisico
Appoggiare il bambino sul petto, anche senza i vestiti contatto pelle a pelle, è fondamentale per sviluppare l’attaccamento madre-neonato. Ciò è noto come la cura del canguro.
Questo gesto è ancora più importante per i bambini prematuri perché consente loro di regolare la temperatura corporea. Tenere il bambino così vicino, sentire il suo respiro e il suo odore sono sensazioni piacevoli che aiutano a stimolare l’attaccamento.
2. Guardarlo negli occhi
Approfittate dell’allattamento al seno per guardare il bebè dritto negli occhi. All’inizio non si concentrerà su di voi, ma a poco a poco inizierà a cercare il vostro sguardo.
Il contatto visivo è ideale mentre si allatta. Potreste anche cantare una canzone in modo che la associ a quel momento.
3. Dormire insieme
Dormire insieme al neonato crea un clima intimo che favorisce l’attaccamento. Può anche dormire nella camera da letto dei genitori se ciò lo calma e lo fa sentire al sicuro.
Potete cogliere l’occasione per accarezzarlo e fargli un massaggio. È documentato che stimola lo sviluppo e rafforza il legame.
4. Riposare per rafforzare l’attaccamento madre e neonato
L’arrivo di un neonato a casa richiede una disponibilità h24, dunque di giorno e di notte. Non cercate di offrire tutte le cure al bambino da sole perché potreste stancarvi moltissimo.
Se ad esempio un membro della vostra famiglia vi offre aiuto, non rifiutatelo. Il riposo vi permetterà poi di condividere con il bambino uno stato d’animo e una predisposizione migliori verso coccole e carezze.
5. Parlare delle proprie emozioni
Se dopo aver messo in pratica questi consigli, sentite che l’attaccamento madre-neonato non sorge e questa cosa vi preoccupa molto, parlatene con qualcuno. Qualcuno con cui vi sentite a vostro agio e a cui potete raccontare quello che vi sta succedendo senza essere giudicate.
Potreste ritrovarvi a parlare con un’amica che vi dice che ha provato lo stesso. L’importante in questo caso è che possiate esprimere quello che provate senza ricevere un rimprovero, perché in caso contrario potrebbe aumentare l’ansia provata.
6. Riscoprirsi madri
Come mai dopo aver tenuto tra le braccia il neonato e averlo portato a casa, non si sente l’attaccamento madre-neonato di cui tutti parlano?
Bisogna capire che l’idea della maternità perfetta e armoniosa risponde a una costruzione sociale sull’attaccamento precoce che non sempre corrisponde alla realtà. Probabilmente non sarete né le prime né le ultime ad avere questa esperienza.
Pertanto, non incolpatevi e preparatevi a riscoprirvi madri, con tutte le imperfezioni, i dubbi e le paure che la società tende a nascondere. Già nel 1949, la filosofa francese Simone de Beauvoir affermava che “la maternità è naturale, perché la cultura patriarcale l’ha naturalizzata”.
7. Concedersi del tempo
La maternità è una condizione, ma ogni donna intraprende il proprio cammino a modo suo. Non paragonatevi a nessuno e concedetevi del tempo se non vi sentite a vostro agio.
Verrà il momento in cui vi sentirete bene con voi stesse e con il vostro bambino. L’attaccamento non deve per forza avvenire immediatamente e questo non fa di voi cattive madri.
Vivete giorno per giorno, siate autonome. Nessuno tranne voi intraprenderà questo viaggio. Tuttavia, se la questione vi preoccupa e volete continuare a indagare, potete sempre consultare uno specialista.
Attaccamento madre e neonato debole: non esitate a chiedere il parere di un esperto
Se nel corso delle settimane e nonostante i tentativi vi chiedete ancora cosa fare, è opportuno cercare un aiuto professionale. Soprattutto se questo stato emotivo vi fa sentire in colpa. Succede più spesso di quanto pensiate.
Alcuni studi lo collegano alla depressione post-partum, motivo per cui si consiglia di affrontare la situazione. Durante questa fase, potreste approfittarne per realizzare un esercizio di introspezione e cercare di risalire a un trauma o un evento scatenante.
Infine, cercate di affrontare la situazione di buon umore: è tutta questione di tempo. Dovete prendere coscienza che state attraversando una nuova fase della vostra vita. Più avanti riuscirete a guardare con il sorriso a questo momento e l’attaccamento con i vostri figli crescerà con il passare degli anni.
Bibliografia
Tutte le fonti citate sono state attentamente esaminate dal nostro team per garantirne la qualità, affidabilità, rilevanza e validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Bascuñán ML. Early bonding of mother and child. Medwave 2006 May;6 (4):e1989 doi: 10.5867/medwave.2006.04.1989 Disponible en: https://www.medwave.cl/link.cgi/Medwave/PuestaDia/APS/1989
- Márquez Doren, Francisca, Poupin Bertoni, Lauren, & Lucchini Raies, Camila. (2007). Efectos del masaje en el recién nacido y el lactante. Index de Enfermería, 16(57), 42-46. Disponible en http://scielo.isciii.es/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S1132-12962007000200009&lng=es&tlng=es.
- Olhaberry, M., Escobar, M., San Cristóbal, P., Santelices, M. P., Farkas, C., Rojas, G., & Martínez, V. (2013). Intervenciones psicológicas perinatales en depresión materna y vínculo madre-bebé: Una revisión sistemática [Psychological perinatal interventions in maternal depression and mother-child bond: A systematic review]. Terapia Psicológica, 31(2), 249–261. Disponible en: http://teps.cl/index.php/teps/article/view/81/84
- Programa de Salud Infantil y Adolescente de Andalucía. Cómo establecer un buen apego. Disponible en: https://si.easp.es/psiaa/wp-content/uploads/2014/07/cuidadores_apego.pdf
- Sánchez Benítez, N. (2016). La experiencia de la maternidad en mujeres feministas. Nómadas, (44), 255-267. Disponible en: http://www.scielo.org.co/pdf/noma/n44/n44a15.pdf