Botulismo: cosa lo provoca e come evitarlo

Il botulismo provoca sintomi come vomito, diarrea e paralisi corporea. Mangiare cibi confezionati sottovuoto che non sono stati sottoposti a protocolli di sterilizzazione è un fattore di rischio.
Botulismo: cosa lo provoca e come evitarlo

Ultimo aggiornamento: 13 settembre, 2020

Sapete come identificare un alimento in grado di trasmettere il botulismo? Conoscete i batteri che causano la malattia? Questo microrganismo può comparire in qualsiasi alimento, di origine animale e vegetale, ma per crescere e proliferare necessita di un ambiente privo di ossigeno.

Sintomi come visione doppia, nausea, vomito o debolezza, accompagnati da una paralisi generalizzata, sono indicativi di un’infezione generata dal batterio Clostridium botulinum. Le conserve e gli alimenti in scatola sono responsabili di quasi tutti i casi, e in questo articolo ne spieghiamo il motivo.

Sul batterio del botulismo: Clostridium botulinum

Il Clostridium botulinum è un microrganismo che viene catalogato all’interno dei batteri anaerobi obbligati, poiché oltre a non aver bisogno di ossigeno per svolgere i suoi processi metabolici, la sua presenza lo uccide. Ciò significa che è costretto a vivere con basse concentrazioni di questo gas.

Al microscopio il Clostridium botulinum mostra una particolare forma ad asticella; un’altra caratteristica che lo distingue da molti batteri è la sua capacità di generare spore. Questa forma di sussistenza gli permette di rimanere in uno stato di dormienza per lunghi periodi e di diventare attivo quando l’ambiente è adatto alla sua crescita e proliferazione.

Questo microrganismo ha una resistenza variabile all’ossigeno. Tuttavia, diversi studi sostengono e concordano sul fatto che non cresce mai in atmosfere contenenti più del 10% del gas.

Cosa lo rende pericoloso?

La tossina botulinica è una neurotossina prodotta da questo microrganismo che agisce sulla placca neurale del corpo umano. Così, impedisce la corretta traiettoria degli impulsi nervosi. Il suo meccanismo d’azione può essere riassunto in tre fasi diverse:

1. La catena di idrogeno della tossina si lega ai recettori presenti sulla membrana presinaptica del neurone. Ciò significa che concentra la sua azione sul sistema nervoso umano.

2. La tossina penetra nel neurone attraverso un meccanismo attivo simile a quello dell’endocitosi. La cellula neuronale ammette l’ingresso assorbendo la molecola.

3. All’interno del neurone, la tossina interferisce con il rilascio di acetilcolina. In seguito a ciò, la giunzione nervo-muscolare non svolge correttamente la sua funzione. In altre parole, viene interrotto il segnale che determina la contrazione dei muscoli.

Impedendo all’acetilcolina di uscire dal neurone, la tossina botulinica rende impossibile l’attivazione dei muscoli. Il risultato finale sarà una mancanza di tono e di contrazione.

Batterio che causa il botulismo.
Il batterio Clostridium botulinum ha la forma di un bastoncino allungato.

Tipi di botulismo

La tossina botulinica è la causa della patologia che conosciamo come botulismo. Esistono tre modalità di trasmissione e diverse infezione da Clostridium botulinum:

  • Per mezzo del cibo: soprattutto attraverso l’inscatolamento, in cui i batteri crescono a causa della mancanza di ossigeno, impregnando il cibo con la tossina.
  • Nelle ferite: attraverso la produzione della tossina nelle lesioni cutanee.
  • Neonati: per ingestione di spore e conseguente proliferazione dei batteri nell’intestino del lattante. Il gruppo più a rischio è quello dei bambini al di sotto dei 2 anni. Questo è uno dei motivi per cui si raccomanda di non includere alimenti come il miele fino a una certa età.

Quali sono i sintomi?

Il botulismo si manifesta in modi diversi, ma i sintomi non passano inosservati. Questi includono:

  • Debolezza con paralisi su entrambi i lati del corpo.
  • Crampi addominali.
  • Difficoltà a parlare e a deglutire.
  • Difficoltà respiratoria.
  • Nausea e vomito.
  • Minore lucidità mentale.

La tossina impedisce il movimento muscolare, con tutte le carenze sistemiche che ne derivano. Se non trattata in tempo, la prognosi del paziente può essere fatale.

Diagnosi e trattamento

Al fine di identificare i batteri, vengono effettuate analisi del contenuto gastrico e fecale del paziente. I n queste analisi si cerca la presenza della tossina botulinica. Una volta individuata l’intossicazione, il trattamento primario si basa sull’assistenza respiratoria immediata.

Viene poi applicata un’antitossina per contrastare gli effetti potenzialmente letali. Il paziente in genere viene intubato per un periodo di tempo variabile per la somministrazione di fluidi nel caso in cui non recupera la capacità di deglutizione.

La prognosi è positiva a condizione che la malattia venga rilevata rapidamente e che il paziente riceva un supporto vitale. Diventa fondamentale anche la disponibilità dell’antitossina e la tracciabilità dei casi che possono insorgere tra conoscenti, familiari, amici o vicini di casa che hanno ingerito lo stesso alimento contaminato.

Conserve inscatolate e rischio di botulismo.
Le conserve e i prodotti in scatola sono i principali vettori della tossina botulinica se non adeguatamente confezionati.

Cosa ricordare del botulismo?

Conoscere i meccanismi d’azione di questo batterio e i sintomi della malattia è importante, ma l’essenziale è sapere come prevenirli. A tale scopo, sono stati stabiliti vari protocolli di controllo alimentare per gli alimenti in scatola.

Sottoporre gli alimenti in scatola a una temperatura di 121 °C per il tempo stabilito dovrebbe essere sufficiente per uccidere i batteri e le spore. La prevenzione del botulismo dipende in larga misura dalla conformità dell’industria alimentare e dei prodotti fatti in casa.


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