Bradipnea è il termine medico utilizzato per riferirsi a una frequenza respiratoria più bassa del normale. La respirazione è il processo fisiologico grazie al quale i polmoni attuano lo scambio gassoso, permettendo all’organismo di liberare all’esterno biossido di carbonio e assorbire ossigeno.
L’ossigeno è fondamentale affinché tutte le nostre cellule svolgano le loro funzioni. Con una respirazione dal volume inferiore al normale, il biossido di carbonio si accumula nell’organismo, dunque si riduce la quantità di ossigeno, il che può avere gravi conseguenze.
Anche se molte cause della bradipnea non sono maligne, questo disturbo può indicare una condizione anche grave. In quest’articolo spieghiamo tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.
In cosa consiste la bradipnea?
La parola ‘bradipnea’ deriva dal greco bradys, che significa ‘lentezza’, e pnein, che significa ‘respirare’. Questo termine medico viene utilizzato per riferirsi a una frequenza respiratoria più bassa del normale.
Il concetto di normalità nella respirazione dipende dall’età e dal livello di attività del singolo individuo. In un adulto è considerata normale una frequenza di circa 12-20 battiti al minuto. Quando questa scende sotto i 12 battiti, si può parlare di bradipnea.
Affinché si verifichi tale condizione, il battito rallentato deve prolungarsi per oltre due minuti. Attenzione a non fare confusione con altre due patologie simili, l’apnea o la dispnea.
La dispnea fa riferimento a una difficoltà respiratoria o alla sensazione che manchi l’aria. L’apnea, invece, consiste in una momentanea interruzione della respirazione. Sia l’apnea sia la bradipnea possono verificarsi durante il sonno.
La condizione opposta alla bradipnea, invece, è la tachipnea. In questo caso, la frequenza respiratoria risulta accelerata rispetto al normale, e può causare diversi problemi. Si parla di tachipnea in una persona adulta quando i battiti al minuto sono superiori ai 25.
Come dimostrano recenti studi, una delle cause più frequenti di una respirazione rallentata è l’intossicazione da alcool. Ma possono esservene molte altre, come spiegheremo nei paragrafi che seguono.
Quali sono le cause della bradipnea?
La bradipnea non è da considerarsi una vera e propria patologia, bensì un segnale o sintomo di una condizione. Come segnalato nel precedente paragrafo, una delle principali cause può essere un’intossicazione da alcool.
L’alcool agisce sul controllo della respirazione, inibendola e portando al rallentamento del battito cardiaco. Non si tratta dell’unica sostanza che può avere quest’effetto, esistono infatti molte altre droghe dagli effetti simili, come gli oppioidi.
Uno dei fattori più importanti nel rischio di depressione respiratoria è dato dalla combinazione tra benzodiazepine e alcool. Questi psicofarmaci ansiolitici sono usati comunemente dalla popolazione.
Altre sostanze associate alla bradipnea
La bradipnea può apparire come conseguenza dell’assunzione di diverse sostanze, come il monossido di carbonio.
Se inalato in alte concentrazioni, questo gas può causare il decesso poiché provoca una drastica riduzione della frequenza respiratoria e intossicazione. Per questo motivo viene spesso utilizzato per suicidarsi.
Anche alcuni medicinali utilizzati durante alcuni interventi chirurgici possono causare un rallentamento della respirazione. Per esempio, i rilassanti muscolari (di solito benzodiazepine), gli anestetici e gli antidolorifici (derivati oppioidi). In questi casi il paziente dovrà essere seguito successivamente al trattamento.
Lesioni cerebrali
La respirazione è un complesso processo fisiologico coordinato da diverse strutture cerebrali. La respirazione consapevole è determinata dal cervello, ma sono le strutture del tronco encefalico le responsabili di attività fondamentali tra cui anche il respiro.
Queste strutture permettono di mantenere attiva la respirazione anche nel caso in cui il cervello subisca una lesione, come nel caso di un tumore o un trauma cerebrale. In questo caso, si attiva una respirazione rallentata.
Squilibri elettrolitici e ormonali
Sono molti i fattori che possono influire sulla frequenza e la profondità dei nostri respiri. Un’altra causa di bradipnea può essere lo squilibrio di alcuni elettroliti, come il potassio o il calcio.
Questa condizione è sintomatica anche di altre malattie metaboliche, come l’ipotiroidismo. Gli ormoni della tiroide sono incaricati di regolare il consumo di energia e la temperatura corporea, tra gli altri processi. Bassi livelli di questi ormoni possono ridurre la frequenza dei respiri.
Fattori di rischio che possono sfociare in bradipnea
Alcuni fattori che aumentano i rischi di soffrire di bradipnea sono l’avanzamento dell’età, il consumo di tabacco o l’esistenza di malattie cardiache, così come l’essere entrati in fase di shock.
Questa condizione è stata legata anche a bassa temperatura corporea (ipotermia) e alle persone che svolgono attività fisica regolare e intensa. In quest’ultimo caso non è una conseguenza da ritenersi grave.
Sintomi e complicazioni della bradipnea
La bradipnea può alterare i livelli di ossigeno e biossido di carbonio nel corpo. La maggior parte dei sintomi appaiono a seguito di una ridotta quantità di ossigeno nel corpo, con conseguente fatica, debolezza, confusione o intontimento.
Può inoltre girare la testa e si può provare una sensazione di imminente svenimento. Altri segnali comuni sono mal di testa e male al torace, così come un peggioramento nella coordinazione dei movimenti o problemi di memoria.
La riduzione dei livelli di ossigeno nel sangue può determinare complicazioni quando si arriva all’ipossiemia. Secondo quanto spiegato in un articolo pubblicato sulla pagina Bel Marra Health, la bradipnea aumenta il numero di svenimenti e di malattie cardiache.
Organi e tessuti possono subire gravi danni, peggiorando i casi di arresto cardiaco e persino la morte. Altre complicazioni possono essere l’acidosi respiratoria e l’ipercapnia (presenza di alti livelli di Co2 nel sangue).
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Trattamenti disponibili
La bradipnea non va sempre trattata. Come abbiamo segnalato, molte volte appare in forma benigna, come nelle persone abituate a fare attività fisica intensa o durante il sonno.
Per questo, a seconda della causa e delle circostanze di salute del cliente, è opportuno distinguere in quali casi è sintomo di una condizione grave.
Se la bradipnea è dovuta ad un problema cardiaco di solito è necessario richiedere l’intervento medico. Di solito viene somministrato artificialmente l’ossigeno di cui il corpo ha bisogno, tramite tecniche di ventilazione artificiale.
Se la causa è data dall’assunzione o inalazione di una sostanza tossica, anche in questo caso sarà fondamentale sottoporsi a un trattamento. Si può optare per l’assunzione di un antidoto; nel caso di intossicazione da benzodiazepine, di solito si somministra il flumanezil.
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La bradipnea è un sintomo, non una malattia
È importante sottolineare nuovamente che la bradipnea consiste nella riduzione della frequenza respiratoria e vi si fa riferimento quando il battito cardiaco non supera le 12 pulsazioni al minuto, per più di 120 secondi.
Questo sintomo può essere dato da molteplici motivi, come un’intossicazione da alcool o da droghe, o come conseguenza di altre patologie nascoste. Non tutti i casi comportano un rischio vitale, per questo è fondamentale comprendere la causa prima di valutare l’eventuale trattamento.
Bibliografia
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