Ipotermia: sintomi e primo soccorso

L'ipotermia è una situazione ad alto rischio per la vita. È indispensabile riportare la temperatura corporea a condizioni normali il prima possibile.
Ipotermia: sintomi e primo soccorso

Ultimo aggiornamento: 02 aprile, 2019

Il nostro corpo va in ipotermia quando la temperatura corporea subisce un calo drastico. Si tratta di una condizione che richiede un intervento medico d’urgenza onde evitare serie complicazioni.

Vediamo i diversi gradi di ipotermia e le strategie per contrastarla.

Uomo sotto la neve in ipotermia
L’ipotermia è una condizione di grave rischio per la salute.

Che cos’è l’ipotermia?

Con il termine medico ipotermia si intende una temperatura corporea più bassa del normale. Un essere umano è considerato in ipotermia quando la sua temperatura corporea scende al di sotto dei 35 gradi.

Sono molte le situazioni che possono portarci in questo stato e, proprio per questo, il nostro corpo è dotato di una serie di meccanismi di protezione dal freddo. L’obiettivo è produrre calore e stabilizzare l’organismo.

Se questa condizione estrema persiste, tuttavia, il corpo perde la capacità di recuperare il calore perduto. Una temperatura corporea che scenda al di sotto dei 35°C è segno di un organismo che comincia a non reagire più. In altre parole, la produzione di calore diventa inferiore alla sua dispersione.

In questo stato gli organi vitali e i vasi sanguigni cominciano a subire danni. Se non si interviene tempestivamente il rischio è la morte per complicazioni associate.

Tipi di ipotermia

In base alla gravità possiamo individuare tre stadi di ipotermia. Di norma i sintomi compaiono in modo graduale e si aggravano progressivamente.

  • Ipotermia lieve (33-35°C). I sintomi o segni più comuni sono brividi, tremore, stato confusionale, disorientamento e difficoltà di movimento. La pelle comincia a cambiare tono e si presenta molto fredda al tatto.
  • Ipotermia moderata (30-33°C). Il paziente comincia a balbettare o mormorare oppure può svenire. È possibile che avverta un’intensa sonnolenza e perdita di energia.
  • Ipotermia grave (meno di 30°C). Infine la persona perde coscienza, il battito cardiaco e il respiro rallentano e si indeboliscono. La pressione arteriosa scende al di sotto dei valori minimi consigliati.

Primo soccorso

Donna infreddolita con tazza tra le mani
L’ipotermia lieve può essere contrastata con indumenti e bevande calde.

Il primo soccorso consiste in una serie di semplici linee guida da seguire. In questo modo sarà possibile minimizzare i danni in attesa dell’intervento medico.

In caso di ipotermia occorre chiamare immediatamente il 112 (valido in tutta Europa). Per controllare lo stato del paziente si possono misurare le pulsazioni del polso e la respirazione; se necessario si procede con la rianimazione cardiopolmonare (o RCP).

Successivamente si dovrebbe spostare il paziente in un luogo riparato e con una temperatura più adeguata. Si consiglia, inoltre, di coprirlo se si dispone di coperte o abiti caldi per ripristinare il calore, e sostituire eventuali indumenti bagnati.

Nel caso in cui non si riesca a trovare un riparo, si deve fornire calore al soggetto per aumentarne la temperatura corporea e asciugarne gli indumenti. Se la situazione lo consente, si possono applicare impacchi tiepidi o, in alternativa, fornire un semplice contatto. Il calore diretto  è invece sconsigliato perché può causare complicazioni più gravi.

Se la persona si trova in stato di incoscienza, si può stimolare con bevande o cibi caldi. In nessun caso si consiglia la somministrazione di alcol, anche solo per calmare la vittima.

Soccorso medico in caso di ipotermia: in che cosa consiste?

Una volta arrivata l’equipe medica, si comincerà a seguire l’iter appropriato alla situazione.

I casi di ipotermia lieve si possono trattare con un semplice riscaldamento passivo. Questa tecnica consiste nel fornire liquidi caldi e coperte al paziente per aiutarlo a recuperare il calore.

Nei casi più gravi, invece, la vittima potrebbe essere incosciente oppure le tecniche di base potrebbero essere insufficienti a calmarla. In questo caso si procede in altri modi.

  • Introduzione di liquido tiepido per via endovenosa, in genere, soluzione fisiologica.
  • Trattamento con ossigeno umidificato per riscaldare le vie aeree.
  • Applicazione di soluzione fisiologica in alcune aree del corpo. Di solito viene posizionato un catetere in zone come la pleura o la cavità peritoneale.
  • Nei casi più estremi si ricorre a un trattamento di emodialisi. In questo modo viene prelevato il sangue dal soggetto, se ne aumenta la temperatura e si reintroduce.

In ogni caso, l’ipotermia deve essere trattata immediatamente e con le misure più appropriate. L’equipe medica di emergenza ha gli strumenti idonei per eseguirla, anche nei casi più lievi mediante coperte e bevande.


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