Quando si soffre di depressione, il proprio mondo gira a un ritmo diverso. Un cervello che deve affrontare questo processo, avverte un livello molto più basso di attività e presenta meno connessioni neuronali. Dovrebbe essere ben chiaro che camminare modifica il cervello perché rappresenta un intervento efficace e alla portata di gran parte di chi soffre di questo disturbo.
Proprio come ci spiega uno studio condotto dall’Università dell’Illinois (Stati Uniti), l’amigdala, quella struttura cerebrale che funziona come una sentinella delle nostre emozioni, lavora di meno quando si attraversa uno stato depressivo.
Tutte queste caratteristiche hanno uno scopo molto concreto: costringerci a concentrarci su noi stessi. Funzionare al minimo così che quell’introspezione ci permetta di analizzare il nostro mondo interiore, comprenderlo e risolverlo.
Nonostante ciò, riuscirci non è mai facile. Una depressione non si cura come se fosse un raffreddore o un’infezione. Per sconfiggere questa malattia, è necessario affrontare il problema da diversi punti di vista.
Prima di tutto, e se il nostro medico la prescrive, è necessario seguire una cura farmacologica, accompagnata dalla giusta terapia.
Al giorno d’oggi, inoltre, i neurologi affrontano questo processo parlandoci di ciò che conosciamo come neuroplasticità del cervello.
Provare nuovi stimoli e nuove sensazioni intense e significative può “riattivare” le proprie connessioni neuronali. Un’attività semplice come uscire a camminare tutti i giorni in mezzo alla natura può essere molto terapeutica.
Nel nostro articolo di oggi vi presentiamo tutte le informazioni che dovete conoscere e che vale sempre la pena tenere in conto.
Se soffrite di depressione, non dimenticatelo: camminare modifica il cervello
Scott Langenecker, psichiatra dell’Università dell’Illinois, ci spiega che uno dei fattori che, di solito, scatena una depressione è il “pensiero ruminativo”.
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Le persone attraversano periodi nei quali si ossessionano con certe idee negative e fataliste.
È come una melodia incessante. A questi pensieri negativi se ne aggiungono altri che, dopo un po’, scatenano un processo emotivo così fatalista da farci precipitare all’interno del nostro stesso buco nero.
Al giorno d’oggi, molti di noi vivono in città. Dunque, il nostro spazio di movimento è limitato.
La quotidianità, la vita in spazi ristretti o persino relazionarsi sempre con le stesse persone possono intensificare i “pensieri ruminativi”.
La depressione, infatti, è sempre più comune nei contesti urbani, rispetto ai piccoli paesini che sono circondati dalla natura.
Ovviamente, non si tratta di abbandonare tutto e trasferirsi in montagna. Basta trovare un paio d’ore da dedicare a se stessi e, semplicemente, entrare in contatto con la natura.
Se soffrite di depressione, uscite a camminare tutti i giorni, andate al parco, in un bosco, sulla spiaggia oppure in uno spazio verde dove ci siano sentieri facili da seguire a piedi.
Ecco i risultati che noterete dopo qualche giorno.
Il proprio stato emotivo cambia
Quando facciamo un po’ di esercizio fisico (infatti camminare modifica il cervello anche in mezzora al giorno), il nostro cervello rilascia delle endorfine.
- Le endorfine interagiscono con i recettori presenti nel cervello, riducendo la percezione della tristezza, della negatività e persino del dolore.
- Come ci spiegano i neurologi, le endorfine donano una sensazione di piacere, che molti descrivono come “lo sballo o l’euforia del corridore”.
- È una sensazione positiva ed energizzante che interrompe i pensieri ossessivi e fatalisti e che ci aiuta a relativizzare le cose.
Favorisce le connessioni neuronali
Prima parlavamo della mancanza di connessioni neuronali associate alla depressione. È interessante sapere che l’esercizio fisico moderato, ma costante, migliora il rendimento del nostro cervello. Ecco cosa si intende quando si dice che camminare modifica il cervello.
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Una cosa così incredibile si può ottenere in diversi modi.
- Prima di tutto, si manifesta ciò che conosciamo come “neurogenesi”, ovvero la creazione di nuove cellule cerebrali.
- Il ritmo cardiaco si regola, il cervello riceve più ossigeno e, inoltre, favorisce il rilascio di sostanze neurochimiche più piacevoli, più positive e più motivanti.
- Tutta questa “chimica” interna favorisce la creazione di nuove cellule e le connessioni neuronali più forti.
Non noterete questi benefici dopo uno o due giorni di esercizio. È necessario essere costanti nella pratica di queste attività fisiche.
Basta uscire a camminare per 30 minuti tutti i giorni ed è importante essere coscienti del fatto che si tratta di “un momento solo per noi”.
Un momento di piacere.
Camminare migliora la nostra creatività
Forse vi starete chiedendo come fa la creatività a essere utile se si soffre di depressione. Che ci crediate o no, questa abilità del cervello è incredibilmente potente nel favorire la guarigione, nel vedere una strada più positiva quando si affronta la ripresa.
Camminare aiuta a rilassarsi. Ogni passo che fate e ogni boccata d’aria che entra nel vostro organismo, stimolano il vostro cervello.
- È in questi momenti di contatto con se stessi e di benessere che, all’improvviso, riusciamo a relativizzare le cose e, inoltre, ne pensiamo di nuove.
- Qualsiasi pensiero nuovo, rivitalizzante e positivo è un modo di rompere le piccole catene che ci imprigionano all’interno del nostro carcere depressivo.
- È normale che, se oggi uscite a camminare, nasca nella vostra testa una nuova idea. Quella creatività non deve perché avere a che fare con un qualcosa di artistico. Parliamo, invece, di quell’ingegno personale che ci aiuta a uscire dai nostri abissi.
- Superare una depressione non è facile. Nonostante ciò, un giorno, all’improvviso, sorge una nuova idea, un progetto, un desiderio e, più avanti, la decisione che cambia tutto.
Vale la pena seguire questi consigli perché camminare modifica il cervello. Quindi, se soffrite di depressione, uscite a camminare e permette al vostro cervello di guarire poco a poco.
Bibliografia
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