Cancro in gravidanza: quale correlazione?

Cancro e gravidanza sono due quadri che in alcuni casi possono coincidere. La scienza ha fatto molti progressi in merito alle terapie finalizzate alla gestione della situazione, offrendo maggiori speranze di vita a madre e nascituro.
Cancro in gravidanza: quale correlazione?
Diego Pereira

Revisionato e approvato da il dottore Diego Pereira.

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

Avere il cancro in gravidanza è una possibilità che preoccupa profondamente la donna. Andranno valutati diversi aspetti prima di iniziare un trattamento. Si parla di cancro in gravidanza nel caso in cui la neoplasia venga diagnosticata durante la gestazione o fino a un anno dopo il parto. Eppure, alcuni esperti indicano tempistiche più ristrette, passando da un anno a 6 mesi dopo il parto.

La diagnosi di cancro in gravidanza è difficile da affrontare e piena di elementi contraddittori. La gravidanza è una fase ricca di aspettative nei confronti della vita, ma in questo caso è messa in pericolo da una minaccia concreta: la neoplasia.

A causa degli elevati rischi legati al cancro in gravidanza, risulta necessario valutare una serie di fattori per affrontare nel migliore dei modi il tutto. Bisogna informare la paziente in merito ai seguenti aspetti:

  • Iter diagnostico e piano terapeutico da seguire.
  • Valutare se la gravidanza possa peggiorare la prognosi per la madre.
  • Valutare se è consigliato o meno interrompere la gravidanza.
  • Ripercussioni del tumore sul feto.

Piano terapeutico per il cancro in gravidanza

Lo scopo principale del piano terapeutico è proteggere la salute della donna senza che ciò influisca sul feto. Eppure, questo nobile obiettivo molto spesso è difficile da raggiungere, per cui in alcuni casi bisogna optare per il male minore.

Se il cancro viene diagnosticato durante il primo trimestre o all’inizio del secondo, si dovrebbe dare la priorità alle condizioni della madre e non rinunciare al trattamento sebbene possa causare la morte del feto. Tuttavia, di volta in volta vanno valutati il tipo di cancro, lo stadio in cui si trova, il trattamento da seguire e le condizioni della gravidanza.

Così si offriranno alla paziente informazioni precise e chiare, in modo che possa avere l’ultima parola sulla decisione da prendere, ovvero quella che secondo lei è la migliore nel rispetto delle sue convinzioni e dei suoi valori.

Visita medica in gravidanza.

Effetti della gravidanza sulla malattia

Nonostante siano stati espressi pareri contrastanti al riguardo, sta prendendo sempre più piede l’idea che la gravidanza non interferisca sul decorso naturale della malattia. Il meccanismo attraverso il quale l’organismo materno ospita la crescita di un altro corpo può indurre a pensare che si verifichi un certo indebolimento del sistema immunitario.

Questa maggiore predisposizione allo sviluppo del tumore durante la gestazione è costantemente oggetto di studio da parte della ricerca, visto che potrebbe essere un elemento chiave nella pianificazione di trattamenti sicuri. Eppure, non sembra coesistere una maggiore predisposizione per quanto riguarda le proliferazioni disordinate (come le neoplasie).

Potrebbe interessarvi anche: Prevenire il tumore al senso è possibile?

Effetti del tumore sulla gravidanza

Non sembrano esserci effetti importanti sul feto o sulla gestazione. Il tasso di aborto e di parto prematuro sembra essere simile in entrambe le situazioni e solo in presenza di specifiche neoplasie, come leucemia e cancro della cervice; in questo caso aumentano le probabilità di complicazioni quali infezioni, emorragie o difficoltà ad affrontare il parto vaginale.

È dunque importante sapere che il feto risente del tumore della madre in pochissime occasioni. Nel caso in cui dovesse succedere, le statistiche ci dicono che le complicazioni per il feto sfociano perlopiù in melanoma.

Alla base del trattamento del cancro in gravidanza

Il trattamento di questa malattia si fonda su quattro pilastri principali:

  • Chirurgia: si tratta dell’asportazione del tumore.
  • Radioterapia: nel primo trimestre è controindicata. Può alterare lo sviluppo del feto, ritardo mentale e malformazioni dello scheletro.
  • Chemioterapia: dovrebbe essere evitate nel primo trimestre di gravidanza, eludendo soprattutto i farmaci che alterano il metabolismo dei folati, come il metrotessato e l’amminopterina. Si consiglia un trattamento a base di un solo tipo di chemioterapia, come la vinbastina o la doxorubicina.
  • Agenti biologici.

Potrebbe interessarvi: Come e cosa mangiare in gravidanza

Cancro in gravidanza.

Allattamento e cancro

La maggior parte dei medici consiglia alle donne che hanno partorito e che stanno per sottoporsi a trattamento oncologico di sospendere l’allattamento. In caso di cancro al seno, si sta prendendo in considerazione l’intervento chirurgico; la sospensione dell’allattamento aiuterà a ridurre l’afflusso di sangue, riducendo le dimensioni della mammella e facilitando, quindi, l’intervento.

Molti farmaci utilizzati nel trattamento del cancro possono essere filtrati dal latte materno. Di conseguenza l’allattamento è sconsigliato se la donna è sottoposta a trattamento chemioterapici, terapia ormonale o terapia a bersaglio molecolare.

Riflessioni conclusive

Il cancro in gravidanza è una quadro clinico altamente rischioso, nel quale andranno valutati molti aspetti. Superare il cancro nonostante la gravidanza è possibile, il tutto senza danneggiare il feto.

Tuttavia, visto che si tratta di una situazione delicata, bisogna capire che non è facile da affrontare. Rivolgetevi al medico per valutare tutte le opzioni a disposizione e affinché vi aiuti a capire quale potrebbe essere quella più adatta alla vostra situazione.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.



Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.