Cardiopatia ischemica: di cosa si tratta?

La cardiopatia ischemica è una grave malattia dovuta a un insufficiente apporto di sangue al cuore. Vi illustriamo in quali forme si presenta
Cardiopatia ischemica: di cosa si tratta?
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 05 novembre, 2022

La cardiopatia ischemica è nota come malattia coronarica. Come indica il nome, si tratta di un’ischemia, ovvero un ridotto afflusso di sangue a un organo.

La causa più comune è l’arteriosclerosi. Quando si formano placche di grasso sulle pareti delle arterie che alimentano il cuore, l’afflusso di sangue diminuisce. In seguito a ciò, il cuore non riceve ossigeno a sufficienza.

In caso di cardiopatia ischemica, l’ostruzione interessa le arterie coronarie, vasi sanguigni che trasportano il sangue al muscolo cardiaco, noto come miocardio.

L’arteriosclerosi non avviene dall’oggi al domani, bensì richiede anni. Durante questo lasso di tempo, a poco a poco i resti di grasso, colesterolo, collagene e alcune cellule infiammatorie come i linfociti si accumulano sulle pareti delle arterie.

Nei paesi sviluppati, la cardiopatia ischemica è la principale causa di morte. Si stima che in 5 casi su 10 si verificano gravi episodi come angina pectoris o infarto miocardico acuto.

Fattori di rischio per la cardiopatia ischemica

Sebbene la causa per eccellenza della cardiopatia ischemica sia l’arteriosclerosi, sono noti diversi fattori di rischio. Alcune condizioni naturali o abitudini di vita rendono la malattia più probabile. Una pubblicazione sulla Revista Médica Electrónica indica i seguenti fattori di rischio:

  • Età: durante la vecchiaia la cardiopatia ischemica diventa più comune.
  • Sesso maschile: è più comune tra gli uomini che tra le donne. Tuttavia, queste ultime sono maggiormente a rischio quando si entra in menopausa.
  • Colesterolo alto: se una persona presenta livelli di colesterolo alti e costanti, sarà a rischio, poiché il grasso è l’elemento principale delle placche arteriosclerotiche.
  • Fumo: i fumatori corrono un rischio maggiore di soffrire di malattie coronariche. L’associazione tra questa abitudine e problemi cardiaci è nota da molti anni.
  • Malattie croniche: in particolare il diabete mellito e l’ipertensione arteriosa. I soggetti affetti da questi disturbi devono sottoporsi a regolari controlli medici per prevenire conseguenze fatali.
  • Stile di vita sedentario: la mancanza di attività fisica è alla base di molteplici disturbi di salute. Nelle società più sviluppate, la mancanza di esercizio fisico è più evidente, quindi i sintomi associati all’ischemia cardiaca sono più frequenti.
  • Obesità: di pari passo con molti altri fattori di rischio, e anche in relazione alle società sviluppate, l’obesità è un grave fattore di rischio. Il peso elevato causa ipertensione, diabete, disfunzioni metaboliche che alterano il colesterolo e, ovviamente, l’arteriosclerosi.
Arteriosclerosi nelle vene.
L’aterosclerosi è la principale causa di cardiopatia ischemica.

Tipi di cardiopatia ischemica

La cardiopatia ischemica è silente e si sviluppa lentamente e progressivamente fino a manifestarsi. Questa manifestazione può avvenire nei tre modi che descriveremo nelle righe che seguono

1. Angina pectoris stabile

L’angina pectoris stabile è un dolore al cuore che diventa ricorrente. Il dolore è di breve durata, in media 10 minuti, ma se al paziente sembra un’eternità. Come spiega Medline Plus, è un dolore schiacciante al petto, ovvero il paziente ha l’impressione che qualcosa gli comprima il torace.

2. Angina pectoris instabile

L’angina pectoris instabile è la seconda fase della malattia ed è imprevedibile. Il dolore si manifesta in qualsiasi momento, anche con la persona a riposo.

Secondo uno studio pubblicato sulla Revista Cubana de Investigaciones Biomédicas, il dolore è più intenso e si irradia dal petto al braccio sinistro e al collo.

È il campanello d’allarme di un possibile un infarto a breve termine. I medici potrebbero non trovare segni sull’ECG quando tentano di diagnosticarlo.

3. Infarto miocardico acuto

L’episodio grave e potenzialmente pericoloso per la vita nel contesto della cardiopatia ischemica è l’infarto miocardico acuto. In questo caso il dolore al petto è intenso, al punto da essere insopportabile.

La sua durata è prolungata e non diminuisce, a volte fino a 20 o 30 minuti. Altri sintomi lo accompagnano, come mancanza di respiro, sudorazione, vomito e ansia. Richiede cure mediche immediate.

Uomo con infarto.
Il dolore toracico è il sintomo caratteristico dell’infarto miocardico acuto.

Cura

Il trattamento della cardiopatia ischemica prevede tre possibili opzioni. Queste dipenderanno dal quadro clinico, dall’ostruzione delle arterie coronarie e dall’urgenza:

  • Farmaci: il medico può prescrivere diversi medicinali, tra cui gli antiaggreganti.
  • Angioplastica: è una procedura per pazienti relativamente stabili che consiste nell’accedere tramite catetere al sistema circolatorio del paziente per riparare le ostruzioni presenti nelle arterie coronarie.
  • Intervento chirurgico: se i farmaci somministrati in prima istanza non sortiscono gli effetti sperati, si procede con l’intervento chirurgico. Esistono diverse tecniche chirurgiche per restituire l’afflusso sanguigno al muscolo cardiaco, incluso il bypass.

È indispensabile consultare il medico il quale prescriverà gli esami del caso. Le complicazioni maggiori possono essere evitate grazie a una diagnosi precoce della malattia.


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