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La cervicalgia è spesso accompagnata da altri sintomi, come formicolio alle dita o debolezza nelle braccia. Scoprite in che cosa consiste.
Il termine medico cervicalgia indica il dolore cervicale. La zona cervicale si trova nella parte posteriore del collo, compresa tra il cranio e le vertebre toraciche.
Si tratta di un fenomeno molto frequente che, nel corso della vita, colpisce circa il 70% delle persone. Si stima che il 14% dei congedi lavorativi per malattia dipenda proprio da questa condizione.
In realtà, la cervicalgia è più di un semplice dolore al collo, dal momento che, in numerose occasioni, questo dolore si estende fino alla testa o le braccia. Oltre a ciò, tende a limitare i movimenti di tutte queste parti.
La cervicalgia può essere dovuta a numerose cause. Normalmente non si tratta di un disturbo grave, ma, a causa degli effetti che esercita sulla vita di chi ne soffre, riteniamo utile spiegarvi in questo articolo tutto ciò che dovreste sapere sull’argomento.
La cervicale è una parte della colonna vertebrale che si estende dalla base del cranio alla zona toracica. Comprende 7 vertebre e costituisce una delle parti più flessibili della colonna. Con il termine “cervicalgia” indichiamo un dolore che coinvolge quest’area.
Questo dolore può tuttavia estendersi alle braccia, alla testa o alle spalle. A volte può essere accompagnato da altri sintomi, come formicolio alle dita, nausea e capogiri.
Il dolore cervicale può essere provocato da un gran numero di fattori. Può essere dovuto ad alterazioni a carico dei muscoli o dei legamenti, a lesioni alle vertebre o alle articolazioni e perfino a patologie nervose. Inoltre, spesso la cervicalgia è dovuta all’adozione di una postura sbagliata. Una postura del corpo corretta prevede che la testa sia allineata con il collo e la schiena.
Molte persone, invece, tengono la testa in avanti, sottoponendo i muscoli posteriori del collo a una tensione eccessiva. Questa postura tende a comprimere anche il resto delle strutture cervicali, causando cervicalgia.
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Nella maggior parte dei casi la cervicalgia è il risultato di un sovraccarico a cui vengono sottoposti i muscoli del collo. Ciononostante, possiamo riassumere le possibili cause di questa condizione come segue:
Sono le più comuni e colpiscono i muscoli della parte posteriore del collo. Comprendono il sovraccarico di questi muscoli le contratture, gli sforzi, ecc.
I traumi che coinvolgono il collo tendono essere di natura muscolare. Il trauma più frequente è il colpo di frusta cervicale, lesione che si verifica estendendo o flettendo il collo in maniera brusca o eccessiva.
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La cervicalgia può essere dovuta anche a lesioni nervose che, a loro volta, possono essere provocate da diversi fattori. In genere, si manifestano a causa di un’ernia del disco. Quando si verifica questo problema, il disco che si trova tra le vertebre fuoriesce dalla sua sede abituale. Quindi esercita una pressione sui nervi e provoca dolore e altri sintomi neurologici.
D’altra parte, la cervicalgia può essere un dolore riferito, ovvero che viene percepito in un punto diverso da quello d’origine. Per fare un esempio, anche una lesione alla spalla o perfino all’esofago può causare questo sintomo.
Sono numerosi i fattori che possono scatenare cervicalgia. Per quanto riguarda le patologie della colonna verticali, vanno citate la stenosi cervicale e l’artrosi:
Cervicalgia è il termine medico usato per indicare il dolore che interessa la cervicale. Sebbene le possibili cause siano numerose, è importante rivolgersi al medico per ricevere la corretta la diagnosi e stabilire il trattamento adeguato. È bene ricordare, tuttavia, che di solito non rappresenta un grave disturbo di salute.