La disumanizzazione è il processo attraverso il quale l’essere umano perde le caratteristiche che lo definiscono come tale e i diritti connessi alla condizione umana. Si tratta di un fenomeno diffuso che si verifica in un’ampia varietà di situazioni e contesti ed è piuttosto comune nei gruppi sociali caratterizzati da una dinamica di potere oppressivo.
Alcuni esempi di disumanizzazione sono il trattamento umiliante, lo sfruttamento del lavoro, la sottomissione a regimi non democratici.
Caratteristiche della disumanizzazione
Per capire meglio questo fenomeno, descriviamo in sintesi le caratteristiche che lo definiscono:
- La disumanizzazione consiste nel privare l’essere umano di elementi e caratteristiche innate.
- Queste caratteristiche sono spesso sostituite da altre qualità relativamente inferiori, come quelle degli animali o delle macchine.
- La vittima della disumanizzazione può essere costretta a rinunciare alla propria condizione umana in modo diretto o indiretto. In quest’ultimo caso, la persona di solito non ne è pienamente consapevole.
- In casi estremi si arriva a distruggere l’integrità e la dignità dell’individuo.
- Il progresso tecnologico e la società dell’informazione hanno contribuito a perpetuare questo processo.
- La nozione di disumanizzazione è stata usata per spiegare la cattiveria umana.
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Tipi di disumanizzazione
A seconda di come si verifica il processo, distinguiamo due tipi di disumanizzazione:
Animalizzazione
Si verifica quando l’essere umano viene percepito e trattato come se fosse un animale (sostituendo le qualità dell’essere umano a quelle di un animale: ad esempio volgarità, immoralità e irrazionalità).
Questa pratica è di solito evidente nello sfruttamento del lavoro: maltrattamento di gruppi minoritari, tortura in prigione, donna come oggetto sessuale, pratiche attuate durante un conflitto bellico, ecc.
Meccanizzazione
È un fenomeno più recente del precedente e consiste nel percepire l’essere umano come un robot o una macchina. In questo caso, alcune delle qualità attribuite all’individuo meccanizzato sono freddezza, rigidità e passività.
Questo tipo di disumanizzazione nasce dopo la Rivoluzione Industriale, con il trattamento disumano e lo sfruttamento dei lavoratori. Sebbene attualmente questo abuso non sia così comune nella maggior parte delle società, è anche vero che la meccanizzazione è stata guidata dal progresso tecnologico. La persona non è considerata un essere umano unico, con la capacità di sentire e pensare, ma un numero o un pezzo in più dell’ingranaggio.
Le 5 fasi della disumanizzazione
In generale, la disumanizzazione è un processo che si instaura per fasi, attraverso azioni successive che vanno dalle forme sottili alle più atroci.
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Instaurazione della paura
Il primo passo della disumanizzazione è di solito instillare paura nelle vittime, fare in modo che temano per la propria vita e quella dei cari. In questo modo sarà più facile opprimerle e assumerne il controllo.
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Esclusione morbida
Dopo che si è instaurata la paura, si attua una “esclusione morbida”, che consiste nell’allontanare le vittime da alcuni settori della società. Un esempio è l’esclusione degli ebrei dalle cariche pubbliche operata durante il nazismo.
In questa seconda fase, l’ideologia che detiene il potere assumere una certa legittimità nel gruppo sociale.
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Giustificazione della paura e dell’esclusione
Dopo l’esclusione morbida, il gruppo al potere utilizza i media e la ricerca documentata per fornire prove che giustifichino il motivo dell’esclusione.
In questi casi, le prove sono spesso manipolate o distorte e la giustificazione più utilizzata tende ad essere “il bene della società”.
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Esclusione dura
In questa fase si incoraggia il resto della popolazione a considerare il gruppo emarginato come causa dei problemi sociali; pertanto, deve essere escluso dalla società civile e privato dei diritti umani.
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Sterminio
Quest’ultimo passaggio è la manifestazione più estrema della disumanizzazione. Le vittime vengono espulse con la forza dalla società per essere trattate come “non umane” o per essere sterminate.
Se il nazismo inviò gli ebrei nei campi di concentramento, oggi gli emarginati possono essere chiusi nei ghetti o nelle carceri.
Come si vede, i passaggi precedenti consentono di effettuare più facilmente lo sterminio poiché assicurano che il resto della società non si preoccupi di difendere le vittime, e che queste perdano la voce all’interno della società. Le vittime sono state infine private dei loro diritti di essere umano.
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Conseguenze ed effetti della disumanizzazione
Come la storia ci ha mostrato, la disumanizzazione non manca di provocare effetti catastrofici nelle relazioni interpersonali e intergruppi. Li riassumiamo di seguito:
- Questo fenomeno solitamente provoca e giustifica le azioni più efferate come: stupro, omicidio, sfruttamento del lavoro, aggressione fisica, estorsione, tortura, ecc.
- L’abuso nei confronti delle vittime genera in loro un profondo disagio e, nel peggiore dei casi, può portare al suicidio.
- La disumanizzazione colpisce anche la società in generale, poiché è alla base della maggior parte (se non di tutte) le guerre. In questo senso, è una delle principali cause dei conflitti bellici nell’umanità.
Pensieri finali
Conoscere e comprendere il fenomeno della disumanizzazione consente di ridurne l’incidenza e gli effetti negativi. Essere consapevoli del nostro valore e dei nostri diritti di essere umano, ci aiuterà a prevenire questa realtà.
Bibliografia
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