Un rapporto di codipendenza affettiva non è equilibrato, bensì tossico. Fare attenzione ai sintomi ci aiuterà a correggerli quanto prima.
In questo articolo vi spieghiamo cos’è la codipendenza emotiva, come riconoscerla e come possiamo affrontarla. Volete saperne di più? Continuate a leggere.
La codipendenza affettiva
Pur essendo due termini associati tra loro, la dipendenza emotiva e la codipendenza non sono sinonimi. Nella prima condizione rientrano gli individui dal comportamento disfunzionale, che prevedono di sottomettersi a un’altra persona allo scopo di sentirsi in qualche modo “sicuri”.
Questo atteggiamento porta a stringere legami distruttivi, in cui l’altro viene considerato indispensabile alla propria sopravvivenza. La codipendenza affettiva è ben diversa.
In questo secondo gruppo rientrano le persone che pretendono che il partner dipenda da loro. Vale a dire che si tratta di una dipendenza dalla subordinazione del partner.
Sia la dipendenza sia la codipendenza danno vita a relazioni tossiche. Sebbene questi rapporti si presentino in qualunque contesto affettivo (padri e figli, amici, ecc.), è comune soprattutto nelle coppie.
In qualunque caso, ci riferiamo a due individui che dipendono l’uno dall’altro, anche se in modo diverso. Colui che è dipendente non sa vivere senza il compagno, mentre il codipendente ha bisogno della dipendenza.
Segnali di codipendenza emotiva
Tra le caratteristiche più spesso riscontrate nei casi di codipendenza affettiva, spiccano le seguenti:
- Bassa autostima: il codipendente pretende di colmare il vuoto o la mancanza di equilibrio sentendosi utile per qualcuno che ha bisogno di lui.
- Desiderio di controllo, perché la sua stabilità personale dipende dalla dipendenza del partner. Così, il codipendente tende a controllare sempre il partner. Si serve persino della manipolazione per assicurarsi che continui ad avere bisogno.
- Bisogno di approvazione: quando il codipendente non riceve riconoscenza o non viene premiato, insorgono frustrazione e paura dell’abbandono. Oltre a ciò, potrebbe crearsi una dinamica di rimproveri atti a stimolare il rinforzo da parte della persona dipendente affinché quest’ultima gli sia grata per tutto quello che fa.
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Altri sintomi
Può anche succedere che l’individuo che manifesta questa tendenza alla codipendenza provi altri sintomi, come i seguenti:
- Sentirsi responsabilw dei sentimenti dell’altro: il codipendente potrebbe impadronirsi delle emozioni altrui, il che lo fa soffrire in quanto si vede incapace di accontentare il partner. Ricordiamo che l’obiettivo del primo è diventare qualcuno indispensabile al benessere del secondo.
- Ossessione per il riconoscimento del partner con conseguente abbandono delle proprie esigenze.
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Come affrontare la codipendenza affettiva?
Una relazione tossica tra una persona dipendente e una codipendente può essere corretta. A questo scopo entrambi devono ridimensionare i loro atteggiamenti. La psicoterapia individuale e di coppia può rivelarsi molto utile:
- Prima di tutto, è importante ammettere che esiste un problema. Ammettere le difficoltà è il primo passo per affrontarle.
- Il codipendente affronterà le paure che prova stando solo, ovvero di essere indipendente e di non avere nessuno che abbia bisogno di lui. Evitare di lasciarsi coinvolgere e non preoccuparsi troppo di cambiare, controllare o soddisfare le aspettative del partner rispondono a questo obiettivo.
- È importante che il codipendente capisca che l’aiuto e le cure devono provenire dall’altruismo e non dalla manipolazione volta a soddisfare le esigenze personali.
- D’altra parte, è fondamentale che entrambi i membri della coppia imparino a stabilire dei limiti. Vale a dire, che esprimano ciò di cui hanno bisogno definendo i confini del proprio spazio individuale.
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Saper riconoscere la codipendenza affettiva
La persona codipendente deve capire che un rapporto sano parte da un legame solido basato sulla libertà e sulle scelte individuali. Tenere qualcuno “attaccato”, facendogli sentire che si è indispensabili per la sua felicità ci causerà solo problemi.
Bibliografia
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- Mellody, P., Wells, A., Miller, K., La codependencia: qué es, de dónde procede, cómo sabotea nuestras vidas. Aprende a hacerle frente. Paidós Ibérica. 2005.
- Mazzarello, R., Estudio sobre la codependencia y su influencia en las conductas de riesgo psicosocial. Universidad de Barcelona.
- Irvine, Leslie. (1995). Codependency and Recovery: Gender, Self, and Emotions in Popular Self-Help. Symbolic Interaction – SYMB INTERACT. 18. 145-163. 10.1525/si.1995.18.2.145.