L'età migliore è quella che abbiamo

Siamo molto più del nostro aspetto esteriore. Anche se è quello che vedono tutti, è soltanto la punta dell'iceberg.
L'età migliore è quella che abbiamo
Valeria Sabater

Scritto e verificato psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 12 marzo, 2023

Da giovanissimi non vediamo l’ora di raggiungere l’età dell’indipendenza, quegli anni in cui pensiamo che si nascondano i sogni, gli amori perfetti e le più belle avventure.

Più tardi, percorrendo il cammino della vita, sembra che molti di noi incassino come un colpo gli anni compiuti, limitandosi a vedere quello che mostra lo specchio o le candeline che si aggiungono sulla torta.

Non sentirci a proprio agio con l’età che abbiamo, a volte, è legato al non vivere la “vita che si sperava” e anche alla perdita di equilibrio interiore. Una condizione pericolosa.

Ogni anno che passa è vita vissuta; più tempo trascorriamo con le persone che amiamo, più opportunità abbiamo di crescere, di stringere legami.

Non è mai troppo tardi (e nemmeno troppo presto) per salire su nuovi treni o per intraprendere quelle avventure che da tempo abbiamo in mente.

E voi, quanti anni avete?

Quante volte sentiamo dire: “Non mi riconosco più allo specchio, dentro mi sento ancora giovane“. È negativo? No, in un certo senso è addirittura positivo perché dimostra che, in realtà, quello che non deve mai invecchiare è il nostro cuore.

Ho l’età che mi dà il tempo, che il mio viso dimostra, di cui parlano i miei occhi. Eppure, dentro di me lotto ogni giorno per mantenere il mio spirito giovane, uno spirito che non si stanca di sperimentare, di sentire piacere in ogni cosa che faccio.

L’incessante ricerca della giovinezza

Madre e figlia

La storia ci racconta che Diana di Poitiers, la famosa amante di Enrico II di Valois, re di Francia, fu ossessionata, per gran parte della sua vita, dall’idea di evitare la vecchiaia. Non sopportava di vedere il proprio volto cambiare, i capelli diventare bianchi e di perdere il favore del re.

Cercò formule e pagò grandi somme di denaro agli alchimisti. Ciò che sappiamo è che arrivò all’età di 66 anni con un aspetto fragile, emaciato e malaticcio. È anche possibile che, alla fine, dimostrasse meno anni di quelli che aveva, ma a costo di quali sofferenze!

Le analisi compiute sulle sue ossa hanno rivelato che Diana di Poitiers passò metà della sua vita a ingerire oro per lottare contro l’invecchiamento. Questo le causò una lenta intossicazione e anemia. Valse la pena?

Ancora oggi, la stessa ricerca

La ricerca ossessiva della giovinezza è causa di ansia e frustrazione. Al giorno d’oggi l’aspetto fisico e la capacità di frenare il passare del tempo sono sopravvalutati.

Se c’è qualcosa di veramente affascinante in una persona- e che fa innamorare – è vedere che accetta la propria età. Vedere che riesce a vivere la vita con un’intensità e una felicità spesso non ancora accessibile alle persone di 20 o 30 anni.

La vera autostima, la vera età

È semplice: chi sta bene con se stesso, con ciò che ha raggiunto nella vita, con quello che ha e quello che è, è soddisfatto della propria età. Si potrebbe pensare che questa condizione passi solo dall’accettare il viso e il corpo, ma in realtà è un discorso che va oltre l’aspetto fisico.

A volte viviamo momenti di delusione e di insuccesso. I periodi di malessere possono schiacciarci e farci sentire impotenti. Il disagio che ne deriva spesso si traduce nel non sopportare quello che vediamo allo specchio.

  • Non c’è niente di più devastante, ad esempio, di una depressione. I momenti di crisi ci spezzano dentro e toccano tutti i livelli, soprattutto l’area esistenziale.
  • L’autostima, l’amore per noi stessi è il vero motore che ci fa andare avanti e che crea equilibrio. L’autostima si conquista, giorno per giorno, ma di certo tutti abbiamo diritto ad avere giornate no e a “nutrire i nostri demoni”.
  • A volte è necessario toccare il fondo per riuscire a risollevarci. Questo non fa di noi persone deboli, ma esseri umani che imparano dalle esperienze. Accettare questo, ci consente di riconciliarci con noi stessi e con la nostra età.
Madre con bambino in braccio

Accetto la mia età, mi piace quello che sono

Non mi piacerebbe avere un’altra età, sto bene con questa che ho, niente meno perché gli anni sono sogni realizzati. Perché ogni giorno vissuto fa parte della mia essenza, mi piace quello che vedo allo specchio e quello che sono.

Accetto la mia età perché so che mi resta ancora tanto da fare, perché ogni giorno penso a qualche nuovo progetto e questo mi riempie di speranza. Perché se mi guardo indietro, so di essere maturata, che tutto il mio vissuto ne è valso la pena, nel bene o nel male.

Accetto la mia età perché io mi accetto. Non c’è felicità più grande di chi procede tranquillo e sicuro, soddisfatto per ogni scoglio che riesce a superare.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Kiviruusu, O., Berg, N., Huurre, T., Aro, H., Marttunen, M., & Haukkala, A. (2016). Interpersonal Conflicts and Development of Self-Esteem from Adolescence to Mid-Adulthood. A 26-Year Follow-Up. PloS One11(10), e0164942. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0164942
  • Péntek, M., Hajdu, O., Rencz, F., Beretzky, Z., Brodszky, V., Baji, P., Zrubka, Z., Major, K., & Gulácsi, L. (2019). Subjective expectations regarding ageing: a cross-sectional online population survey in Hungary. The European Journal of Health Economics20(Suppl 1), 17–30. https://doi.org/10.1007/s10198-019-01059-w
  • Showers, C. J., Ditzfeld, C. P., & Zeigler-Hill, V. (2015). Self-Concept Structure and the Quality of Self-Knowledge. Journal of Personality83(5), 535–551. https://doi.org/10.1111/jopy.12130

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.