
Vi sarà certamente capitato di soffrire di singhiozzo nella situazione meno indicata, cosa che vi avrà spinto a maledire i…
Che ci crediate o no, praticare attività fisica regolarmente aiuta a prevenire ed alleviare i dolori mestruali. Allo stesso tempo, è importante seguire una dieta equilibrata e riposare adeguatamente.
Il ciclo può essere leggero e risultare facile per alcune donne, ma pesante per altre. Specie quando si manifesta con coliche mestruali dolorose. Spesso colpiscono molte donne durante la loro età riproduttiva. Mentre a volte possono essere così intense richiedere azioni per calmarle. Questo articolo approfondisce i temi legati alle coliche mestruali, le cause e i rimedi da usare.
Le coliche mestruali sono dolori tipici della zona del ventre e del bacino come conseguenza del ciclo mestruale.
Eppure non sono collegate al malessere che si avverte durante la fase della sindrome premestruale (SPM). Infatti anche se i sintomi di entrambi i disturbi possono essere provati come un continuum, molte donne soffrono sia di SPM che di coliche mestruali.
Le coliche mestruali possono variare da lievi a molto gravi. Infatti i dolori mestruali lievi possono essere appena percepibili, come una sensazione di pesantezza al ventre, ed essere di breve durata.
Mentre i crampi mestruali gravi possono essere così dolorosi che neanche i farmaci riescono a migliorare la situazione.
Potreste essere a rischio di dolori mestruali secondo i seguenti fattori:
Il termine medico per indicare i dolori mestruali è dismenorrea. Ci sono due tipi di dismenorrea: primaria e secondaria.
Per quanto riguarda la primaria non sono presenti problemi ginecologici che causino il dolore.
Le coliche di questo tipo possono iniziare dopo sei mesi dal menarca (il primo flusso mestruale della donna) o dopo un anno. Quindi nel periodo in cui una ragazza inizia ad avere il ciclo mestruale.
Di solito le coliche mestruali iniziano quando viene prodotto un ciclo mestruale con ovulazione. Ovvero quando un ovulo viene liberato dall’ovaio.
Infatti il primo vero flusso mestruale di solito inizia prima dell’ovulazione. Un’adolescente può quindi iniziare a soffrire di dismenorrea solo alcuni mesi o un anno dopo l’inizio della mestruazione.
Invece nel tipo secondario il dolore mestruale è causato da alcune condizioni anormali ( in genere nei visceri pelvici). La dismenorrea secondaria può presentarsi nel menarca, ma si manifesta con più frequenza più tardi.
Durante il periodo mestruale, l’utero si contrae per favorire l’espulsione del suo rivestimento. Sostanze simili agli ormoni (prostaglandine) coinvolte nel dolore e nell’infiammazione innescano contrazioni muscolari uterine. Livelli più elevati di prostaglandine sono associati a crampi mestruali più intensi.
Le coliche mestruali possono verificarsi a causa dei seguenti fattori:
Come affermato precedentemente, una cervice inusualmente stretta tende ad amplificare i crampi mestruali. Un altro fattore anatomico che può causare dolori mestruali è l’inclinazione dell’utero verso la colonna vertebrale anziché verso l’addome (utero retroverso).
Scoprite: Permesso di lavoro per mestruazioni dolorose: sareste d’accordo?
Le coliche sono dolori che si sviluppano nella parte inferiore dell’addome e del bacino. Il malessere si può estendere alla schiena e alle gambe. Inoltre i crampi possono essere molto forti o leggeri e possono essere periodici o continui.
In generale le coliche mestruali iniziano un po’ prima della mestruazione e raggiungono il picco 24 ore dopo l’inizio dell’emorragia. Vanno via dopo uno o due giorni.
Inoltre le coliche mestruali possono essere accompagnate da mal di testa o da nausea. Persino vomito.
A volte possono essere accompagnate da stitichezza o diarrea a causa delle prostaglandine. Infatti rendono i muscoli uterini e del tratto intestinale lisci a causa delle contrazioni. Mentre alcune donne sentono il bisogno di urinare con più frequenza.
Spesso una diagnosi dei dolori mestruali viene fatta dalla donna stessa in base al dolore che percepisce. Quando una donna ha provato i crampi mestruali è cosciente dei tipici sintomi. Soprattutto se li ha provati durante l’adolescenza all’inizio del ciclo mestruale.
Invece se si presentano altre condizioni mediche che contribuiscono ai dolori mestruali (dismenorrea secondaria), il medico può suggerire alcuni esami.
In ogni caso, è meglio consultare un ginecologo il prima possibile. Per alleviare le coliche mestruali, il medico può consigliare quanto segue:
Assumete gli antidolorifici all’inizio del ciclo mestruale o non appena compaiono i sintomi e continuate come indicato, per due o tre giorni o fino alla scomparsa dei sintomi.
Il medico può anche prescrivere basse dosi di pillole anticoncezionali (contraccettivi orali) che contengono estrogeni e progestinici, per un ciclo regolare o prolungato. Questo tipo di approccio può prevenire l’ovulazione (il rilascio mensile di un ovulo) e ridurre la produzione di prostaglandine, riducendo la gravità dei crampi e provocando un flusso mestruale leggero.
Questi ormoni possono anche essere somministrati in modi diversi: iniezione, cerotto, impianto posizionato sotto la pelle del braccio, anello flessibile posizionato all’interno della vagina o dispositivo intrauterino (IUD).
In passato molte donne con dolori mestruali subivano un’operazione nota come dilatazione e raschiamento per eliminare parte del rivestimento uterino. A volte si usa come mezzo diagnostico per riconoscere un cancro o alcune condizioni pre-cancerogene della mucosa uterina.
Alcune donne hanno scelto una soluzione definitiva contro i problemi mestruali. Infatti può essere necessaria l’isterectomia, un’operazione chirurgica che rimuove l’utero.
Oggi quando una donna presenta una dismenorrea pesante e una perdita di sangue uterino dolorosa, i medici possono consigliare un’ablazione endometriale. una procedura che distrugge chirurgicamente (asporta) il rivestimento dell’utero (endometrio).
In generale, i dolori mestruali della donna non peggiorano durante il percorso della sua vita. Infatti, i crampi mestruali della dismenorrea primaria di solito tendono a diminuire con l’età e dopo la gravidanza.
In caso di dismenorrea secondaria associata a un patologia sottostante che contribuisce al dolore, la prognosi dipende dal successo del trattamento della condizione sottostante.
In ogni caso, se il dolore interferisce con le normali attività quotidiane, si consiglia di consultare un/una ginecologo/a.