Il sonno svolge un ruolo fondamentale per la salute e per il buon funzionamento di tutto il corpo, poiché tramite esso si svolge il processo di recupero dei muscoli e della mente, in modo da affrontare una nuova giornata piena di attività.
Un dettaglio che la maggior parte delle persone ignora, e che determina gran parte della qualità del riposo, è la postura che si adotta per dormire.
Anche se per molti la comodità è la cosa più importante, ci sono certe posizioni che hanno un impatto negativo sulla salute, perché riducono i benefici di quest’abitudine.
Per assicurarsi una buona qualità del sonno, bisogna sapere come influisce ogni posizione sul riposo. Dormite nella posizione adeguata?
Posizione del feto
È una della più comuni ed è consigliata alle persone che soffrono di frequenti dolori lombari.
La curvatura che assume la schiena in questa posizione aiuta a liberare la tensione delle vertebre lombari, anche se l’allineamento non è adeguato al 100%.
Anche se può risultare comodo dormire di lato, bisogna evitare di stirare una gamba e piegare l’altra, poiché questo potrebbe avere un effetto negativo sul bacino.
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Di lato, con le braccia verso l’esterno
È una posizione che ha i suoi vantaggi, ma anche uno svantaggio che è importante tenere a mente.
Da una parte, contribuisce a migliorare i processi digestivi che si attivano durante il sonno, ma dall’altra, comprime i nervi delle braccia e le spalle, finendo per generare dolore.
A pancia in giù
In varie occasioni è stato dimostrato che la peggiore posizione per riposare è quella a pancia in giù. In questa posizione la colonna vertebrale non è allineata e si genera una forte pressione nella zona lombare, che porta a soffrire di frequente mal di schiena.
Per poter respirare, inoltre, manteniamo il collo girato per diverse ore e questo modifica la curvatura cervicale, aumentando il rischio di cervicali, tendinite, dolori ai legamenti e altri problemi musco-scheletrici.
A pancia in su
L’ideale sarebbe dormire senza cuscino, per adottare la posizione corrette; ma nel caso in cui vi risulti scomodo, si consiglia di sceglierne uno che permetta al mento di non avvicinarsi troppo al petto.
Dando supporto alla spina dorsale, contribuisce a prevenire i dolori lombari; tuttavia, bisogna anche ricordare che, per alcuni, questa posizione implica il rischio di incrementare il russare o l’apnea del sonno.
Dormire sul lato destro
La pressione che si genera dormendo sul lato destro potrebbe favorire l’acidità di stomaco. In questo caso, per chi è abituato a dormire in questa posizione, si consiglia di spostarsi sul lato sinistro, poiché migliora la circolazione e facilita il processo di eliminazione delle tossine
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La posizione in cui si dorme e il suo impatto sul sistema cerebrale
Uno studio realizzato di recente dai ricercatori dell’Università di Stony Brook, a New York, USA, ha determinato che dormire di lato, rispetto a dormire a pancia all’ingiù o a pancia all’insù, potrebbe aiutare ad eliminare in modo più efficace le sostanze di scarto prodotte dal cervello, durante le ore di riposo.
Questa importante scoperta potrebbe portare, con il tempo, a ridurre il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer o il parkinson.
Per arrivare a queste conclusioni, gli scienziati hanno immortalato il sistema linfatico del cervello di un gruppo di roditori, mediante l’uso di immagini di risonanza magnetica con contrasto dinamico.
Detto sistema consiste in un complesso processo che agisce come motore di pulizia di tutte quelle sostanze di rifiuto che potrebbero risultare dannose per la salute cerebrale.
Dopo aver analizzato le posizioni più comuni del sonno e averle comparate con l’efficace funzionamento di detto sistema di pulizia, hanno potuto determinare che la posizione laterale è quella che più favorisce questi processi durante il riposo notturno.
Rispetto ai risultati, Helene Benveniste, a capo dello studio, afferma:
Risulta interessante che la posizione laterale per dormire sia la più popolare negli esseri umani e nella maggior parte degli animali, anche in quelli selvatici. Sembra che abbiamo adottato questa postura per depurare più efficacemente il nostro cervello dagli scarti metabolici che si accumulano quando siamo svegli.
Bibliografia
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