Complessi nei confronti del proprio corpo, come superarli?

Quando ciò che percepiamo come difetto comincia a interferire con la qualità della vita, si parla di complesso nei confronti del proprio corpo. Che fare?

Cosa sono i complessi fisici e come superarli?

Nessuno è perfetto o quasi: è inevitabile preoccuparsi per l’uno o l’altro “difetto” fisico. C’è chi riesce ad accettare le proprie imperfezioni, chi le mostra senza problemi e c’è chi le rende il fulcro della propria attenzione. Quando i difetti cominciano a interferire con la qualità della vita, si parla di complessi nei confronti del proprio corpo e di inferiorità.

Quando non siamo in buon rapporto con il nostro corpo, il sentimento di vergogna e la paura del rifiuto ci portano a provare meno piacere nelle nostre attività quotidiane, a stare meno bene con gli altri. Alcune persone, addirittura, rinunciano a belle opportunità pur di passare inosservati. Come affrontare i complessi fisici, come superarli?

Quando di parla di complessi nei confronti del proprio corpo?

Quando parliamo di complessi nei confronti del proprio corpo, ci riferiamo a una sensazione di disagio e angoscia associata a una percezione negativa del nostro fisico o di una parte di esso. Può avere origine in qualcosa di reale, osservabile, come una malformazione o una cicatrice vistosa. Ma può anche essere una parte del corpo che immaginiamo come brutta o poco estetica, anche se non lo è.

In ogni caso, il complesso non è una semplice preoccupazione, poiché assume il valore di “statuto” per la persona.

Vale la pena analizzare ciò che ognuno di noi considera un difetto. L’imperfezione non è un difetto in sé, ciò che lo rende tale è il significato che gli si attribuisce.

Un’immagine di sé negativa è alla base dei complessi nei confronti del proprio corpo. Ma si tratta proprio di questo, di un’immagine, una rappresentazione che abbiamo formato di noi stessi.

Avere i fianchi larghi o la calvizie non è un problema in sé; il corpo non funziona meglio o peggio. Eppure, per qualcuno può essere una vera fonte di sofferenza.

Complessi nei confronti del proprio corpo, come superarli?
I complessi fisici sono legati a un’immagine corporea negativa. Lavorare sull’autostima è la chiave per superarli.

Come nascono i complessi nei confronti del proprio corpo e quali sono le conseguenze?

I complessi fisici possono avere origini diverse. Ad esempio, un fattore di tipo sociale, un commento o un’esperienza negativa legata al nostro corpo. Quante insicurezze sono nate a scuola, quando i compagni di classe ci prendevano in giro per le orecchie a sventola o per gli occhiali!

Ma, a volte, il danno viene dal commento di una figura di riferimento importante, come il padre o la madre.

Le emozioni che si accompagnano ad un complesso fisico sono negative: disagio, vergogna, insicurezza, solitudine, introversione, ansia…

Leggete anche: Problema di autostima e come riconoscerlo

Come superarli?

Nel tempo, i complessi fisici possono essere un ostacolo ad una vita sociale e professionale soddisfacente. Pertanto, non dovrebbero essere trascurati. Ecco alcuni suggerimenti per affrontarli.

Lavorare sull’autostima

Innanzitutto è importante coltivare l’autostima, ovvero la percezione che abbiamo di noi stessi. Questo ci permetterà di convivere in modo “pacifico” con quel difetto, se esiste, o di attribuirvi meno importanza.

In altre parole, la parte – ciò che non ci piace della nostra immagine – smetterà di essere il tutto – tutta la nostra persona -. Troveremo così le risorse per sentirci a nostro agio e avere maggiore sicurezza.

Un buon esercizio è la tecnica “solo per oggi“, che consiste nel proporci slogan o sfide giornaliere. Con questo esercizio decideremo come vogliamo essere, dimenticandoci di quel complesso che ci angoscia.

Evitare l’auto-sabotaggio

Imparare ad accettare i complimenti e spegnere la “modalità autosabotaggio” è un passo fondamentale. Vi è già capitato di ricevere un apprezzamento e rispondere automaticamente “sì, ma…”. Questo ma dimostra la nostra scarsa capacità di ricevere un complimento.

Non cadere nella trappola del confronto

Senza dubbio, questo è uno degli errori più frequenti. Dobbiamo capire che ogni persona è come è e ha qualcosa di suo da offrire.

Cercare aiuto psicologico

Il supporto di uno psicologo può essere decisivo per superare i complessi fisici. Nei casi di sindrome del dismorfismo corporeo che arriva ad interferire con la vita e le attività sociali, può aiutare la terapia cognitivo comportamentale.

Questo tipo di intervento permette di lavorare sulle credenze e sui pregiudizi cognitivi, per poi modificarli mettendoli in discussione attraverso la ristrutturazione cognitiva.

Donna dalla psicologa
Cercare un aiuto psicologico fornisce le strategie per rafforzare l’autostima e superare l’ossessione nei confronti dei propri difetti.

Cercare un esempio positivo

Gli esempi positivi sono coloro che hanno una condizione particolare, considerata socialmente come “difetto” o “limitazione”, ma che conducono comunque una vita piena. Conoscere le loro storie può essere il punto di partenza per migliorare l’atteggiamento nei confronti dei propri difetti.

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Non esiste un solo tipo di bellezza

Uno dei fattori che più modificano la percezione che abbiamo di noi stessi sono i canoni che distinguono il bello dal brutto. I modelli standardizzano, come se la bellezza fosse unica.

La realtà è fatta, invece, di diversità. A livello sociale, dovremmo quindi imparare a rendere validi più modelli, soprattutto se quello attuale comporta tanta sofferenza e disagio fisico e mentale.

È giusto operarci quando non ci piace il nostro naso? O rendere lisci i capelli ricci? È positivo quando li consideriamo mezzi per affrontare e cambiare quegli aspetti di noi che ci fanno soffrire.

Ma se non abbiamo lavorato in precedenza sull’autostima e sulla sicurezza in noi stessi, siate sicuri che il disagio non scomparirà e nasceranno altri motivi di insoddisfazione.

Soprattutto, le nostre azioni devono nascere dal desiderio di piacere a noi stessi e non di compiacere gli altri.

Bibliografia

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