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La congestione digestiva si verifica soprattutto in estate. Può causare da lievi fastidi fino a provocare la morte.
La congestione digestiva, chiamata comunemente blocco della digestione, è un fenomeno che coinvolge l’apparato digerente, la vascolarizzazione del cervello e il ritmo cardiaco. In questo articolo spieghiamo quando e perché si verifica.
Seppur associata alla digestione, questa condizione dipende principalmente dalla scorretta vascolarizzazione del cervello come conseguenza del cosiddetto riflesso di immersione; quest’ultimo è a sua volta condizionato dallo sbalzo di temperatura esistente tra il corpo e l’acqua nella quale ci immergiamo.
La congestione digestiva si verifica più di frequente in estate ed è direttamente associata al brusco cambio di temperatura che si manifesta quando ci tuffiamo in acqua. I vasi sanguigni si dilatano come conseguenza del caldo e dell’esposizione al sole al fine di mantenere la temperatura corporea entro limiti normali.
Questa vasodilatazione ha lo scopo di abbassare il calore corporeo e, insieme alla sudorazione, mantiene la temperatura entro i valori normali. Quando si entra bruscamente in acqua, che è più fredda del nostro corpo, si verifica una brusca vasocostrizione che provoca il cosiddetto blocco della digestione se si è a stomaco pieno.
Durante la digestione, gli alimenti si mescolano ai succhi gastrici grazie ai movimenti peristaltici. Ciò richiede un notevole apporto di sangue che si traduce in una ridistribuzione del flusso sanguigno a favore dell’apparato digerente e a discapito di altri organi o sistemi.
È bene sottolineare che in caso di congestione digestiva l’elemento determinante è rappresentato dal cosiddetto riflesso di immersione.
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Il riflesso di immersione si verifica quando si introduce il corpo, e in particolare la testa, in acqua. L’intensità è maggiore con l’aumentare della differenza di temperatura tra il corpo e l’acqua, così come quando l’immersione è più brusca.
Ne consegue una diminuzione della frequenza cardiaca e una ridistribuzione del sangue in seguito alla contrazione dei vasi sanguigni, soprattutto della pelle, per garantire un sufficiente apporto di sangue e ossigeno al cervello; ciò allo scopo di evitare l’improvviso abbassamento di temperatura del corpo.
Il riflesso di immersione è un fenomeno particolarmente evidente nei bambini. Nelle persone particolarmente sensibili a questo evento, provoca una sincope che può causare conseguenze che spaziano da piccole nausee alla morte improvvisa per arresto cardiaco.
Nel tentativo di preservare l’apporto di sangue e ossigeno al cervello, il nostro organismo riduce l’irrorazione di altri organi e tessuti. Quando la ridotta irrorazione del cuore è importante e improvvisa, può sopraggiungere l’arresto cardiaco, in grado di provocare la morte improvvisa o l’annegamento.
La digestione consente la separazione dei componenti degli alimenti in molecole più piccole e digeribili. Queste molecole, in un primo momento, raggiungono l’intestino tenue per l’assorbimento dei nutrienti.
La durata della digestione varia da individuo a individuo ed è influenzata dalla quantità di cibo ingerito e dalla difficoltà a digerirlo. Per esempio:
Il tempo di permanenza dell’alimento all’interno dello stomaco provoca la ridistribuzione del flusso sanguigno e può richiedere da alcuni minuti a diverse ore. In seguito a ciò, l’apporto di ossigeno al cervello è inferiore, di conseguenza avvertiamo sonnolenza dopo aver mangiato.
La congestione digestiva si verifica quando non abbiamo ancora completato la digestione e ci tuffiamo in acqua molto più fredda rispetto al nostro corpo. Si presenta dunque il riflesso di immersione, che può causare conseguenze che vanno da lievi fastidi fino alla morte per arresto cardiaco.
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La misura più importante resta sempre la prevenzione, dunque vanno evitati i fattori di rischio esposti. Se però la congestione digestiva è in corso, bisognerà portare la persona fuori dall’acqua e asciugarla per ristabilirne la temperatura corporea.
In caso di sincope o arresto cardiorespiratorio, è necessario eseguire le manovre di rianimazione fino all’arrivo dei soccorsi sanitari.