Se c’è una specie che presenta una rigogliosa fioritura e che affascina con il suo aspetto unico, è la rosa del deserto (nome scientifico Adenium obesum) un mini-albero con i fiori a forma di tromba.
L’adattabilità di questa pianta le permette di prosperare senza problemi in un vaso, in un contenitore o mediante la tecnica bonsai. Sebbene la sua delicatezza faccia pensare a cure molto particolari, si tratta in realtà di una succulenta in grado di sopravvivere e di dare il meglio di sé con le cure di base. Vediamo in cosa consistono queste cure.
Rosa del deserto: una tenera succulenta
La rosa del deserto era coltivata solo in Africa, ma oggi si trova in tutto il mondo. Il Malaya Journal Biosciences la cataloga come una pianta ornamentale che trascende le caratteristiche decorative per fornire benefici alla scienza grazie alla sua fonte di sostanze fitochimiche, utili nell’industria farmaceutica e nell’allevamento ittico.
La specie si presenta come una succulenta che cresce fino a quasi 2 metri di altezza, quindi prospera bene nei vasi o contenitori per mantenerla delle dimensioni desiderate. I fiori, di dimensioni variabili, sono rosa, rossi o bianchi.
Questa pianta non è nemica della siccità, poiché immagazzina l’acqua nelle radici e nello spesso tronco. Per contro, è un po’ diffidente nei confronti dei periodi freddi, per cui in questi periodi è meglio proteggerla in una stanza calda.
Consigli per piantare la rosa del deserto in casa
In salotto, sul terrazzo o direttamente in giardino, è possibile tenere un esemplare di rosa del deserto a casa. La sua crescita non è un problema: può essere piantata per talea o per seme.
La coltivazione per talea è considerata la più semplice dal programma di studi agrotecnici di Iskandar, se non si vuole attendere a lungo l’ispessimento del fusto e delle radici. La procedura è la seguente:
- Scegliete alcune parti della potatura che siano lunghe almeno 15 centimetri.
- Mettete i pezzi su un tovagliolo di carta umido e lasciateli riposare in una stanza asciutta e calda, lontano dalla luce diretta del sole.
- Preparate un vaso con ghiaia e terriccio, assicurando un drenaggio ottimale. Qui piantate le talee, ma non prima di aver cosparso l’estremità inferiore con polvere radicante.
- Innaffiate ogni 2 giorni, senza esagerare per non danneggiare le radici.
- Trapiantate se lo desiderate.
Quando si pianta una rosa del deserto utilizzando i semi, si garantisce il massimo sviluppo del caudex, afferma la rivista specializzata Scienza rurale. La procedura si basa sulle fasi elencate di seguito:
- Preparate un vaso poco profondo, con 50% di fibra di cocco e 50% di terra. Potete sostituire rispettivamente con torba e perlite.
- Spargete i semi nel substrato e rimboccateli con una coltre di sabbia.
- Spruzzate acqua ogni 2 giorni e nel giro di una settimana inizierete a vedere i germogli.
- Passare a un vaso individuale un mese dopo la semina.
Come prendersi cura della rosa del deserto
Una rosa del deserto che riceve le giuste cure diventa un esemplare rigoglioso, irresistibile per gli impollinatori e i colibrì. Per non parlare dell’eleganza che mostra all’occhio umano. Se volete rendere la vostra pianta davvero bella, vi invitiamo a prendere nota dei seguenti consigli.
Concime e substrato
I concimi liquidi o a lento rilascio sono ideali per nutrire la pianta. In primavera, somministrate la sostanza una volta a quindici giorni; in estate, una volta al mese. In inverno non è necessario concimare, poiché la rosa si trova in un periodo di dormienza.
Per quanto riguarda il substrato, Orticoltura ornamentale suggerisce di scegliere substrati che contribuiscano alla ritenzione idrica e all’aerazione. Per le piantine in fase di germinazione, suggeriscono substrati a base di corteccia di pino combinata con fibra di cocco.
Luce
Questo tipo di pianta ha bisogno di molta luce, almeno 6 ore al giorno. Se la tenete in casa, scegliete una finestra o accostatela al balcone.
Acqua
L’Adenium obesum ama la pioggia, quindi non se la cava male con le annaffiature naturali nella stagione delle piogge. Ma quando il clima è fresco non è necessario annaffiare spesso. Innaffiare ogni 2 settimane è una buona alternativa, perché aiuta a immagazzinare l’acqua ed evita il ristagno del terreno.
Potatura
La potatura è il meccanismo che controlla le dimensioni di questo mini-albero. Approfittate della stagione di crescita per rimuovere i boccioli di fiori ostinati e le punte degli steli, nonché altre aree che sembrano danneggiate. Ricordate che le parti sane funzionano come talee.
Trapianto
Il passaggio da un vaso all’altro è un’operazione che si effettua almeno una volta ogni 2 o 3 anni. Questo perché si tratta di arbusti a crescita lenta. Attenzione a non esagerare con le dimensioni del contenitore, perché si dà spazio alle radici di espandersi troppo e, paradossalmente, questo influisce sulla fioritura.
Da ricordare
L’Adenium obesum appartiene alla famiglia delle Apocynaceae. Ha quindi una certa tossicità dovuta alla sua linfa ricca di cardiotonici, come si legge nella pubblicazione Scientific Communications. Si raccomanda di maneggiare gli esemplari con guanti di gomma, soprattutto quando si piantano o si potano, per evitare irritazioni.
Se in casa ci sono animali domestici o bambini, è meglio posizionare la pianta in una zona alta, in modo che un eventuale contatto non porti a un’emergenza medica.
Nei casi meno gravi, si possono verificare disturbi cutanei, diarrea e vomito. Altre complicazioni associate all’arbusto sono legate alle convulsioni, come nei casi di avvelenamento causati dal suo “cugino”, l’oleandro, spiega l’Area Scientifica Menarini.
Bibliografia
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