Consumo eccessivo di vitamina C: effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati della vitamina C sono rari, ma esistono. Sono dovuti, in genere, all'interazione con altre sostanze.
Consumo eccessivo di vitamina C: effetti indesiderati
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

Gli effetti secondari da consumo eccessivo di vitamina C sono rari, ma esistono. Sebbene siano più noti i benefici, è importante conoscere anche le conseguenze di un’assunzione indiscriminata.

Ricordiamo, innanzitutto, che la vitamina C è essenziale ai tessuti del nostro corpo e che va ricercata all’esterno, poiché non siamo in grado di sintetizzarla.

La fonte principale di questa vitamina idrosolubile (ovvero che si scioglie in acqua) è il cibo. Una volta che si trova all’interno del nostro corpo, viene utilizzata nella quantità necessaria. Quella in eccesso viene eliminata attraverso l’urina.

Tale meccanismo di eliminazione automatica tramite i reni rende improbabile la comparsa di effetti secondari. Devono essere ingerite grandi quantità di vitamina C prima che si verifichino; oppure dovrebbe essere presente un disturbo renale tale da ostacolarne l’escrezione.

Funzioni della vitamina C

La vitamina C ha l’essenziale funzione di riparare i tessuti e favorirne il rinnovamento, soprattutto nella pelle e nel sistema osteoarticolare. Non sono di minore importanza gli effetti sui vasi sanguigni. Le funzioni principali della vitamina C sono:

  • Fabbricare le proteine che intervengono nella costruzione della pelle e dei tendini.
  • Produzione di materiale necessario a tendini e legamenti.
  • Cicatrizzazione: secondo la scienza, la produzione di tessuto cicatriziale dipende, in parte, dall’esistenza di buoni livelli di vitamina C.
  • Coadiuvante dell’assorbimento intestinale del ferro.

La scienza ha inoltre dimostrato il forte potere antiossidante della vitamina C . Gli antiossidanti sono in grado di inibire parte degli effetti provocati dai radicali liberi sulle cellule.

I radicali liberi sono un prodotto del metabolismo, soprattutto del processo di assorbimento dei nutrienti e di produzione di energia a partire dal cibo. Quando i radicali liberi si accumulano, aumenta il danno cellullare e l’invecchiamento dei tessuti.

Si è ipotizzato che i radicali liberi intervengano nella genesi di alcuni tipi di cancro, malattie cardiache e artrosi. La capacità della vitamina C di frenare alcuni effetti del processo di invecchiamento è certamente una buona notizia.

Alimenti ricchi di vitamina C.
La vitamina C svolge una serie di funzioni importanti nell’organismo. Di raro causa effetti avversi.

Fonti di vitamina C

Gli effetti negativi della vitamina C compaiono in caso di assunzione  eccessiva. Le principali fonti sono la frutta e la verdura, soprattutto gli agrumi. Altri frutti con una buona dose di vitamina C sono:

  • Kiwi.
  • Ananas
  • Frutti rossi: lamponi, mirtilli, fragole.
  • Melone.
  • Anguria.

Tra le verdure, quelle di colore verde sono le più ricche: broccoli, cavolfiori, spinaci e cavoli. Anche i peperoni e i pomodori sono buone fonti. In alcuni paesi la legge obbliga le industrie alimentarie ad addizionare vitamina C ad alcuni prodotti che prendono il nome di alimenti fortificati o arricchiti.

Il processo di cottura può alterarne la disponibilità di vitamina C, anche negli alimenti che ne sono ricchi. Sia il calore che l’esposizione alla luce solare sono in grado di alterare le quantità di vitamina C contenute nel cibo.

Effetti secondari da consumo eccessivo di vitamina C

Dopo aver analizzato le funzioni svolte dalla vitamina C e le sue fonti, arriviamo agli effetti collaterali della vitamina C. Compaiono quando si assumono quantità superiori ai duemila mg al giorno.

I principali effetti avversi si manifestano a livello gastrointestinale. Alte dosi di vitamina C causano bruciore di stomaco, acidità e diarrea. Non sono inoltre consigliate in gravidanza perché possono agire sullo sviluppo del feto.

Un altro effetto collaterale della vitamina C è la formazione di calcoli renali. Uno studio pubblicato su Clinical Nephrology ha osservato che, se assunta in eccesso, viene trasformata attraverso il metabolismo in ossalato. L’ossalato verrà espulso attraverso le vie urinarie, accumulandosi nelle urine e producendo calcoli renali.

In caso di malattie preesistenti, il corpo può reagire al sovradosaggio di vitamina C. I pazienti con deficit di G6PD possono andare incontro a emolisi (distruzione di globuli rossi) in contesti dietetici ricchi di vitamina, mentre le condizioni dei soggetti con emocromatosi possono peggiorare.

Un consumo eccessivo di vitamina C può essere controproducente.
Un consumo eccessivo di vitamina C può causare effetti indesiderati. È importante evitare dosi superiori a 2000 mg giornalieri.

Effetti avversi della vitamina C da interazione con i farmaci

Oltre agli effetti negativi della vitamina C dovuti a un’assunzione eccessiva, occorre considerare le interazioni con altre sostanze:

  • Chemioterapia: nei casi di cancro, esiste il sospetto che la vitamina C possa ridurre l’efficacia del trattamento chemioterapico.
  • Estrogeni: è stato dimostrato che la vitamina C aumenta la disponibilità ematica di estrogeni, che interagirebbero con i contraccettivi orali, ad esempio, e con le terapie ormonali sostitutive per la menopausa.
  • Alluminio: alcuni pazienti con malattie renali assumono farmaci contenenti alluminio. Insieme a elevate quantità di vitamina C, l’alluminio può causare effetti avversi.
  • Anticoagulanti: un’elevata assunzione di vitamina C riduce l’effetto del warfarin, principalmente, un anticoagulante.

Un consumo eccessivo di vitamina C può essere controproducente

Sono poco frequenti, tuttavia gli effetti secondari da consumo eccessivo di vitamina C sono possibili, in alcuni casi favoriti dall’interazione con altre sostanze.


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