Il mioma uterino è un’escrescenza di tessuto muscolare all’interno dell’utero e a volte anche nel collo dell’utero.
È una condizione piuttosto comune che influenza la salute riproduttiva e ormonale delle donne, ma solamente il 0,5% di queste escrescenze può trasformarsi in cancro.
Anche in caso di problemi ginecologici, dunque, è raro che un mioma uterino sfoci in un cancro.
Molte donne non sanno cosa sono i miomi uterini, anche perché è facile confonderli con altre malattie a causa di sintomi simili.
Per questo motivo, ve ne parleremo nell’articolo di oggi in modo da risolvere ogni dubbio.
1. Che cos’è il mioma uterino?
I miomi uterini sono tumori benigni che di solito si sviluppano nelle donne dai 20 anni di età.
Sono conosciuti anche come leiomiomi dell’utero: si tratta di piccole escrescenze arrotondate di tessuto fibroso che possono essere di piccole o anche grandi dimensioni.
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2. Quali tipi di miomi uterini esistono?
Ci sono vari tipi di miomi uterini a seconda della zona dell’utero in cui si formano:
- Sottomucoso: si sviluppa nel miometrio, lo strato protettivo della parete interna dell’utero.
- Sottosieroso: si forma sotto la tonaca sierosa dell’utero, ovvero il rivestimento esterno.
- Pedunculato: è un tipo di mioma sottosieroso, ma a differenza del precedente, cresce e si distacca dalla matrice rimanendo sospeso attraverso un cordone chiamato pedunculo.
- Intramurale: questo tumore benigno si sviluppa nella parete muscolare interna dell’utero e, a volte, si ingrandisce al punto di deformare la parete esterna.
3. Quali sono i sintomi del mioma uterino?
I miomi fanno parte di quelle condizioni difficili da individuare per la mancanza di sintomi evidenti nelle fasi iniziali.
Tuttavia, un gran numero di donne può percepire dei cambiamenti a livello corporeo che facilitano la diagnosi:
- Ciclo mestruale irregolare.
- Perdite abbondanti.
- Sensazione di gonfiore e dolore al basso ventre.
- Improvviso aumento di peso.
- Problemi di fertilità e gravidanze a rischio.
- Dolore durante i rapporti sessuali.
- Dolore alla base della schiena.
- Cambiamento nelle abitudini urinarie.
- Sensazione di stanchezza.
4. Qual è la relazione tra i miomi uterini e i problemi di fertilità?
Uno degli aspetti che si cerca di approfondire maggiormente riguardo ai miomi uterini sono le conseguenze per la salute riproduttiva.
Purtroppo, chi ha dei miomi uterini ha difficoltà nel concepimento.
Anche se c’è comunque la probabilità di una gravidanza, si corrono vari rischi durante il periodo di gestazione.
Un gran numero di donne rischia l’aborto spontaneo nel primo trimestre di gravidanza.
Questi rischi variano di donna in donna, quasi sempre in base al numero di miomi, alle dimensioni e alla loro localizzazione nell’utero.
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5. Esistono dei trattamenti per i miomi uterini?
L’intervento chirurgico è uno dei metodi più efficaci e conosciuti per la rimozione dei miomi uterini.
Contrariamente a quello che molti pensano, la chirurgia non è l’unica soluzione disponibile per ridurre gli effetti di questa condizione.
È importante sapere che, ad oggi, esistono trattamenti farmacologici in grado di ridurre la gravità dei sintomi e le alterazioni ormonali che i miomi causano.
Inoltre, se i miomi sono molto piccoli, non è necessario ricorrere alla chirurgia.
Bisogna tenere conto di alcuni aspetti:
- I piccoli tumori benigni vengono trattati con rimedi farmacologici prescritti dal medico.
- Se gli effetti dei farmaci non sono sufficienti, l’unica soluzione è la rimozione.
- La procedura si chiama miomectomia, lo scopo è quello di eliminare le masse tumorali senza compromettere il tessuto uterino.
- Esiste un trattamento basato sul principio attivo ulipristal acetato, un modulatore selettivo del recettore del progesterone che impedisce la crescita di masse nella matrice.
In conclusione, anche se il mioma uterino non è considerato una condizione grave o urgente, è comunque un buon motivo per sottoporsi a regolari visite ginecologiche.
Anche se molti miomi non aumentano di dimensione e non causano sintomi evidenti, la cosa migliore è cercare un trattamento che ne eviti la crescita e, quindi, eventuali complicazioni.
Bibliografia
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