Diabete insipido: diagnosi e trattamento

I principali sintomi del diabete insipido sono la poliuria (minzione frequente) e sete costante. Chi è affetto da questa malattia espelle ogni giorno dai 3 ai 30 litri d'acqua sotto forma di urine.
Diabete insipido: diagnosi e trattamento

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2022

Il diabete insipido è un disturbo dovuto alla mancanza parziale o totale di una sostanza chiamata vasopressina. Può presentarsi anche quando l’organismo non è in grado di assorbire a dovere tale sostanza. Il sintomo principale di questa patologia è la poliuria, ovvero un’eccessiva produzione di urine.

Esistono due tipi di diabete insipido: centrale e nefrogenico. In entrambi i casi può essere genetico o acquisito. Il diabete insipido centrale ha origine nell’ipotalamo ed è più diffuso. Quello nefrogenico interessa i reni.

Oltre alla poliuria, l’altro sintomo presente in entrambi i tipi di diabete insipido è la polidipsia, ossia sete eccessiva. Il soggetto affetto da questo disturbo espelle livelli di urine che vanno dai 3 ai 30 litri al giorno. Se i liquidi persi non vengono reintrodotti nell’organismo, ciò può provocare disidratazione o ipovolemia.

Cause del diabete insipido

Donna con diabete insipido beve bicchiere d'acqua.

Il diabete insipido si presenta quando l’organismo non è in grado di regolare i liquidi corporei. In una situazione normale, esiste un equilibrio tra la quantità di liquidi consumati e quelli espulsi dai reni. In presenza di questa malattia, tale equilibrio viene meno.

La secrezione da parte dei reni è determinata principalmente dalla produzione di un ormone antidiuretico chiamato vasopressina (ADH). Questo viene prodotta nell’ipotalamo ed è conservato nell’ipofisi. Se il corpo va in stato di disidratazione, l’organismo lo rilascia nel flusso sanguigno.

La vasopressina è in grado di attivare i tubuli renali favorendo il riassorbimento dell’acqua a livello renale e riducendo la produzione di urina.

In caso di diabete insipido centrale, sussiste un danno a carico dell’ipotalamo o dell’ipofisi che limita la produzione, l’immagazzinamento e il rilascio di vasopressina. Nel diabete insipido nefrogenico sono compromessi i tubuli renali, che non rispondono correttamente all’ormone.

Diagnosi

Generalmente sono necessarie diversi medici per diagnosticare il diabete insipido. I suoi sintomi, infatti, sono molto simili a quelli di altre malattie. La diagnosi risulta piuttosto complicata anche perché il medico deve indicare il tipo di diabete insipido di cui affetto il paziente. Di norma si effettuano alcune analisi di base:

  • Test di deprivazione idrica. È l’esame migliore per diagnosticare il diabete insipido centrale: si chiede al paziente di non bere liquidi per un determinato lasso di tempo, sotto supervisione medica. Si monitora l’effetto di questa privazione nel sangue, sul peso corporeo, sulla produzione e sulla concentrazione di urina.
  • Esame delle urine. Quest’analisi permette di determinare la concentrazione delle urine, stabilendo quanta acqua vi è contenuta in relazione alle altre sostanze espulse.
  • Risonanza magnetica. Questo esame permette di ottenere precise immagini dei tessuti cerebrali per individuare eventuali anomalie nell’ipofisi o nelle aree circostanti.

Trattamento del diabete insipido

Farmaci per contrastare il diabete insipido.

Il trattamento cambia a seconda del tipo. Di norma, il diabete insipido centrale è trattato mediante la reintroduzione dell’ormone vasopressina o la rimozione della causa scatenante (es. massa tumorale). Se non viene trattato adeguatamente, può causare danni permanenti ai reni.

In genere si indica l’impiego di desmopressina, un principio attivo analogo sintetico della vasopressina. Presenta proprietà vasocostrittrici e antidiuretiche a effetto prolungato. Si somministra tramite soluzione per via nasale o sottocutanea. La via endovenosa viene considerata solo in casi di emergenza.

In alcuni casi il trattamento può basarsi su farmaci non ormonali, che vengono sostituiti da tre gruppi di medicinali: inibitori delle prostaglandine, diuretici (del gruppo dei tiazidici) e liberatori di vasopressina. Spesso è necessario un trattamento combinato per ottenere i risultati sperati.

D’altra parte, il diabete insipido nefrogenico viene trattato attraverso una dieta specifica e la somministrazione di farmaci che riducono i volumi di urina prodotta, come antinfiammatori non steroidei (FANS) e diuretici tiazidici.

Infine, in entrambi i casi si consiglia un’alimentazione povera di sale e di proteine, importante per prevenire la disidratazione.


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  • Hernández-Yero, A. (1998). Tratamiento farmacológico de la diabetes insípida del adulto. Revista Cubana Endocrinol, 9(2), 164-8.


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