Disabilità intellettiva: gradi e trattamenti disponibili

La disabilità intellettiva può presentarsi in diversi gradi. In questo articolo parliamo dei sintomi principali e dei possibili trattamenti.
Disabilità intellettiva: gradi e trattamenti disponibili
Elena Sanz

Scritto e verificato la psicologa Elena Sanz.

Ultimo aggiornamento: 13 dicembre, 2022

Nel corso del tempo, la disabilità intellettiva ha ricevuto diversi nomi. Si tratta di un disturbo del neurosviluppo che si manifesta attraverso abilità cognitive al di sotto della media. Inoltre, comporta difficoltà anche in altri ambiti, come la socialità e la capacità di adattarsi all’ambiente.

La disabilità intellettiva può presentarsi a livelli di gravità molto differenti. Per questa ragione, ciò che determina il suo vero impatto sulla vita delle persone che ne sono affette è rappresentato dalle loro difficoltà nell’eseguire attività adattative basilari, come leggere, scrivere, relazionarsi, prendersi cura di se stessi o organizzare la propria vita quotidiana.

Come si misura la capacità intellettiva di una persona?

Bambina al piano con le cuffie.
Le deviazioni al di sotto della media (corrispondente a un punteggio di QI di 100) indicano la presenza di una disabilità intellettiva.

Generalmente, la disabilità intellettiva viene misurata attraverso l’impiego di esami standard come le scale di intelligenza Wechsler (WISC-V), che forniscono un risultato che indica il quoziente intellettivo di una persona; in altre parole, la differenza tra la sua età mentale e la sua età anagrafica.

Si stima che la media della popolazione si aggiri intorno a un punteggio di 100: di conseguenza, le deviazioni tipiche al di sotto della media (QI equivalente o inferiore a 70) indicano la presenza di una disabilità intellettiva.

Tuttavia, nonostante la disabilità intellettiva sia presente fin dalla nascita dalle prime fasi dell’infanzia, molti bambini non manifestano sintomi evidenti fino a quando non raggiungono l’età prescolare. Per questo motivo, l’identificazione prenatale e i test di screening dello sviluppo eseguiti regolarmente dai pediatri contribuiscono alla formulazione di una diagnosi precoce.

Sintomi associati

Oltre al QI, esistono altri sintomi che caratterizzano la disabilità intellettiva. Sono i segnali di avvertimento che indicano che lo sviluppo del bambino non progredisce nel modo adeguato:

  • Difficoltà a raggiungere le principali tappe dello sviluppo. Per esempio, è necessario più tempo per riuscire a sedersi, gattonare oppure camminare.
  • Ritardi nell’acquisizione del linguaggio e nella capacità di espressione verbale.
  • Problemi di memoria.
  • Incapacità nel percepire le conseguenze delle proprie azioni.
  • Difficoltà di apprendimento, nel pensiero logico e nel problem solving.
  • Complicazioni nel comprendere le norme sociali e nel relazionarsi con gli altri.
  • Incapacità di cavarsela in modo del tutto autonomo nella vita quotidiana.

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Cause principali della disabilità intellettiva

Sono numerose le possibili cause responsabili della disabilità intellettiva, ma solamente in un 25% dei casi è possibile identificare l’origine esatta. Tra i fattori principali troviamo le alterazioni cromosomiche (come la sindrome di Down) e i disturbi ereditari.

Anche i problemi della gravidanza, come la preeclampsia o il consumo di alcol o farmaci da parte della madre, possono influire sulla comparsa del problema. Allo stesso modo, anche le infezioni, la denutrizione materna o infantile, i traumi cranici gravi o l’abbandono emotivo grave del bebè sono in grado di incrementare il rischio.

Gradi

Come abbiamo segnalato, le manifestazioni della disabilità intellettiva possono presentarsi in un’alta varietà di gradi. Quindi, in funzione del QI e dell’autonomia della persona, sono stati stabiliti quattro tipi di disabilità intellettiva:

Lieve

La maggior parte delle persone che soffrono di disabilità intellettiva appartengono a questa fascia, presentando punteggi di QI compresi tra 50 e 70. Le loro capacità cognitive e di apprendimento presentano un certo ritardo, ma di solito i soggetti riescono ad adattarsi al sistema educativo e a svolgere un’attività professionale. Le loro competenze sociali tendono a essere relativamente adeguate e, per svolgere le proprie attività quotidiane, i soggetti hanno bisogno solamente di un aiuto episodico.

Moderato

Dotate di un QI compreso tra 35 e 50, queste persone presentano difficoltà cognitive maggiori, in particolare nell’elaborazione di concetti complessi. Sono in grado di sviluppare le proprie competenze e svolgere lavori poco qualificati sotto la supervisione di altre persone.

Inoltre, sono capaci di sviluppare relazioni sociali, anche se il loro livello comunicativo è poco complesso. Possono spostarsi in modo indipendente all’interno di luoghi conosciuti e, se aiutati, partecipare alla vita sociale.

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Disabilità intellettiva grave

Caratterizzate da un QI compreso tra 20 e 35, le persone affette da disabilità intellettiva grave hanno generalmente bisogno di supervisione e sostegno costanti. L’acquisizione del linguaggio, che presenta dei limiti, subisce un ritardo.

Sono in grado di imparare a leggere alcune parole e a comprendere la comunicazione sociale al livello più semplice; allo stesso modo, possono svolgere compiti semplici, sempre con l’aiuto e la supervisione di altre persone. Tuttavia, il loro grado di autonomia è molto basso.

Profondo

La disabilità intellettiva di grado profondo o estremo comprende solamente l’1-2% dei casi. Queste persone tendono a presentare gravi difficoltà di carattere cognitivo, sociale e pratico, oltre ad altre disabilità associate. Tuttavia, possono trarre piacere dalle relazioni con persone conosciute e partecipare in una certa misura alla vita quotidiana, a patto che ricevano un livello elevato di sostegno.

Trattamenti disponibili

Disabilità intellettiva: bambina affetta da sindrome di Down.
Gli specialisti sviluppano un programma individualizzato per aiutare la persona affetta da disabilità intellettiva a raggiungere il suo massimo potenziale.

Il trattamento è volto principalmente ad aiutare la persona a raggiungere il suo massimo potenziale a livello educativo, sociale e pratico. A questo scopo, è previsto l’intervento di diverse figure professionali (medici, psicologi, logopedisti, terapisti occupazionali…) che definiscono un programma individualizzato.

Questo approccio si basa sia sui punti di forza che sulle fragilità e si occupa di soddisfare le necessità della persona affetta da disabilità, ma anche dei suoi familiari.

Come prevenire la disabilità intellettiva?

La prevenzione deve avere inizio anche prima della gravidanza e deve essere caratterizzata dalle adeguate cure prenatali che prevedano il consumo di acido folico e la somministrazione delle vaccinazioni appropriate. Durante la gestazione, è importante evitare la denutrizione, il consumo di alcol e di tabacco e l’esposizione ad ambienti tossici.

Inoltre, l’adeguata assistenza medica durante il parto contribuirà a ridurre il rischio di complicazioni. Dopo la nascita, sarà fondamentale prendersi cura adeguatamente del bambino e soddisfare le sue necessità fisiche ed emotive. Ciononostante, non è possibile eliminare completamente il rischio.

L’importanza dell’assistenza familiare e professionale nella disabilità intellettiva

La disabilità intellettiva è in larga misura dovuta alla mancanza di sostegno, e non esclusivamente a un basso QI. Per questa ragione, i farmaci, le terapie e l’adattamento dei programmi assumono una notevole importanza, nell’ottenere un maggiore sviluppo e una migliore qualità della vita.

Inoltre, l’assistenza da parte dei familiari risulta fondamentale, per fare sì che queste persone possano partecipare attivamente alla vita nell’ambiente che li circonda. Quindi, diventa importante fornire loro strumenti pratici e funzionali che aiutino la persona a raggiungere il suo massimo potenziale e consentano alla famiglia di svolgere il loro accompagnamento nel miglior modo possibile.


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