Preeclampsia e complicazioni in gravidanza

La preeclampsia è una seria complicazione della gravidanza che può mettere a rischio la vita della madre e del nascituro. Adottare abitudini sane in gravidanza e rispettare i controlli medici periodici sono la forma di prevenzione migliore.
Preeclampsia e complicazioni in gravidanza
Alejandro Duarte

Revisionato e approvato da il biotecnologo Alejandro Duarte.

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

La preeclampsia è una complicazione della gravidanza che può causare una serie di problemi tra cui ipertensione e danni ai reni. Colpisce il 5-8% delle donne incinte e rappresenta un rischio grave per la mamma e il bambino.

Di solito la preeclampsia si manifesta nel corso dell’ultimo trimestre. Questo non toglie che possa comparire durante o dopo il parto, nella seconda metà della gravidanza o nelle prime settimane di gestazione.

Può manifestarsi in modo leggero o grave. Inoltre, se non trattata in tempo nel modo adeguato, può sfociare in complicazioni come l’eclampsia o la sindrome di HELLP.

Preeclampsia: perché avviene?

Controllo medico in gravidanza
Le complicazioni sorgono quando viene compromesso l’apporto di sangue alla placenta, e quindi al nascituro.

La preeclampsia avviene a causa di un ridotto afflusso di sangue alla placenta. Quest’ultima non aderisce correttamente alle pareti dell’utero e le arterie che la irrorano non si dilatano come dovrebbero.

Anche l’ipertensione cronica e il diabete possono ridurre il flusso sanguigno verso la placenta. Alcuni specialisti ritengono che la preeclampsia cominci in realtà all’inizio della gravidanza, sebbene i sintomi compaiano più tardi.

Sintomi della preeclampsia

La preeclampsia può essere difficile da diagnosticare soprattutto perché i sintomi caratteristici non sempre si verificano. Allo stesso tempo, non tutte le donne presentano gli stessi sintomi.

Il problema principale, inoltre, è che alcuni sintomi di preeclampsia – come nausea o gonfiore – possono essere interpretati come normali disagi della gravidanza. 

Ecco perché il medico deve saper riconoscere tempestivamente i segnali di allerta. Sono i seguenti:

Preeclampsia lieve

  • Ipertensione arteriosa.
  • Ritenzione idrica.
  • Presenza di proteine nelle urine.

Preeclampisa grave

  • Mal di testa e vista offuscata.
  • Intolleranza alla luce intensa.
  • Stanchezza, nausea e vomito.
  • Minzione scarsa.
  • Dolore addominale localizzato in alto e a destra.
  • Tendenza alla formazione di lividi.

È importante ricordare che non tutte le donne con preeclampsia manifestano gonfiore evidente o un aumento drastico di peso. Al contrario, non tutte le donne che presentano questi due sintomi soffrono di preeclampsia. I sintomi, come abbiamo detto, possono essere facilmente confusi.

Fattori di rischio

Feto e placenta
L’obesità, il diabete e l’ipertensione sono i principali fattori di rischio associati alla preeclampsia.

Una serie di fattori possono favorire lo sviluppo di questa condizione. Se la donna è alla prima gravidanza, ha già sofferto di ipertensione o di malattia renale o esistono precedenti familiari, il rischio è maggiore.

Altri fattori di rischio sono le gravidanze multiple, aver già sofferto di ipertensione gestazionale o preeclampsia, avere un indice di massa corporea equivalente a 30 o superiore. Le donne incinte con meno di 20 anni o più di 40 sono più esposte.

Prevenzione

Il medico, attraverso regolari controlli prenatali, controlla la pressione arteriosa, i valori delle urine e del sangue.

Altri modi per controllare la comparsa di questa complicazione della gravidanza sono:

  • Test per il controllo della coagulazione del sangue e della funzionalità renale.
  • Ecografia.
  • EcoDoppler.

Non esiste tuttavia un metodo infallibile per prevenire la preeclampsia poiché non tutti i fattori che contribuiscono alla sua comparsa possono essere controllati.

Come forma di prevenzione naturale è sempre consigliato seguire una dieta equilibrata e fare attività fisica, oltre a rispettare la programmazione dei controlli.

Trattamento

Prevenzione della preeclampsia, colloquio tra medico e paziente
I controlli medici periodici permettono di individuare in modo tempestivo la preeclampsia e altre condizioni.

Il trattamento dipende dal momento della gravidanza. Se il problema si manifesta vicino alla data prevista per il parto, quindi con il bambino sviluppato, è probabile che si ricorra al parto indotto appena possibile.

In caso di forma lieve di preeclampsia con bambino ancora non sviluppato, il trattamento consiste soprattutto in un ravvicinamento dei controlli prenatali. Inoltre è consigliata una dieta a maggiore apporto proteico.

Sarà ugualmente importante consumare meno sale e bere molta acqua. Infine si consiglia molto riposo. La futura mamma dovrebbe distendersi preferibilmente sul lato sinistro per allontanare il peso del bambino dai vasi sanguigni principali.

In caso di preeclampsia grave, oltre a queste precauzioni, i medici potrebbero prescrivere farmaci per il controllo della pressione arteriosa.

Questo disturbo rappresenta una seria complicazione della gravidanza che può mettere a rischio la vita della madre e del nascituro. Adottare abitudini sane in gravidanza e rispettare i controlli medici periodici sono la forma di prevenzione migliore.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.



Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.