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Uno studio sulle nostre fasi del sonno, in particolar modo la fase REM, ci potrebbe indicare se siamo soggetti a malattie neurodegenerative, dato che in alcune possono manifestarsi precocemente
I cambiamenti o le fasi del sonno possono preannunciare le malattie neurodegenerative, soprattutto nella fase di movimento oculare rapido (REM).
In quest’articolo vi elenchiamo quali sono i segnali delle malattie neurodegenerative che, secondo vari studi, ci vengono inviati attraverso il modo in cui dormiamo.
I disturbi del sonno riguardano tutti quei problemi relazionati con il riposo e non colpiscono solo le persone con malattie neurodegenerative come il Parkinson, la demenza senile o l’Alzheimer.
In tutti i casi, modificano il normale sviluppo del ciclo sonno-veglia e, in alcune persone, interferiscono sulle funzioni mentali, emotive e fisiche. I principali disturbi del sonno sono:
Inoltre, esistono altri disturbi del sonno meno ricorrenti come:
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Tutte quelle persone che presentano episodi frequenti di incubi in cui vengono attaccate o perseguitate e che le portano ad essere irrequieti gridando e piangendo durante la fase REM, in futuro, potrebbero soffrire di malattie neurodegenerative a causa di carenza di dopamina nel cervello.
Attraverso alcune prove, in questo ospedale le persone possono essere messe al corrente del tipo di disturbo che le colpisce e cosa potrebbe provocare in futuro.
Queste analisi vengono realizzate in day hospital, ricovero diurno, e consistono nel mettere a confronto i comportamenti durante la fase REM con la possibilità di soffrire in futuro di alcune malattie.
Diverse regioni italiane ospitano centri di Medicina del Sonno, inoltre si tengono giornate di Medicina del Sonno in cui si parla, per esempio, della relazione tra l’epilessia e i disturbi del sonno.
Secondo gli specialisti, è difficile distinguere un attacco epilettico da un problema relazionato al sonno. Dicono anche che il morbo di Parkinson (la seconda malattia più frequente tra quelle neurodegenerative) colpisce molto di più le persone che soffrono d’insonnia, di ansia e di depressione.
Questo significa che alcuni disturbi del sonno sono anche sintomi delle malattie neurodegenerative e questo ha ripercussioni sulla qualità della vita delle persone.
Questi sintomi possono essere una manifestazione iniziale della malattia e, per questo, è importante approcciarsi ad essi da un punto di vista terapeutico.
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In un articolo redatto dai dottori M. Vitiello e S. Borson, si afferma che l’aumento dell’aspettativa di vita è associato ad una maggiore quantità di persone affetta da demenza in generale e, in particolare, dal morbo di Parkinson.
L’invecchiamento precoce, l’Alzheimer e le alterazioni del sonno sono riconducibili a questo. Infatti, questi disturbi primari, sommati ad una predisposizione genetica e a fattori esterni, possono compromettere la qualità della vita delle persone.
In molti pazienti gli episodi di interruzione del sonno sono determinanti per capire a quale malattia potrebbero essere soggetti. In questi casi, i disturbi sono minori nelle persone che non presentano la malattia. Per esempio, le caratteristiche del sonno degli individui con Alzheimer sono:
La principale causa dell’accelerazione nella patologia del sonno è il malfunzionamento dei neuroni che ci mantengono addormentati.
L’ipotalamo e il nostro orologio biologico interno, infatti, si occupano del normale ciclo sonno-veglia ma, in queste persone, non riescono a sincronizzarsi.