Ecchimosi: cosa sono i lividi e perché si formano?

L'ecchimosi è una lesione che si manifesta sulla pelle sotto forma di livido. È molto importante nella medicina legale e giudiziaria. Oggi parliamo di come si forma e quali possono essere le sue cause.
Ecchimosi: cosa sono i lividi e perché si formano?
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

L’ecchimosi è una delle lesioni cutanee di base ed elementari. Insieme ad altre manifestazioni dermatologiche, costituisce la base delle manifestazioni cliniche di molte altre patologie.

Possiamo dire che l’ecchimosi è un deposito di sangue sottocutaneo. La pelle sopra questo deposito non presenta ferite o altre lesioni. Il sangue accumulato proviene dalla rottura dei vasi sanguigni.

Quando il sangue lascia i vasi sanguigni si parla di extravasazione. L’ecchimosi deriva da un’extravasazione che si verifica sotto la pelle intatta. I vasi sanguigni si possono rompere a seguito di un trauma, di un’infezione che li lacera dall’interno o di una lacerazione muscolare.

Quando diciamo che l’ecchimosi è una lesione dermatologica, non ci riferiamo solo alla pelle esterna. Questa lesione può manifestarsi anche sotto una membrana mucosa, ad esempio nella regione interna della cavità orale.

Cause dell’ecchimosi

Esistono diverse cause di ecchimosi. Il risultato finale è la rottura dei vasi e l’extravasazione di sangue nello spazio sottocutaneo e ciò può essere causato da:

  • Trauma: un urto che non provoca ferita, cioè eseguito con un oggetto non tagliente. Ricordiamo sempre che per parlare di ecchimosi non dovrebbero esserci ferite superficiali della pelle.
  • Pratica sportiva: L’ecchimosi è comune tra gli atleti. A volte è causato da un trauma, in altri casi da uno sforzo eccessivo nell’allenamento che danneggia i muscoli.
  • Deficit di vitamina K: la vitamina K è una sostanza essenziale per la corretta coagulazione del sangue. Un deficit di questa vitamina nel corpo favorisce la formazione di ecchimosi.
  • Infezioni: alcuni processi infettivi sono inclini a indebolire i vasi sanguigni e romperli dall’interno, senza danneggiare la pelle. A volte le ecchimosi sono un segno iniziale di un’infezione che è in corso. Questo può accadere anche prima della comparsa della febbre.
  • Disturbi della coagulazione: se la persona presenta problemi di coagulazione, come la patologia di von Willebrand, sarà più incline a sviluppare ecchimosi. Ciò può anche essere secondario a un’altra condizione, come i tumori.
  • Uso di anticoagulanti: alcune malattie richiedono l’assunzione di anticoagulanti. Tra gli effetti collaterali di questi farmaci vi è la formazione di ecchimosi spontanea o di piccoli traumi che, in condizioni normali, non rompono i vasi sanguigni.
Fisiologia della coagulazione sanguigna

Il processo di formazione dei lividi

Come abbiamo detto, l’ecchimosi è un accumulo di sangue nello spazio sottocutaneo, al di sotto della pelle intatta. Il processo è auto-limitato e, dopo un certo periodo, il sangue viene riassorbito dal corpo.

Durante il riassorbimento, che può richiedere settimane, il colore della pelle dell’area interessata cambia. Gli stessi cambiamenti di colore indicano le fasi del processo di risoluzione dell’ecchimosi.

Il sangue è rosso quando si trova all’interno dei vasi. Una volta che li lascia e si riversa nello spazio sottocutaneo, viene attaccato dalle cellule di difesa che sono conosciute come macrofagi. All’interno dei macrofagi, l’emoglobina nel sangue perde l’ossigeno che trasporta e il suo colore diventa più scuro.

L’emoglobina rosso scuro senza ossigeno si vede dall’esterno come viola. Questo è di solito il colore tipico con cui identifichiamo l’ecchimosi; è la colorazione tipica dei lividi.

Col passare del tempo, l’emoglobina si degrada e si trasforma in pigmenti. Il colore dell’ecchimosi passa quindi dal viola al verde. Ciò accade perché l’emoglobina si trasforma in biliverdina.

Giorni dopo, la biliverdina verrà trasformata in bilirubina. Ora, il colore della pelle passa dal verde al giallo. Quindi, la bilirubina diventerà emosiderina, che si riflette verso l’esterno con un colore marrone pallido.

L’ultimo passaggio dell’ecchimosi è il riassorbimento totale dei resti di sangue. Ancora una volta, sono i macrofagi che intervengono digerendo tutta l’emosiderina rimanente. A quel punto, la pelle recupera il suo colorito originale.

Colore dell'ecchimosi
L’ecchimosi cambia colore con il passare dei giorni.

Classificazione delle ecchimosi

Sebbene sia comune usare le parole ecchimosi, ematoma, lividi e petecchie come sinonimi, non è proprio così. In dermatologia, ognuna di queste manifestazioni presenta caratteristiche particolari.

Se siamo rigorosi nel nominarli, un ematoma è un ecchimosi che solleva la pelle. In assenza di un rigonfiamento nella regione interessata, dunque, non possiamo parlare di ematoma.

D’altra parte, le petecchie si riconoscono per via delle dimensioni. Le lesioni fino a due millimetri sarebbero prendono il nome di petecchie, mentre si dovrebbe parlare di ecchimosi quando superano tali dimensioni.

Al di là della nomenclatura, ricordate che un livido è una lesione generalmente transitoria e associata a un trauma. Se sono comparsi lividi di cui non è possibile identificare l’origine, è meglio consultare uno specialista per ottenere una diagnosi.


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