Quando il test dell'emoglobina indica livelli più bassi del normale, significa che i globuli rossi si stanno abbassando. Per fortuna, possiamo aumentarli attraverso la nostra dieta.
Sapevate che è possibile aumentare l’emoglobina con alcuni alimenti? Ma prima di tutto: cosa pensate quando sentite parlare di emoglobina? In realtà è una parola di uso comune.
La maggior parte delle persone associano l’emoglobina all’anemia, ma non ne conoscono l’esatta definizione.
L’emoglobina
L’emoglobina è una proteina globulare, ovvero si trova in elevate concentrazioni nei globuli rossi.
È incaricata di trasportare l’ossigeno verso i tessuti periferici e il diossido di carbonio fino ai polmoni affinché venga eliminato.
I suoi valori normali oscillano tra i 12–16 g/dl nelle donne e i 13–18 g/dl negli uomini.
Cos’è l’anemia?
È definita come una ridotta concentrazione di emoglobina.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si parla di anemia quando i valori di emoglobina sono al di sotto di quelli citati a seconda del sesso.
L’unico modo per prevenire tale condizione è condurre un’alimentazione sana, ricca di nutrienti per produrre cellule del sangue sane. In particolar modo, bisogna dare la priorità al consumo di alimenti che contengono ferro, vitamina B12, acido folico e vitamina C.
Per fortuna, questi nutrienti si trovano in un’ampia gamma di prodotti. Allo stesso modo, è importante considerare i seguenti consigli:
Consumare alimenti e bevande ricche di nutrienti: verdure, cereali integrali, frutta, frutti di mare, carne, fagioli, semi, etc.
Limitare il consumo di sale, zuccheri, cereali raffinati e grassi.
Controllare l’aumento di peso, riducendo le calorie.
Verificare le norme di sicurezza in ogni alimento per ridurre il rischio di malattie di natura alimentare.
Alimenti consigliati per aumentare l’emoglobina
Bisogna sottolineare che il ferro è il principale responsabile della formazione di emoglobina. Con l’aiuto dell’ossigeno, produce energia nelle cellule.
Una volta che il ferro entra nell’organismo, si mantiene nel sangue, negli organi e nei muscoli. Esistono due tipi di ferro: di origine animale (chiamato eme) e di origine vegetale (conosciuto anche come non eme).
Tuttavia, non è facile ottenere ferro, perché la maggior parte degli alimenti lo contiene in piccole quantità e talvolta l’organismo non lo assorbe. Tra i due, il ferro vegetale viene assorbito meglio.
Alimenti di origine animale
Vongole: i molluschi sono ricchi di ferro. Infatti, ne contengono circa 24 mg ogni 100 g.
Cozze: apportano 4,5 mg di ferro ogni 100 g.
Sardine: ricche di acidi grassi insaturi di omega 3 e in più ci offrono 3,2 mg di ferro ogni 100 g.
Fegato: può essere di suino o di manzo. Oltre ad apportare acido folico e vitamina B12, contiene anche 8 mg di ferro ogni 100 g contribuendo alla formazione delle cellule del sangue.
Quaglia: ricca di proteine e amminoacidi essenziali, inoltre, questo volatile contiene 7,7 mg di ferro ogni 100 g.
Manzo: l’apporto di ferro nella carne bovina è di gran lunga maggiore rispetto alle carni bianche. Inoltre, è una fonte di potassio e fosforo. Contiene 2,5 mg ogni 100 g.
Uova: contengono vitamina C, acido folico, calcio e apportano 2,2 mg di ferro ogni 100 g.
Alimenti di origine vegetale
Spinaci: sono ricchi di vitamine e minerali, inoltre, apportano potassio, magnesio e 4 mg di ferro ogni 100 g.
Bietole: questa verdura contiene folati che aiutano a formare i globuli rossi e bianchi, così come anticorpi nel sistema immunitario. Contiene anche 3,1 mg di ferro ogni 100 g.
Fave: questi legumi ci apportano vitamine, minerali, proteine, calorie e antiossidanti. Ogni 100 g ci offrono 8,5 mg di ferro.
Lenticchie: sono ricche di vitamine (A, B1, B2, B3, B6, C ed E). Contengono anche minerali come potassio, fosforo, calcio e sodio. In quanto al ferro, ci apportano 7,1 mg ogni 100 g.
Frutta secca
Pistacchi: questo frutto presenta elevate quantità di luteina, betacarotene e vitamine. Contiene anche 7,3 mg di ferro ogni 100 g.
Mandorle e nocciole: contengono entrambe proteine e carboidrati. In quanto al ferro, contengono 4,2 mg ogni 100 g.
Arachidi: apportano minerali e vitamine, come la niacina. Presentano 2 mg di ferro ogni 100 g.
L’actinodermatosi è una condizione cronica della pelle che viene attribuita all’azione dei raggi ultravioletti. Può essere evitata attraverso i filtri e le creme solari. Pertanto, con l’uso della protezione solare, è possibile prevenire questa malattia che spesso causa arrossamenti e…
L’irritazione cutanea è un problema molto comune che colpisce anche chi non ha la pelle sensibile. La pelle è un organo dinamico che può reagire improvvisamente a uno stimolo in precedenza innocuo. Freddo, caldo, umidità (o mancanza di umidità) e…