
Uno dei fastidi più comuni ai quali possiamo andare incontro in qualche momento della nostra vita è l’alito cattivo, che…
Il consumo di tabacco non ha solamente un impatto negativo sulla salute fisica. Spesso influisce anche sulla manifestazione e il peggioramento di alcuni disturbi mentali. Scoprite altri motivi per abbandonare questa abitudine.
Conoscete gli effetti del fumo sulla salute mentale? Non è un segreto per nessuno che tale abitudine abbia un impatto negativo sul benessere. A causa dell’alta concentrazione di sostanze tossiche, i fumatori sono esposti a svariate malattie. Smettere di fumare, dunque, fa bene anche alla salute mentale.
Oltre agli effetti sulla salute fisica, la pessima abitudine del fumo può influire sulla comparsa o sul peggioramento di molti disturbi mentali. Sebbene in tanti lo considerino un metodo efficace per calmare lo stress e l’ansia, in realtà è tutt’altro che benefico. Nelle prossime righe scopriremo quali sono gli effetti del fumo sulla salute mentale.
Una delle grandi convinzioni dei fumatori è che le sigarette aiutino a calmare i sintomi dello stress e dell’ansia. A causa dell’effetto rilassante che percepiscono dopo aver fumato, in molti sono ancora convinti di tale beneficio. In realtà, questa cattiva abitudine produce esattamente l’effetto opposto.
I componenti tossici della sigaretta alterano la chimica cerebrale. La nicotina genera un’immediata sensazione di rilassamento, ed è per questo che i fumatori credono di calmare la loro ansia. Tuttavia, questa condizione è solo temporanea e i sintomi di astinenza e di craving si presentano in breve tempo.
Fumare appare come il metodo più efficace per tenere sotto controllo tali reazioni, ma non lo è affatto per trattare l’ansia, tanto meno per le sue cause sottostanti. Esistono alte probabilità, di fatto, che l’ansia emerga proprio a causa del consumo di tabacco.
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Anche la depressione ha uno stretto legame con il fumo. Per le persone che soffrono di tale disturbo abbandonare il fumo risulta più difficile, proprio a causa della sensazione di piacere prodotta dalla nicotina. Tuttavia, non è del tutto chiaro se sia il fumo a provocare la depressione o, forse, la depressione a incoraggiare a fumare.
A ogni modo, le sostanze presenti nel tabacco danneggiano i meccanismi cerebrali che regolano la produzione di dopamina, ormone centrale per il benessere. Sebbene inizialmente sembri stimolarla, a lungo termine ne blocca la secrezione.
Abbandonando il fumo, il benessere fisico e mentale migliorano significativamente. Molti dei benefici vengono percepiti fin dalle prime settimane. Tuttavia, rinunciare a questa abitudine non sempre è facile. Alla luce di ciò, conviene mettere in pratica i seguenti consigli:
Smettere di fumare all’improvviso solo con la forza di volontà è il metodo più difficile per dire addio al fumo. È molto più probabile raggiungere tale obiettivo con un piano basato su diverse strategie e supervisionato da un professionista.
Scegliere il momento ideale per prendere tale decisione può rivelarsi fondamentale per il successo: è meno probabile smettere di fumare nei periodi di preoccupazione, di crisi o di grandi cambiamenti. Alcune delle misure da includere in questo piano sono:
Un’alimentazione equilibrata e completa può rivelarsi d’aiuto quando si decide di smettere di fumare. Sebbene non sia l’unica soluzione contro la sindrome di astinenza, può comunque avere un impatto positivo. Gli alimenti ad alta qualità nutrizionale mitigano gli effetti delle tossine a vantaggio del benessere fisico e mentale. L’ideale è mangiare da cinque a sei volte al giorno, abbinando cibi quali:
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Alcune bevande aumentano il piacere del fumo e ci riferiamo a drink analcolici e alcolici, tè e caffè. È dunque consigliabile limitarne l’assunzione e aumentare il consumo di acqua durante la giornata. Idealmente, si dovrebbero bere almeno due litri al giorno di acqua o bevande sane come i succhi di frutta.
Le sedute individuali o di gruppo possono aiutare i fumatori a smettere di fumare. Le terapie conversazionali sono utili per modificare i comportamenti che influenzano tale abitudine. Gli psicologi possono anche suggerire tecniche come la terapia cognitivo comportamentale (TCC).
Quest’ultima è piuttosto efficace nei casi in cui il fumatore presenta anche sintomi di un disturbo mentale. È fondamentale, inoltre, il sostegno dei familiari, soprattutto se anche altri membri della famiglia fumano.
State seriamente pensando di smettere di fumare? Attenetevi alle raccomandazioni che via abbiamo fornito. Se non funzionano, chiedete al professionista di vagliare altre alternative come la terapia sostitutiva nicotinica (NRT).