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È scientificamente provato che il fumo aumenta il rischio di tumore alla bocca, lesioni e malattie parodontali. Volete saperne di più? Ne parliamo nel dettaglio in questo articolo.
Quando si fuma, la bocca è ovviamente la prima parte del corpo che entra in contatto con il fumo. È proprio qui che le manifestazioni saranno più evidenti. I danni del fumo al cavo orale sono numerosi.
Il dentista è in grado di capire a occhio nudo, dallo stato denti, se il paziente è un fumatore o meno. Uno dei suoi obiettivi principali è quello di prevenire o ridurre, per quanto possibile, i danni del fumo al cavo orale dei propri pazienti.
Gli effetti dei danni orali nei fumatori possono variare in funzione del soggetto. Tuttavia, in genere si manifestano disturbi che, oltre all’estetica, compromettono anche lo stato di salute del paziente. A seguire, trovate le più importanti:
La maggior parte dei fumatori presenta macchie giallastre o brunastre sui denti, sulle protesi e sulle otturazioni. Tali macchie possono essere rimosse con la pulizia a ultrasuoni. Possono manifestarsi anche delle antiestetiche macchie marroni sulle gengive.
Nei fumatori, il gusto e l’olfatto tendono a essere meno sviluppati. Un fumatore necessita di una quantità di sale di 12 – 14 volte superiore alla norma per poter percepire l’alimento come salato.
Uno studio pubblicato sul Journal of Wound Ostomy & Continence Nursing mettono il fumo in diretta relazione con la ritardata cicatrizzazione delle ferite, con l’aumento del dolore post-operatorio e l’aumento del rischio di infezioni. Questo perché il fumo produce vasocostrizione, riducendo l’afflusso di sangue alla ferita.
I pazienti fumatori presentano un elevato rischio di parodontiti, a seguito della perdita del tessuto osseo e dell’aumento della profondità delle tasche parodontali. Un fumatore ha più probabilità di perdere un maggior numero di denti. Benché sottoposto a trattamento, la risposta del paziente fumatore alle cure è inferiore a quella di un non fumatore.
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Il fumo pregiudica gravemente la buona riuscita dei trattamenti con impianti dentali, sia nel breve termine riguardo all’integrazione dell’impianto nell’osso, che nel lungo termine riducendo la vita media dello stesso. I pazienti che hanno smesso di fumare una settimana prima dell’impianto oppure otto settimane dopo presentano invece lo stesso rischio di insuccesso dei pazienti non fumatori.
La relazione tra il fumo e il tumore alla bocca è scientificamente provata. L’incidenza di questo tipo di tumore è più elevata negli uomini. Il consumo congiunto di alcol e tabacco aumenta il rischio in modo esponenziale.
Il fumo pigmenta la mucosa e le gengive orali, provocando la formazione di macchie brune. Tali pigmentazioni non sono maligne e scompaiono circa un anno dopo aver smesso di fumare.
La saliva dei fumatori contiene sostanze presenti nel fumo di tabacco, che sono potenzialmente cancerogene, come evidenziato in una pubblicazione del Journal of Dentistry. È stata anche osservata una maggiore concentrazione di batteri che predispongono alla carie, come gli S. mutans.
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Esiste una relazione diretta tra il fumo e la perdita dei denti. Tale relazione risiede nelle parodontiti e nell’aumento dei batteri cariogeni nella saliva, i quali aumentano il rischio generale delle carie.
Il fumo provoca numerosi danni al cavo orale, senza dimenticare i disturbi e le patologie più gravi, come tumore al polmone, enfisema polmonare, aneurisma, infarto e così via.
Oltre alla dipendenza e ai danni che il fumo passivo genera sugli altri, è scientificamente provato che aumenta il rischio di tumore alla bocca, lesioni orali e malattie parodontali.
Prevenire è la strategie migliore per evitare tutti questi problemi, quindi non fumare e aiutare chi è già dipendente a smettere di fumare.