All’interno della filosofia esistono due correnti antagoniste che cercano di spiegare l’origine e la natura della conoscenza umana: l’empirismo e il razionalismo. La prima prospettiva difende l’idea secondo cui l’esperienza e l’evidenza sono la principale fonte di conoscenza; la seconda sottolinea il ruolo della ragione e dell’intelletto.
Entrambe le correnti hanno predominato nell’epistemologia (branca della filosofia che studia la conoscenza) e molti noti filosofi si sono schierati in una posizione o l’altra. Vediamo in cosa consistono, in che modo differiscono e quali sono i vantaggi e i punti deboli di entrambe.
Empirismo e razionalismo: in cosa consistono?
Prima di definirle, è importante tenere presente che all’interno di entrambe le posizioni ci sono varie teorie ed esponenti, le cui idee sull’acquisizione della conoscenza e sulla comprensione della realtà non sono esattamente le stesse.
Ad esempio, il razionalismo di Cartesio non è lo stesso di quello di Spinoza o Leibniz; proprio come l’empirismo di Hume non è lo stesso di quello di Berkeley. Tuttavia, sebbene ci siano differenze di idee all’interno della stessa corrente, le teorie mantengono principi comuni che consentono loro di essere classificate come empiriste o razionaliste.
Empirismo
L’empirismo è la corrente filosofica secondo cui l’esperienza e l’evidenza (soprattutto la percezione sensoriale) sono la fonte principale nella formazione delle idee e nell’acquisizione della conoscenza.
Pertanto, presuppone che la mente umana nasca come tabula rasa e che assuma conoscenza quando si relaziona al suo ambiente e sperimenta la realtà. Gli empiristi moderni più influenti includono John Locke, George Berkeley, David Hume e Francis Bacon.
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Razionalismo
Da parte sua, secondo il razionalismo la ragione e l’intelletto umano sono il modo principale di conoscere; le informazioni acquisite attraverso i sensi (esperienza) sono sempre fuorvianti.
Allo stesso modo, postula che l’essere umano venga al mondo con idee e verità innate (poste da Dio o dalla divinità), conosciute mediante la ragione e non attraverso l’esperienza.
Il massimo esponente del razionalismo fu Cartesio, che creò un metodo razionale per accedere alla verità. Inoltre diede grande importanza alla matematica e alla geometria, considerandole l’ideale di tutte le scienze e filosofia, data la loro accuratezza.
Tra i razionalisti moderni più influenti ci sono anche Christian Wolff, Baruch Spinoza e Gottfried Leibniz.
Empirismo vs razionalismo
Vediamo ora quali sono le principali differenze tra empirismo e razionalismo:
- L’empirismo basa la vera conoscenza sull’esperienza e l’evidenza, mentre il razionalismo sulla ragione e sulla comprensione.
- Il razionalismo è legato ai processi mentali e ai principi organizzativi. Invece, l’empirismo è associato all’esperienza sensoriale e ai principi di associazione.
- Il razionalismo difende il principio per cui esistono idee innate che ci rivelano la verità (ad esempio la matematica), mentre l’empirismo afferma che la mente umana viene al mondo come tabula rasa.
- Per i razionalisti, la capacità dell’essere umano di conoscere le verità è illimitata, poiché la ragione possiede già tutte le verità e il soggetto deve solo scoprirle. Al contrario, gli empiristi presumono che la capacità di conoscere sia limitata, proprio dai limiti della comprensione umana.
- Nel razionalismo il metodo che prevale per accedere alla verità è il deduttivo, che va dal generale al particolare. Mentre nell’empirismo, il metodo predominante è quello induttivo, che genera conclusioni generali da casi particolari.
- La matematica è considerata il paradigma della conoscenza razionalista. La scienza sperimentale è il paradigma dell’empirismo.
- Il razionalismo è solitamente associato alla teoria, mentre l’empirismo è associato all’esperimento.
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Vantaggi e svantaggi dell’empirismo
Come ogni corrente filosofica, l’empirismo ha i suoi vantaggi e le sue debolezze. Uno dei suoi punti di forza è che, in circostanze normali, la sperimentazione è il metodo più affidabile per dimostrare se un fenomeno si ripete. Pertanto, permette di determinare se il suo verificarsi sia dovuto a determinate leggi o se sia accaduto per caso.
Tuttavia, la principale debolezza dell’empirismo è che la percezione umana non è universale. Cioè, ciò che una persona percepisce come vero può essere falso per un’altra.
Ad esempio, per qualcuno un oggetto potrebbe essere rosso, ma per un soggetto daltonico lo stesso oggetto potrebbe essere verde. Questo implica che, all’interno di un diverso quadro percettivo, lo stato di realtà delle cose può cambiare.
Allo stesso modo, la percezione umana può essere influenzata da fattori esterni. Ad esempio, lo stesso esperimento in condizioni diverse offre risultati diversi, senza che il ricercatore ne sia a conoscenza.
Vantaggi e svantaggi del razionalismo
Uno dei maggiori punti di forza del razionalismo è la sua capacità di individuare i principi generali preesistenti alla base di ogni fenomeno. Questi sono indipendenti dalla percezione e dalla conoscenza individuale. Ad esempio, la legge di gravità.
Tuttavia, la grande debolezza del razionalismo è la tendenza della ragione a generare idee sbagliate. Se così non fosse, gli scienziati non ricorrerebbero a esperimenti per corroborare le loro ipotesi.
Empirismo e razionalismo: possono completarsi a vicenda?
L’empirismo e il razionalismo sono due posizioni che possono completarsi a vicenda, in modo che l’una riduca i difetti dell’altra. In effetti, ci sono stati filosofi come Immanuel Kant, che hanno riconciliato entrambe le correnti nelle loro teorie, affermando che sia l’esperienza sensoriale che il ragionamento sono necessari per conoscere il mondo.
Oggi, tutte le scienze usano sia la sperimentazione che la comprensione per verificare verità e stabilire leggi. Pertanto, entrambi sono pezzi chiave per l’acquisizione della vera conoscenza.
Bibliografia
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