Sono davvero poche le persone in grado di resistere di fronte alla risata travolgente di un bambino, ancor meno se si tratta della sua mamma. Tutti noi, di fatto, abbiamo provato almeno una volta a far ridere un neonato. Secondo alcuni studi, i bambini possono ridere in media fino a 300 volte al giorno, fino ai 6 anni di vita. A che cosa è dovuto questo comportamento?
Perché i bebè ridono?
Un articolo della rivista scientifica Consensus segnala che “la risata è una manifestazione dello stato di piacere nei neonati, […] prodotta da situazioni di gioco come il solletico”. Tuttavia, anche se i neonati ridono già quando si trovano nel ventre materno, ciò non significa che abbiano sviluppato il loro senso dell’umorismo.
Sappiamo molto poco del modo in cui i bebè selezionano gli stimoli per percepire l’umorismo. Per esempio, alcuni studi hanno riscontrato che i neonati di tutte le età prese in esame sorridevano, indipendentemente dall’affetto manifestato dai loro genitori.
A partire dai 5 mesi di età, però, l’affetto con i genitori influisce su tale effetto e questa emozione si intensifica all’età di 7 mesi. In altre parole, quando sono i genitori che cercano di far ridere un neonato, hanno maggiori probabilità di successo.
Lo sviluppo dell’umorismo e della risata nel neonato
La dottoressa Begoña García traccia un breve resoconto dello sviluppo dell’umorismo nei neonati in base all’età, del quale condividiamo le seguenti informazioni:
Primo mese
I neonati sorridono mentre dormono. Allo stesso modo, sorridono in risposta a stimoli come il tatto e i suoni delicati mentre vengono cullati.
Secondo mese
Il bebè fornisce segnali di fronte a stimoli esterni e sorride in risposta ai volti umani.
Terzo e quarto mese
In questa fase il neonato domina già l’arte di “parlare con le risate”. Compare la risata, che sia in seguito a stimoli o perché giochiamo con lui.
Sesto mese
Aumenta la selettività dei bebè. La loro quantità di sorrisi e risate dipenderà dal livello di fiducia che ripongono in ogni persona. Secondo alcuni specialisti, rimangono da approfondire ancora molti aspetti che riguardano il riso nei bebè.
Tuttavia, sappiamo che fa parte del suo sviluppo sociale, rappresentando un importante mezzo per comunicare e un indicatore di benessere. Ora che siamo un po’ più informati sullo sviluppo dell’umorismo e del riso nei piccoli, ci sarà più facile riuscire a far ridere un neonato.
Potrebbe interessarvi leggere anche: Ridere è fondamentale per la salute e la vita
Come far ridere un neonato?
Se si tratta del proprio bambino, non c’è ragione di preoccuparsi: il suo primo sorriso sarà dedicato alla mamma. Se però avete bisogno di qualche tecnica più avanzata per strappargli una bella risata, nelle righe che seguono vi presentiamo alcuni consigli che potreste trovare utili.
1. Fare il solletico
Il solletico è una delle tecniche più semplici che possiamo impiegare per far ridere un neonato. Il tatto è la prima percezione sensoriale del bebè. Questo effetto naturale è reso possibile perché attraverso il contatto fisico si attivano determinati centri nervosi.
Oltre a ciò, la pelle del bebè è molto sensibile e delicata, motivo per cui il solletico provoca facilmente una reazione nel piccolo, facendolo ridere.
2. Un bel bagno per far ridere un neonato
I bebè si rilassano in un ambiente confortevole. Per far ridere un neonato dovete approfittare di questi momenti, perché è molto più probabile che lo faccia mentre è tranquillo. Un buon esempio è il momento del bagno.
Dovete sapere che: ai bambini l’acqua piace così tanto che poi non vogliono più uscire dalla vasca! Il fatto è che sono abituati all’ambiente acquoso nel quale sono stati generati. Quindi, giocate con loro: vedrete che vi divertirete come non mai.
Vi consigliamo di leggere anche: Massaggi per neonati, quali sono i migliori?
3. Giocattoli e peluche per far ridere un neonato
Per i bebè tutto è nuovo e meraviglioso, quindi muovere i peluche come se fossero esseri vivi e farli parlare è molto divertente per loro. Non ha importanza che diciate cose prive di senso, i bambini ne sono affascinati! Quindi, fare cose sciocche è valido, perché vi fa guadagnare una risata da parte dei vostri piccoli.
4. Cucù!
Quello del “cucù” è un gioco molto semplice, che, oltre a divertire il bambino, ne favorisce lo sviluppo cognitivo. A questo gioco possono partecipare i neonati che hanno già compiuto 8 mesi di età. Dovete solo nascondere il viso le mani e lasciare che il bambino vi cerchi.
Dopo pochi secondi, scoprite il viso e fate un gesto simpatico, oppure dite: “Cucù!”. Il piccolo ne rimarrà sorpreso e inizierà a ridere. Anche se potrebbe sembrare un gioco sciocco, aiuta il bebè a comprendere la permanenza di un oggetto.
Tra i vari benefici, gli consente di distinguere diverse espressioni emotive e sviluppare abilità motorie. Questo gioco, inoltre, funziona anche nascondendo oggetti sotto a cuscini e lenzuola.
5. Sguardi divertenti per far ridere un neonato
Fin dalla nascita, il piccolo impara a leggere i volti dei genitori e si trasforma nel loro specchio, proprio come in un gioco basato sulla mimica. Per questo motivo, un altro trucco fondamentale per far ridere il neonato consiste nel lanciargli sguardi civettuoli o fare smorfie divertenti.
Potrebbe trattarsi di un lavoro un po’ impegnativo, ma cercate di avvicinarvi a circa 20 o 40 centimetri dal suo viso. Fategli un grande sorriso e iniziate a giocare! Questo esercizio consentirà al piccolo di riconoscere i diversi significati dei gesti, inoltre gli servirà come mezzo di espressione del linguaggio corporeo.
In conclusione, il sorriso e la risata rappresentano la porta principale dello sviluppo sociale ed emotivo di un neonato. Grazie a questi trucchi, ci auguriamo che i vostri bambini possano divertirsi molto e che, cosa ancor più importante, possiate rafforzare il vostro legame.
Bibliografia
Tutte le fonti citate sono state attentamente esaminate dal nostro team per garantirne la qualità, affidabilità, rilevanza e validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Chávez, M. D. C. C. (2013). La risa en el puerperio. Avances en Psicología, 21(1), 57-64. http://revistas.unife.edu.pe/index.php/avancesenpsicologia/article/view/306
- Zevallos, J. Z. Q., & Gadea, L. G. (2015). El sentido del humor: más allá de la risa. Consensus, 20(1), 83-98. http://revistas.unife.edu.pe/index.php/consensus/article/view/401
- Mireault, G. C., Crockenberg, S. C., Sparrow, J. E., Cousineau, K., Pettinato, C., & Woodard, K. (2015). Laughing matters: Infant humor in the context of parental affect. Journal of Experimental Child Psychology, 136, 30-41. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25897958/
- Larrauri, B. G. (2006). Programa para mejorar el sentido del humor:¡ porque la vida con buen humor merece la pena!. Pirámide.