Farmaci fotosensibili: perché si chiamano così?

I farmaci fotosensibili sono medicinali il cui meccanismo d'azione può essere compromesso se entrano in contatto con la luce, naturale o artificiale.
Farmaci fotosensibili: perché si chiamano così?

Ultimo aggiornamento: 16 gennaio, 2021

I medicinali sono prodotti delicati che possono deteriorarsi a causa di molti e svariati fattori. I farmaci fotosensibili devono essere protetti in particolar modo da fonti di luce naturale o artificiale per garantire l’integrità dei loro componenti. In caso contrario, perderebbero la loro efficacia clinica.

Questi medicinali vengono appositamente distribuiti all’interno di contenitori opachi, affinché la luce non possa penetrarvi. I farmaci fotosensibili iniettabili sono contenuti in ampolle o fiale di color topazio proprio a questo scopo.

Si consiglia di conservare i medicinali fotosensibili all’interno dei loro contenitori fino al momento della somministrazione. Se tolti dalla confezione, vanno coperti con fogli di alluminio o altra carta di tipo opaco che impedisca il passaggio della luce.

Studi sui farmaci fotosensibili

Diversi tipi di medicinali fotosensibili.

L’analisi in merito alla stabilità dei farmaci fotosensibili è affidata agli ospedali. Nello specifico, i laboratori conducono studi sulla fotosensibilità dei loro prodotti e riportano con chiarezza i risultati sul bugiardino.

Ciò è necessario per garantire l’accessibilità e la comprensione delle informazioni utili per conservare in modo sicuro i medicinali e non comprometterne l’efficacia. A tal proposito servirebbero apposite normative.

Misure di protezione dalla luce

A seconda del medicinale, le misure per la protezione dai raggi solari possono cambiare. Nel caso di medicinali somministrati per via inalatoria, topica, oftalmica e ottica, così come i farmaci liquidi per via parenterale, le misure di protezione dalla luce sono classificate nel seguente modo:

  • Non proteggere dalla luce: riferito a medicinali non fotosensibili e a quelli con principi attivi fotosensibili o di cui non si conoscono dati di fotosensibilità, ma protetti da un imballaggio primario leggermente opaco.
  • Proteggere dalla luce: include farmaci con principi attivi fotosensibili il cui imballaggio primario non impedisce il passaggio della luce.
  • Proteggere dalla luce per mancanza di dati di fotosensibilità: medicinali che contengono principi attivi dei quali non si dispongono informazioni in merito alla fotosensibilità e il cui imballaggio primario non protegge dalla luce.

Per quanto riguarda i farmaci solidi per via orale, le misure di protezione dalla luce si classificano in:

  • Non proteggere dalla luce: vale quanto detto per il gruppo anteriore.
  • Proteggere dalla luce tramite re-confezionamento con materiali opachi: medicinali con principi attivi fotosensibili o di cui non si dispongono informazioni sulla fotosensibilità. L’imballaggio primario non protegge dalla luce.

Differenza tra medicinali fotosensibili e fotosensibilizzanti

Analisi al microscopio di medicinali fotosensibili.

I medicinali fotosensibili possono perdere la loro efficacia se entrano in contatto con la luce, sia solare che artificiale. Se non conservati con cura, le loro proprietà fisico-chimiche e farmacologiche possono alterarsi. Oltre a far perdere l’efficacia al farmaco, l’esposizione al sole può causare la produzione di composti tossici per l’organismo.

È molto importante conoscere la differenza tra medicinali fotosensibili e fotosensibilizzanti. Questi ultimi in combinazione con le radiazioni ultraviolette formano nuove molecole che causano reazioni cutanee avverse.

Esporsi al sole dopo aver assunto un medicinale fotosensibilizzante può causare gravi problemi alla pelle. Si tratta di una reazione spesso sconosciuta alla popolazione, motivo per cui è compito di medici e farmacisti informare i pazienti sul corretto uso dei medicinali.

Conclusioni sui farmaci fotosensibili

Risultano necessari ulteriori studi sulla fotosensibilità dei medicinali in quanto a oggi non esistono informazioni esaustive. Ulteriori studi renderebbero meno complicato il lavoro degli ospedali e preverrebbero i problemi di salute legati al corretto stoccaggio dei medicinali.

Infine, ricordiamo che un medicinale fotosensibile non è necessariamente fotosensibilizzante. I primi si rovinano entrando in contatto con la luce solare, i secondi possono provocare reazioni cutanei sei assunti prima dell’esposizione ai raggi ultravioletti del sole.


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