
Il trazodone è un farmaco che appartiene alla famiglia degli antidepressivi. Nello specifico, degli antidepressivi triciclici di seconda generazione. Come…
Per poter eseguire la tecnica dell'intubazione è necessario somministrare una serie di farmaci di cui parliamo in questo articolo.
L’ostruzione delle vie aeree e l’iperventilazione sono due delle cause di morte e/o grave morbilità negli adulti e negli anziani. Le tecniche di rianimazione cardiopolmonare, come l’intubazione, sono tra le più importanti nella gestione di questo tipo di emergenze. Oggi vedremo quali sono i farmaci per l’intubazione.
L’intubazione è una procedura molto comune al pronto soccorso e nelle terapie intensive, e questo a prescindere dalla patologia per cui risulta necessario manipolare le vie aeree.
Questa procedura presenta delle difficoltà dovute all’anatomia della struttura della laringe, al poco tempo a disposizione per intervenire sul problema e alla scarsa visibilità. Proprio per questo vengono somministrati farmaci specifici in grado di facilitare la procedura dell’intubazione da parte del medico.
L’intubazione consiste nella rapida introduzione di un tubo lungo la trachea allo scopo di creare un condotto per il passaggio dell’aria. Quando il tubo viene inserito, il paziente può gestire più facilmente il funzionamento della via aerea.
L’intubazione è la tecnica prediletta quando si tratta di prendere il controllo sulle vie aeree di un paziente, proprio per i vantaggi che offre. Da un lato, isola le vie aeree, permettendo di mantenere la permeabilità. In aggiunta, previene l’insufflazione gastrica, ovvero evita che lo stomaco si riempia di aria.
Dall’altra parte, stimola l’aspirazione tracheale profonda, oltre ad assicurare la somministrazione di un’elevata concentrazione di ossigeno. Questa procedura elimina anche il bisogno di sigillare il contatto mascherina-viso e rappresenta un’ulteriore via di somministrazione dei farmaci.
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Ci sono indicazioni precise sui casi in cui eseguire questa procedura, e il più comune è l’arresto cardiorespiratorio. Eppure, sono molte altre le situazioni che necessitano di intubazione.
I pazienti con esigenza di isolamento o tutela delle vie respiratorie, chi ha subito un trauma cranico-encefalico con scala di Glasgow inferiore a 8 punti o coloro che soffrono di insufficienza respiratoria al di sopra di 30 o al di sotto di 10 respirazioni al minuto verranno sottoposti a intubazione.
L’intubazione può essere eseguita anche in coloro che hanno sofferto di crisi respiratoria o in chi presenta un’edema delle vie aeree a causa di ustione o di anafilassi.
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Nel corso dell’intubazione l’organismo produce una potente risposta di scarica adrenergica, accompagnata da tachicardia, ipertensione e aumento della pressione intracranica e oculare.
A questo scopo è stata descritta una fase che prende il nome di preossigenazione e durante la quale vengono somministrati i seguenti farmaci allo scopo di limitare la risposta fisiologica:
Per quanto riguarda la fase di induzione e paralisi, vengono somministrati in sequenza farmaci sedativi che inducono lo stato di incoscienza e, quindi, un miorilassante, in genere la succinilcolina. Tra i bloccanti neuromuscolari e gli agenti induttori più impiegati nella pratica clinica spiccano: