Febbre e coronavirus: quando la temperatura preoccupa

Febbre e coronavirus vanno di pari passo e, proprio per questo, un aumento della temperatura non può essere trascurata. Non è necessario, di fatto, che la temperatura raggiunga i 39 gradi.
Febbre e coronavirus: quando la temperatura preoccupa
Leonardo Biolatto

Scritto e verificato il dottore Leonardo Biolatto.

Ultimo aggiornamento: 27 maggio, 2022

Febbre e coronavirus sono realtà che vanno di pari passo, ma è importante spiegare questa affermazione. Non in tutti i casi la COVID-19 è sintomatica, e non tutte le persone con la febbre hanno contratto il virus. Per questo motivo è importante essere cauti nel monitorare questo sintomo.

Per poter parlare di COVID-19bisogna che siano presenti altri sintomi, come tosse secca, difficoltà respiratorie e affaticamento. Non sempre, tra l’altro, questa sintomatologia corrisponde all’infezione da Sars-Cov-2, dato che è comune a molte forme influenzali o al raffreddore.

È importante non entrare nel panico se la temperatura sale, ma non è nemmeno giusto ignorare i sintomi. Prima di tutto, bisognerà verificare l’effettiva presenza di febbre, quindi monitorare questo sintomo. In presenza di febbre da coronavirus, i sintomi permangono e, anzi, tendono a peggiorare.

Febbre e coronavirus

A causa della pandemia, i medici hanno lanciato l’allerta sull’importanza di tenere gli occhi aperti su eventuali sintomi da COVID-19. Come sappiamo, febbre e coronavirus vanno a braccetto, per cui un aumento della temperatura al di sopra dei valori normali è da considerarsi sospetto in ogni caso.

Cosa fare in presenza di febbre? Se la temperatura resta alta per le tre ore successive, bisognerà contattare il medico entro le 24 ore dalla scoperta. Questo aspetto è particolarmente importante in presenza di disturbi cardiaci, respiratori, diabete o altre malattie croniche.

In attesa di consulto medico, l’ideale è isolarsi e liberarsi di qualche indumento. Se la febbre sale, è possibile fare una doccia calda o applicare impacchi freddi, ghiaccio sotto le ascelle o sull’inguine, e bere molta acqua.

Automedicarsi non è una buona idea. Sebbene sia stato provato che farmaci come l’ibuprofene o l’acetaminofene non provocano complicazioni, dovrà decidere il medico la cura più adatta al singolo caso. Non vanno mai assunti antibiotici.

Donna che misura la febbre.
In caso di febbre bisogna essere causi e rivolgersi al medico, che valuterà il caso.

Quale temperatura deve preoccupare?

La temperatura corporea viene regolata dall’ipotalamo; in presenza di virus o batteri nell’organismo quest’area rilascia sostanze pirogene che provocano un aumento della temperatura. Questo sintomo è accompagnato da brividi, aumento dei battiti, irrequietezza o stupore.

In ogni caso, la temperatura corporea varia da persone a persona e da un’ora all’altra della giornata. Una persona in genere è più accaldata tra le ore 16:00 e le 20:00, momento della giornata in cui la temperatura inizia a scendere, fino alle 6 del mattino.

Ma quindi, quale temperatura può essere considerata normale e quale è indice di febbre? Allo stato attuale gli esperti ritengono che a partire dai 37 °C si possa parlare di febbre leggera, ovvero costante e di lieve entità. In alcuni casi è di origine nervosa, ma nel contesto della pandemia va affrontata come un campanello di allarme.

I medici indicano anche che una temperatura tra i 37 °C e i 37,8 °C corrisponde a febbriciattola, e al di sopra di questa temperatura si parla di febbre. Qualunque aumento della temperatura superiore alle tre ore consecutive va considerato sintomo di infezione.

Il modo giusto per misurare la temperatura

Al di là dei termometri di alta gamma, ne esistono diversi tipi di uso comune, ma non tutti hanno lo stesso grado di affidabilità né di precisione. Al momento i migliori sono il termometro a gallio e quello digitale.

Il termometro a gallio è simile a quello al mercurio (quest’ultimo ormai vietato in molti paesi perché potrebbe rompersi in bocca e provocare intossicazione). Il galistan è un mix di gallio, indio e stagno, sostanze non inquinanti. Oltre a ciò, è molto preciso, ma non è facile portarlo a zero e impiega tre o quattro minuti prima di dare l’esito.

Il termometro digitale è molto conveniente anche se richiede una batteria e a volte suona molto presto, dunque è meglio aspettare un attimo. I termometri da orecchio, a pistola o da bocca non sono abbastanza precisi, oltretutto, sono costosi. Quelli basati su unapplicazione per cellulare non vanno utilizzati perché poco precisi.

Febbre e coronavirus come comportarsi.
I termometri digitali sono una valida alternativa da tenere in casa per registrare i valori della temperatura corporea.

Alcune riflessioni su termometri, febbre e coronavirus

Altri aspetti di cui tenere conto per misurare la temperatura sono i seguenti:

  • L’ideale è misurarla due volte al giorno, possibilmente sempre alla stessa ora. Durante una di queste misurazioni si consiglia di mettersi sotto una finestra aperta. Se dovesse esserci una febbricola costante o febbre, questa potrebbe essere indice di infezione da coronavirus.
  • Sarebbe più corretto prendere la temperatura ascellare. La bocca tende a registrare una temperatura più alta e bere una bevanda calda o persino parlare può aumentare il calore all’interno del cavo orale.
  • Se il termometro mostra febbre o febbricola, bisognerà ripetere la misurazione per due o tre volte, nelle ore successive, per confermare il sintomo. Il passo successivo sarà sottoporsi a visita medica per scartare la COVID-19.

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