Per sensibilizzare sul bisogno di prevenire questa terribile malattia e approfondire gli studi in merito, ogni 4 febbraio si celebra la Giornata Mondiale contro il Cancro, su iniziativa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Unione Internazionale Contro il Cancro.
Inoltre, in alcuni Paesi il 24 settembre è la Giornata Mondiale della Ricerca contro il Cancro, finalizzata alla promozione di studi scientifici sulle neoplasie. La ricerca in questo settore della conoscenza è continua e i progressi sono notevoli.
In ogni caso, uno dei grandi ostacoli è la diseguaglianza. Non tutti i paesi si trovano nella condizione di affrontare le spese necessarie per finanziare la ricerca. In questo senso, la Giornata Mondiale contro il Cancro lancia un appello in favore della solidarietà internazionale.
Bisogna considerare che il cancro è una delle principali cause di morte. Ogni anno, all’incirca diciotto milioni di persone ricevono una diagnosi di neoplasia, e di queste, quasi nove milioni muoiono per questo motivo. Il tasso di mortalità è maggiore tra gli uomini che non tra le donne.
I tre tumori più diffusi nel mondo sono quello al seno, al polmone e al colon. Insieme, rappresentano un terzo della totalità di casi oncologici al mondo. E al tabacco -responsabile del tumore al polmone- viene attribuito oltre il 20% di decessi per cancro.
In questo articolo desideriamo presentare i progressi più importanti compiuti di recente dalla ricerca scientifica. Continuate a leggere per saperne di più.
Giornata Mondiale del Cancro e progressi scientifici
1. Origine delle metastasi
Anche se la Giornata Mondiale contro il Cancro non si concentra sulle metastasi, sappiamo che queste ultime sono una grave conseguenza delle neoplasie. Alcune cellule tumorali migrano e colpiscono altre parti del corpo.
Di tutte le cellule neoplastiche, solo l’1% è in grado di migrare, viaggiare e attecchire con successo in un’altra parte. Questo processo è sempre imprevedibile per i ricercatori; ecco perché diversi studi hanno lo scopo di svelare il meccanismo della metastasi.
Ciò consentirebbe di prevenire la formazione delle stesse nel paziente oncologico. Se la prevenzione partisse da questa fase, sarebbe possibile contenere il tasso di mortalità.
Tutto questo ci porta all’ultimo progresso in questo campo, dovuto al Dottor Joan Massagué, ricercatore spagnolo che lavorava a New York. Gli articoli pubblicati dalla sua equipe sulla rivista Nature hanno dato da parlare su queste promettenti scoperte.
I ricercatori hanno scoperto che le cellule metastatiche ricorrono alla proteina L1CAM per attecchire. Questa proteina è la stessa che il corpo utilizza naturalmente per cicatrizzare le ferite.
Questo significa che le neoplasie copiano il sistema di riparazione dell’epitelio su quale contiamo per natura. Ciò permette esse di migrare verso un’area diversa e di essere accettate dall’organo destinatario.
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2. Biopsia liquida
La Giornata Mondiale contro il Cancro ricorda i recenti progressi utili a migliorare la diagnosi precoce. Poter individuare velocemente la presenza di cellule tumorali migliora notevolmente la prognosi.
Convenzionalmente la biopsia di un organo viene eseguita come strumento per confermare la presenza di una neoplasia. In caso di sospetto, il medico pratica un’incisione sull’organo interessato e preleva un campione da analizzare in laboratorio.
Questa procedura è valida, ma rappresenta qualche ostacolo. Non tutti gli organi sono facili da raggiungere, non sempre le condizioni del paziente permettono di procedere.
In questi casi si opta per la biopsia liquida che consiste nell’individuazione di cellule tumorali o sostanze prodotte dal tumore analizzando i fluidi accessibili, senza incidere gli organi. Per esempio, mediante un semplice prelievo di sangue. Rispetto alla biopsia tradizionale, quella liquida offre vantaggi specifici:
- È molto meno invasiva per il corpo.
- È indicata per i pazienti il cui tumore principale è situato in un organo inaccessibile o che non possono essere sottoposti alla comune biopsia.
- Possono essere ripetuti più velocemente e più facilmente.
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3. Rapporto tra microbiota e cancro
Il microbiota intestinale rappresenta una scoperta relativamente recente per la medicina. Nonostante sia nota da tempo l’esistenza di questa colonia di microrganismi che popolano l’intestino, solo da poco le viene attribuita l’importanza che merita.
Si è già osservata una correlazione con patologie come il morbo di Parkinson e di Alzheimer. Allo stesso modo, si è visto che influisce sui disturbi più comuni dell’apparato digerente, come la sindrome del colon irritabile.
Una più profonda conoscenza del microbiota porta con sé una serie di raccomandazioni alimentari a scopo preventivo. Dobbiamo immaginare i microrganismi che lo compongono come elementi sensibili ai cambiamenti interni di cui l’alimentazione è responsabile.
Ecco dunque che si spalancano le porte al legame tra microbiota, alimentazione e cancro. Esiste persino una correlazione tra il microbiota e la risposta dell’organismo alla chemioterapia. Un ulteriore progresso nel trattamento delle neoplasie potrebbe consistere nel rafforzare questo minuscolo mondo di batteri intestinali utili alla guarigione.
La speranza nella Giornata Mondiale contro il Cancro
La ricerca nel settore oncologico dà speranza ai pazienti e alla popolazione mondiale in generale. Trattandosi di una malattia comune e con un alto tasso di mortalità, i progressi si traducono in benefici a livello globale.
La Giornata Mondiale contro il Cancro ci rende partecipi delle profonde conoscenze che abbiamo acquisito sulle patologie oncologiche. E il cammino da percorrere è ancora lungo.
Le nostre conoscenze in merito al meccanismo di formazione dei tumori sono aumentate e grazie a ciò le probabilità di sopravvivenza sono notevolmente aumentate.
Bibliografia
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