La biopsia liquida: in cosa consiste?

La biopsia liquida consiste nel prelievo di un qualunque fluido corporeo, come il sangue, l'urina o del liquido pleurico, per il quale è possibile determinare un biomarcatore. Si tratta di una tecnica che presenta alcuni vantaggi rispetto alla biopsia convenzionale e che è molto utile per monitorare i pazienti oncologici.
La biopsia liquida: in cosa consiste?

Ultimo aggiornamento: 18 febbraio, 2020

La biopsia liquida è un metodo di diagnosi tumorale conosciuto anche con il nome di esame per la ricerca di biomarcatori nel sangue. Fino a oggi, la biopsia tissutale ha rappresentato l’unico metodo per determinare le varie forme tumorali; questa, tuttavia, presenta alcuni limiti che hanno spinto verso lo studio di nuove tecniche meno invasive, come la biopsia liquida.

Questa tecnica studia, quantifica e classifica le cellule tumorali, insieme al DNA dei suoi nuclei o a frammenti di DNA del sangue in circolazione dei pazienti affetti da un tumore. L’obiettivo principale è contare le cellule tumorali nel sangue per formulare un’ipotesi in termini di aspettativa di vita. Maggiore è il numero di cellule tumorali, peggiore sarà la prognosi. Questo metodo è applicabile in caso di tumore al seno, alla prostata, al colon-retto e ai polmoni.

È possibile sottoporre a biopsia liquida qualunque fluido corporeo, come il sangue, l’urina o il liquido pleurale. In questi liquidi è possibile individuare un biomarcatore che sia rappresentativo del tessuto sul quale quel marcatore è stato prodotto, proprio come nel caso di una biopsia del tessuto.

Limiti della biopsia tissutale

La biopsia convenzionale

Come dicevamo, nonostante la biopsia tissutale sia uno dei migliori metodi per determinare le caratteristiche di un tumore, presenta una serie di problematiche. Innanzitutto, è necessario un campione del tumore, per cui si tratta di una tecnica invasiva che richiede un piccolo intervento chirurgico, fastidioso per il paziente.

Come tutti gli interventi chirurgici, può non essere l’opzione più indicata per i pazienti in condizioni delicate o in fasi avanzate della malattia. Un altro limite è che il tessuto prescelto per la biopsia può non essere il campione più rappresentativo o di rilievo per valutare interamente il tumore, e per i risultati possono volerci diversi giorni.

D’altro canto, la biopsia dei tessuti permette solo di conoscere il decorso del tumore in un dato momento; per un corretto monitoraggio, pertanto, il paziente andrebbe sottoposto a diversi interventi chirurgici nel corso del tempo. Se inoltre il campione prelevato in un primo momento risale a diverso tempo prima o a un’altra fase della malattia, potrebbe non essere la migliore opzione per decidere la terapia di prima linea per il paziente.

Un ultimo limite è dato dal punto in cui si trova il tumore; a volte, infatti, potrebbe non essere possibile eseguire una biopsia. In questi casi può essere d’aiuto la biopsia liquida.

Vantaggi della biopsia liquida

La biopsia liquida offre il vantaggio di individuare le mutazioni di determinati tumori in modo rapido, preciso, poco invasivo e affidabile sia per il paziente sia per l’oncologo. Oltre a ciò, permette di rilevare eventuali mutazioni del DNA contenuto nel sangue e di determinare il trattamento migliore tra le opzioni disponibili.

Si tratta, oltretutto, di una tecnica molto meno invasiva della biopsia convenzionale. Consiste in un semplice prelievo di sangue a cui vengono applicate avanzate e ultrasensibili tecniche di analisi, come la tecnologia BEAMing.

Proprio perché richiede solo un prelievo del sangue, la biopsia liquida può essere eseguita senza provocare alcun turbamento al paziente. Inoltre, è più accessibile a un maggior numero di pazienti rispetto alla biopsia tissutale. Questo aspetto presuppone la possibilità di ottenere dati sulla malattia in tempo reale.

Infine, dobbiamo dire che la biopsia liquida è rappresentativa dell’intero tessuto tumorale, non solo di una parte, come invece succede con la biopsia tissutale. Consente, inoltre, un monitoraggio della malattia nel tempo, uno dei limiti della biopsia tradizionale.

Quando eseguire la biopsia liquida?

Donazione di midollo osseo

La biopsia liquida è indicata nei casi in cui una prima biopsia tissutale non ha permesso sufficiente estrazione di tessuto. Ma anche quando il tumore si trova in un punto difficilmente accessibile, ci riferiamo a cervello, ossa e polmoni.

Inoltre, va eseguita anche quando il paziente non risponde alla terapia e quando si rifiuta di sottoporsi a un’ulteriore biopsia convenzionale.

Riflessioni conclusive

La biopsia liquida è un metodo molto utile che può sostituire la tecnica invasiva, opzione prediletta fino a oggi. Presenta diversi vantaggi rispetto alla biopsia convenzionale. Tuttavia, gli studi sono ancora in corso, perché si vuole sfruttare al massimo il potenziale di questa tecnica.


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