Glutine e malattie neurologiche secondo la scienza

Nelle persone sensibili al glutine, questa proteina favorisce uno stato infiammatorio che può degenerare in malattie di tipo neurologico. Cosa dicono gli studi?
Glutine e malattie neurologiche secondo la scienza
Saúl Sánchez Arias

Scritto e verificato il nutrizionista Saúl Sánchez Arias.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

In certi casi il consumo di glutine è associato a una maggiore incidenza di malattie neurologiche. Soprattutto in caso di celiachia, questa proteina è capace di danneggiare alcune aree della corteccia cerebrale causando, a sua volta, emicrania, sclerosi multipla ed epilessia. Vi invitiamo a scoprire meglio la relazione tra glutine e malattie neurologiche.

Questo nutriente, è bene chiarirlo, non è pericoloso per tutti. Solo chi presenta sensibilità al glutine rischia di sviluppare una malattia neurologica se lo consuma. Approfondiamo l’argomento nelle seguenti righe.

Correlazione tra glutine e malattie neurologiche

Epilessia

Gli individui con epilessia presentano sensibilità al glutine, secondo un articolo pubblicato sul Journal of Neurology. Non è tuttavia noto con precisione se l’epilessia alteri la metabolizzazione del glutine o se, viceversa, tale alterazione metabolica sia la causa della malattia neurologica.

In ogni caso, si consiglia di limitare il consumo di alimenti contenenti glutine agli individui affetti da epilessia. La dieta chetogenica contribuisce significativamente a ridurre le crisi epilettiche.

Connessione tra glutine e malattie neurologiche.
Non si sa ancora se l’epilessia alteri la metabolizzazione del glutine. A chi ne soffre, tuttavia, si consiglia di evitarne il consumo.

Sclerosi multipla e consumo di glutine

Alcuni autori relazionano anche la sclerosi multipla al consumo di glutine. Nonostante ciò, gli studi realizzati finora non permettono di stabilire con evidenza solida tale vincolo.

Un articolo pubblicato sulla rivista Multiple Sclerosis and Related Disorders indica che il consumo di questa proteina favorisce lo sviluppo della sclerosi multipla, rendendo indispensabile l’elaborazione di un modello fisiopatologico. Risultano tuttavia necessari studi più approfonditi al riguardo.

Infiammazione da glutine e malattie neurologiche

Le persone sensibili al glutine dovrebbero eliminarlo dalla dieta, poiché provoca infiammazione intestinale. Questa potrebbe sfociare in disbiosi o squilibrio microbico.

Il vincolo tra microbiota e salute mentale è stato scientificamente provato attraverso l’asse intestino/cervello. Proprio questa relazione ha spinto a credere che il consumo di glutine favorisca l’insorgere di malattie neurodegenerative.

Eliminare il glutine dalla dieta non dovrebbe però essere un’abitudine estesa a tutta la popolazione. Chi non presenta sensibilità o allergia a questa proteina non ha motivo di escluderla dall’alimentazione, o per lo meno non esistono prove del contrario.

Nutrizionista sconsiglia di eliminare i carboidrati.
Il consumo di glutine viene associato a un maggiore rischio di malattie neurodegenerative.

Il pericolo di eliminare il glutine dalla dieta

Eliminare il glutine dalla dieta comporta dei pericoli per chi non presenta sensibilità o allergia allo stesso. Smettere di consumare del tutto una proteina può alterare la produzione di enzimi necessari alla sua metabolizzazione. A medio termine ciò causa un’intolleranza che potrebbe impedirne la futura ingestione.

Salvo indicazioni mediche, non è consigliabile eliminare il glutine dall’alimentazione. A oggi non vi sono evidenze sul fatto che questa sostanza causi infiammazione alle persone sane.

Non esistono neanche rigorosi studi scientifici che associano questo nutriente alla comparsa o al peggioramento di una patologia, fatta eccezione per l’epilessia. In quest’ultimo caso, comunque, il paziente trae beneficio non soltanto dall’assenza del glutine, ma anche dalla dieta chetogenica.

La relazione tra glutine e malattie neurologiche non è chiara

Il glutine è una proteina indicata per la maggior parte della popolazione, motivo per cui non è necessario limitarne il consumo. In caso di sensibilità alla stessa, invece, la sua ingestione sembra favorire uno stato infiammatorio sistemico.

Non è ancora chiaro, però, se esiste un reale vincolo tra il consumo di glutine e lo sviluppo di malattie neurologiche. Il dibattito scientifico è ancora aperto.

Il concetto di neuroglutine, che vincola la proteina a un maggiore rischio di malattie di natura neurologica, necessita di ulteriori studi.

Al momento attuale, dunque, non vi sono evidenze che suggeriscano che la proteina sia capace di indurre uno stato infiammatorio negli individui con sensibilità normale. Tale proprietà è invece attribuita a un elevato consumo di zuccheri semplici e di grassi trans.


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