Dieta senza glutine, conseguenze per la salute

Nonostante la recente diffusione delle diete senza glutine, la verità è che non andrebbero seguite in assenza di un vero problema di allergia o intolleranza. Per questo consigliamo sempre la supervisione di uno specialista
Dieta senza glutine, conseguenze per la salute
Elisa Morales Lupayante

Scritto e verificato la pedagoga in educazione fisica e nutrizionista Elisa Morales Lupayante.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

La dieta senza glutine promette importanti benefici per la salute, non sempre veritieri. Vi è infatti un acceso dibattito riguardo agli effetti di questo regime alimentare, volto a stabilire la veridicità dei suoi effetti o se si tratta solo di una “moda” del momento.

Quel che è certo è che non bisogna seguire una dieta senza glutine in assenza di un vero problema di allergia o intolleranza. Per questo consigliamo sempre la supervisione di uno specialista.

La dieta senza glutine per persone non celiache

Donna non mangia pane

La dieta senza glutine si è diffusa a macchia d’olio, anche sulla base della convinzione, ormai sempre più generalizzata, che aiuti a dimagrire. Tuttavia, non è accertato che abbia questo effetto e, sebbene il glutine non sia una proteina essenziale per l’organismo, non è consigliabile eliminarlo del tutto senza la supervisione di uno specialista.

In primo luogo, è importante capire se si soffre di una certa sensibilità al glutine, anche in termini di intolleranza. Questi disturbi vanno diagnosticati attraverso analisi dettagliate e solo in caso affermativo bisogna eliminare il glutine dalla dieta.

In altre parole, la dieta senza glutine è considerata un trattamento specifico per le persone che hanno un’intolleranza. Eliminare questa sostanza senza un reale bisogno, invece, è poco indicato, soprattutto se lo si fa sulla base di una credenza generalizzata legata a falsi miti, come la perdita di peso.

La dieta senza glutine è consigliata anche a chi soffre di malattie infiammatorie che interessano l’intestino o malattie autoimmuni. Lo stesso vale per chi manifesta alterazioni ormonali o neurologiche. Adottare questo regime alimentare, quindi, non è una scelta da prendere alla leggera, come fosse la moda del momento, bensì bisogna sempre tenere conto delle indicazioni dello specialista.

In definitiva, è necessario seguire una dieta equilibrata, che includa alimenti di origine vegetale e animale, così come i cereali integrali e i latticini. A meno che non si tratti di un bisogno reale, conviene evitare di alimentare l’idea che la dieta senza glutine apporti benefici a chiunque.

Volete saperne di più? Leggete anche: Intolleranza al glutine: sintomi e trattamento

Celiachia, la vera intolleranza al glutine

Farina senza glutine

I sintomi che caratterizzano l’intolleranza al glutine sono legati a problemi digestivi. Stiamo parlando di gas intestinali, pesantezza, dolore addominale, diarrea o stitichezza. Inoltre, possono manifestarsi problemi cutanei, stanchezza o disturbi del sonno.

La celiachia è un’intolleranza permanente dalle origini sconosciute. Questa patologia in genere provoca l’infiammazione della mucosa dell’intestino tenue e una progressiva atrofia dei villi intestinali presenti in questa parte dell’apparato digerente. È proprio in questo caso che è di grande importanza seguire una dieta senza glutine.

Tra le caratteristiche che accomunano le persone celiache sottolineiamo la difficoltà a prendere peso, questo perché i villi dell’intestino tenue non sono in grado di assorbire le sostanze nutritive derivanti dal grano. Logicamente, risulta difficile anche l’assorbimento delle calorie degli alimenti che contengono glutine. Eliminare questi ingredienti senza un vero bisogno può rivelarsi controproducente: si rischia di perdere il controllo del proprio peso e di ingrassare più di quanto accadrebbe mangiandoli.

La sensibilità al glutine non celiaca

Questo disturbo può assomigliare alla celiachia e interessa una percentuale della popolazione che va dall’1 al 6 %. Tuttavia, si tratta di una condizione diversa, ma sempre legata alla presenza di glutine in certi alimenti.

La diagnosi di questa patologia viene formulata attraverso l’esclusione del glutine dalla dieta, come nel caso della celiachia. Tra i problemi legati alla sensibilità al glutine non celiaca troviamo la sindrome dell’intestino irritabile. Si tratta di un disturbo piuttosto comune che colpisce circa il 15% della popolazione ed è caratterizzato da dolore addominale, diarrea o flatulenza. Ed è qui che entra in gioco la dieta senza glutine, in quanto aiuta a ridurre i sintomi.

D’altra parte, esiste anche l’allergia ad alcune proteine del grano. La manifestazione di questo problema varia dai bambini agli adulti. In questo senso, i bambini risentono di una forma più classica di allergia, che spesso svanisce durante l’infanzia.

I sintomi di questa allergia sono vari, dal tipico prurito alla sensazione di fastidio intestinale. Data la difficoltà nel formulare una diagnosi corretta, l’unica opzione terapeutica consiste nell’eliminare il grano e i suoi derivati, adottando una dieta senza glutine realmente necessaria.


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