I fitochimici, cosa sono e dove si trovano?

In una dieta sana e varia possiamo riscontrare una quantità di fitochimici tali da apportare benefici alla nostra salute. Al contempo, la combinazione di diversi fitochimici nello stesso alimento ne rafforza e migliora gli effetti.
I fitochimici, cosa sono e dove si trovano?

Ultimo aggiornamento: 04 gennaio, 2023

I fitochimici sono sostanze presenti naturalmente negli alimenti di origine vegetale. Attualmente la ricerca sta approfondendo i benefici che apportano alla salute, concentrandosi principalmente sul loro potere antiossidante e sul possibile ruolo che rivestono nella prevenzione del cancro.

D’altra parte, i fitochimici non sono esattamente nutrienti, per cui non hanno alcuna funzione energetica o nutrizionale. Per questo motivo gli alimenti che li contengono vengono denominati alimenti funzionali, perché apportano benefici alla salute.

In una dieta varia e sana possiamo riscontrare fitochimici in quantità sufficiente da apportare benefici alla nostra salute. Così, la combinazione, all’interno dello stesso alimento, di diversi fitochimici rafforza e migliora gli effetti degli stessi.

Funzioni dei fitochimici e benefici del loro consumo

I fitochimici contenuti nei lamponi

I fitochimici sono i responsabili del colore, dell’odore e del sapore delle pietanze. Ad esempio, i carotenoidi sono elementi ricchi di provitamina A, quindi possiedono funzioni simili a quelle di questa vitamina.

Tra le funzioni che vengono attribuite ai fitochimici rientrano quella di contribuire al mantenimento di una buona vista, così come all’integrità del sistema osseo ed epiteliale. Durante l’allattamento materno, inoltre, stimolano la produzione di latte.

Diverse sostanze fitochimiche hanno una funzione principalmente antiossidante. Per questo motivo, aiutano a calmare le infiammazioni. Fungono inoltre da protettori nelle malattie cardiovascolari.

Un altro degli effetti più conosciuti dei fitochimici è una possibile correlazione con la prevenzione di determinati processi tumorali o cancerogeni. Questa funzione è possibile grazie alla conversione di sostanze potenzialmente tossiche o nocive in altre non pericolose.

Alcune di queste sostanze collaborano anche alla protezione del sistema immunitario. Possiamo dunque dire che sono molte le proprietà benefiche che vengono attribuite ai fitochimici.

Caratteristiche dei fitochimici

Fonti di flavonoidi

I fitochimici sono sostanze che esistono solo nel regno vegetale e che sono reperibili in quantità davvero minime. Eppure, gran parte di essi non è stata ancora studiata.

Tuttavia, non stiamo parlando di un gruppo di nutrienti; non insorgono malattie a causa di un loro deficit, bensì potenziano l’azione dei nutrienti.

Inoltre, non sono essenziali per il nostro organismo come lo sono le proteine, i carboidrati, i grassi, le vitamine o i minerali. Proprio perché antiossidanti, esercitano un’azione preventiva e curativa per l’organismo.

Tipi di fitochimici

La classificazione più comune dei fitochimici viene fatta in funzione della loro struttura molecolare, così come viene elaborata sulla base delle fonti alimentari:

1. Fenoli

All’interno del gruppo dei fenoli possiamo fare, a sua volta, un’ulteriore classificazione:

  • Flavonoidi: si trovano nella frutta agra, come le ciliegie, le mele, l’uva, l’azzeruolo, la cipolla e il peperone. Tra i flavonoidi rientrano: antocianine, catechine, isoflavoni, tannini, rutina e quercetina.
  • Acidi fenolici: acido fitico, acido gallico, acido clorogenico, per esempio. Alcune delle fonti più ricche di questi acidi sono i legumi, i cereali integrali, il tè e il carciofo.
  • Polifenoli non flavonoidi: come il resveratrolo o come i lignani contenuti nel vino rosso, in questo gruppo rientrano i semi di lino, i cereali integrali, i legumi, la frutta e gli ortaggi.

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2. I terpeni

I terpeni si dividono in due gruppi:

  • Carotenoidi: come i licopeni, l’alfa-carotene, la luteina, il beta-carotene o la capsaicina, che si trovano nelle carote, nella zucca, nell’arancia, nel mango, negli spinaci, nel pomodoro, nel cocomero, nel pompelmo, nel peperone rosso o nella papaya.
  • Non carotenoidi: tra questi si trovano i fitosteroli, le saponine o i limonoidi. Gli oli vegetali come la soia e gli alimenti arricchiti come la manioca e la quinoa sono alcuni esempi di alimenti ad alto contenuto di fitochimici non carotenoidi.

3. Tioli

Questo gruppo è anche conosciuto come il gruppo delle sostanze solforose, perché contengono tale minerale:

  • Indolo: gli alimenti come il cavolo verza, i cavoletti di Bruxelles, il cavolfiore, gli spinaci o i broccoli sono i più ricchi di indolo.
  • Glucosinolati: le fonti alimentari di questo gruppo sono le crocifere, come il cavolo di Bruxelles, il cavolo verza viola, i broccoli, il cavolfiore o i ravanelli.
  • Composti organosolforici: presenti nell’aglio.

4. Tocoferoli

Questo gruppo di fitochimici agisce come la vitamina E. Le sue principali fonti sono gli oli vegetali, la frutta secca, le verdure a foglia verde e i cereali integrali.

Conclusioni

Parte dei fitochimici vengono già sintetizzati dall’industria farmaceutica. Tuttavia, questi integratori non sostituiscono una dieta ricca di cereali, frutta, verdura e legumi. Non dimenticatelo!


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