I prodotti intimi femminili potrebbero contenere glifosato

Per evitare di entrare in contatto con elementi tossici, potete optare per i prodotti con cotone biologico oppure optare per alternative che non contengano sostanze pericolose.

Diverse compagnie di tutto il mondo creano ormai da diversi decenni una grande varietà di prodotti per l’igiene femminile, tra i quali ricordiamo i tamponi, gli assorbenti e i gel intimi.

Anche se tutti questi prodotti hanno dato alle donne maggiore comfort e sicurezza durante i giorni del ciclo mestruale, pare che non siano l’ideale e, difatti, alcuni potrebbero essere fabbricati con sostanze pericolose per la salute.

L’Agenzia degli Alimenti e delle Medicine (FDA) e l’industria per l’igiene femminile hanno comunicato che, tra la fine del 1970 e gli inizi del 1980, più di 50 donne statunitensi sono morte per infezioni associate all’uso di tamponi.

In seguito, però, nonostante questi terribili avvenimenti, entrambe le istituzioni hanno diminuito l’allerta, compiendo innumerevoli sforzi per cancellarli ed etichettarli come “semplici chiacchiere”.

Anche se questi prodotti continuano ad essere utilizzati senza nessuna preoccupazione, alcuni studi scientifici hanno rivelato che possono risultare pericolosi, perché fabbricati con alcune fibre sintetiche che possono ospitare batteri mortali e liberare, inoltre, alcune sostanze chimiche che possono essere pericolose.

I tamponi ultrassorbenti Rely di Procter and Gamble risultarono essere i più pericolosi. La compagnia ignorò per molti anni le lamentele delle consumatrici rispetto a questo prodotto.

donna e tampone

Nell’anno 1975 P&G riconobbe quanto dannosi potevano essere questi tamponi, e comunicò pubblicamente che questi contenevano alcuni agenti cancerogeni e che il loro uso poteva alterare gli organismi naturali che si trovano nella vagina.

Dopo anni di lotta per proibirli, questi furono ritirati dal mercato nel 1980, anche se molte donne erano ormai diventate fertili o avevano subito interventi di isterectomia.

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Continuano le preoccupazioni

Per le donne coscienti di tutto ciò che ha a che vedere con la salute, la tossicità dei tamponi convenzionali si è trasformata in uno degli argomenti più preoccupanti negli ultimi anni.

Si stima che negli Stati Uniti ogni anno vengono spruzzate 38000 tonnellate di pesticidi su  14,4 milioni di acri di cotone convenzionale.

Come se non bastasse, durante il processo di sbiancamento con il cloro, si creano sostanze chimiche tossiche, come gli idrocarburi clorurati, che includono una parte di diossine, una delle sostanza più tossiche al momento conosciute.

L’85% dei prodotti per l’igiene femminile contiene glifosato

salvaslip

In quest’ultimo periodo, e per essere più precisi nel 2015, si è scoperto che i prodotti per l’igiene intima femminile continuano a rappresentare molti pericoli per la salute in generale delle donne.

Esiste una sostanza conosciuta come glifosato, la stessa che è presente negli erbicidi “Roundup” di Monsanto utilizzati nelle coltivazioni di cotone geneticamente modificato. Esso è stato individuati in più della metà dei prodotti per l’igiene femminile.

Un equipe di studiosi dell’Università Nazionale di La Plata, guidati da Damian Marino, ha fatto conoscere i risultati di una delle sue recenti ricerche:

Lo studio ha trovato tracce di glifosato nell’85% dei prodotti per la cura della persona e per l’igiene femminile che contengono cotone e che, in generale, si comprano facilmente nei supermercati, nei vari negozi di prodotti di questo genere e nelle farmacie.

Per portare a termine  questa ricerca, il gruppo di ricercatori ha preso in esame diversi prodotti in vendita nelle farmacie e nei supermercati della zona di La Plata. Tra i prodotti presi in esame ricordiamo i cotton fioc, garze e articoli per uso femminile.

I risultati di tutte queste analisi dimostrarono che l’85% di questi contenevano glifosato, e il 62% tracce di AMPA (derivati del glifosato).

“I risultati ci hanno lasciati sbalorditi” ha detto il Dr. Medardo Ávila Vázquez, uno dei responsabili dell’equipe.

Avevamo concentrato la nostra attenzione sulla presenza del glifosato negli alimenti, ma non pensavamo che i prodotti di uso comune negli ospedali e centri di salute del paese, che vengono utilizzati per curare i pazienti, fossero contaminati con prodotti cancerogeni. Le autorità devono dare una risposta immediata a questa situazione.  

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Esistono alternative per l’igiene femminile?

coppette mestruali

Anche se l’ideale sarebbe smettere di utilizzare tali prodotti, è ovvio che questo cambiamento sia difficile, poiché le donne hanno bisogno di sentirsi comode e pulite nei giorni del ciclo.

Mentre si aspetta una risposta dalle autorità riguardo i prodotti tossici menzionati in questo articolo, una buona alternativa sarebbe comprare prodotti fatti di cotone biologico o che non contengono sostanze pericolose come, ad esempio, le coppette mestruali o gli assorbenti di stoffa.

I ginecologi, inoltre, consigliano di prendersi cura della flora batterica naturale che protegge la vagina evitando di lavarsi con prodotti aggressivi e riducendo l’uso di elementi che sfregano la zona genitale.

Bibliografia

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Shehin, S. E., Jones, M. B., Hochwalt, A. E., Sarbaugh, F. C., & Nunn, S. (2003). Clinical safety-in-use study of a new tampon design. Infectious Disease in Obstetrics and Gynecology. https://doi.org/10.1080/10647440300025504

Schlievert, P. M., Nemeth, K. A., Davis, C. C., Peterson, M. L., & Jones, B. E. (2010). Staphylococcus aureus exotoxins are present In Vivo in tampons. Clinical and Vaccine Immunology. https://doi.org/10.1128/CVI.00483-09

 

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