Il caffè solubile presenta un vantaggio importante rispetto al caffè tradizionale: le dimensioni delle particelle che lo compongono richiedono un tempo minore di preparazione. Come aspetto negativo, il suo sapore non è intenso come il classico caffè.
Sebbene sia opinione diffusa che il caffè solubile sia nocivo per la salute, non esistono prove scientifiche che confermano questa tesi. Il caffè solubile è un prodotto salutare, ricco di antiossidanti alla pari della versione tradizionale.
Il consumo regolare di questi nutrienti offre numerosi benefici all’organismo, come dimostra uno studio pubblicato sul Journal of Food Science and Technology. Tuttavia, se si è amanti dell’aroma del caffè, consigliamo di optare per la classica bevanda.
I rischi associati al consumo di caffè
Sebbene il caffè solubile, allo stesso modo di quello classico, faccia bene alla salute, presenta anche alcuni rischi se non si adottano precise precauzioni. Prima fra tutte, una pessima abitudine è aggiungere troppo zucchero al caffè.
L’ideale, di fatto, è berlo al naturale, ma se dovesse risultare troppo amaro, conviene aggiungere una bevanda vegetale o un dolcificante. Le bevande vegetali, sebbene spesso contengano zuccheri aggiunti, sono più salutari dello zucchero bianco.
Lo stesso vale per i dolcificanti artificiali. Sebbene la loro salubrità a lungo termine non sia dimostrata dalla ricerca scientifica, di solito si tratta di un’opzione migliore dello zucchero bianco, purché consumati con moderazione.
Leggete anche: Polifenoli del caffè: proprietà contro il diabete
Il caffè istantaneo offre qualche beneficio?
Gli ultimi studi in merito suggeriscono che il caffè non influisce sul rischio di contrarre il cancro. Inoltre, sembra avere un ruolo protettivo contro lo stress ossidativo grazie alla presenza di polifenoli, composti antiossidanti che proteggono l’organismo da molte malattie.
Tuttavia, è importante ricordare che nel caffè si trovano dosi di acrilammide, potenzialmente tossica se consumata in eccesso.
Come se non bastasse, la ricerca scientifica associa il consumo di caffè con un minore rischio di morte cardiovascolare, ma anche di malattie coronariche e ictus. D’altra parte, esiste un legame tra il consumo di caffè e un più basso rischio di soffrire di depressione, diabete di tipo 2 e obesità.
Bere 3 o 4 tazzine di caffè al giorno offre grandi benefici alla salute generale. Viceversa, un consumo eccessivo di questa bevanda è rischiosa, soprattutto per il sistema nervoso.
Caffè tradizionale o solubile?
Il tipo di caffè è indifferente, poiché i benefici per la salute non cambiano. Ciò significa che anche il caffè decaffeinato assicura il giusto apporto di antiossidanti che ci proteggono da determinate malattie a medio o lungo termine.
Bisogna solo stare attenti alle sostanze che vengono aggiunte al caffè. Alcol, zucchero raffinato, latte condensato, ecc., peggiorano notevolmente la qualità del prodotto.
Leggete anche: Come agisce la caffeina sul cervello umano?
Il caffè solubile è consigliato!
Il caffè solubile è un prodotto salutare che può far tranquillamente parte di una dieta sana ed equilibrata. L’unico punto negativo rispetto alla versione classica è la perdita delle proprietà organolettiche.
Per gli amanti del caffè, l’assenza del tipico aroma può essere un inconveniente. Quindi, è solo questione di gusti personali.
Inoltre, è importante sottolineare i benefici associati al consumo di caffè nel medio e lungo termine. Soprattutto in termini di salute cardiovascolare, almeno 2 tazzine di caffè al giorno potrebbero avere un importante effetto protettivo.
Scegliere una varietà di caffè piuttosto che un’altra non ha alcuna importanza. Potete bere quella che più si adatta ai vostri gusti in base all’aroma e alle caratteristiche organolettiche, tenendo a mente di aggiungere poco zucchero o affatto; lo stesso vale per l’alcol o altri prodotti che possono ridurre la qualità e le proprietà della bevanda.
Bibliografia
Tutte le fonti citate sono state attentamente esaminate dal nostro team per garantirne la qualità, affidabilità, rilevanza e validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Gorjanović S, Komes D, Laličić-Petronijević J, et al. Antioxidant efficiency of polyphenols from coffee and coffee substitutes-electrochemical versus spectrophotometric approach. J Food Sci Technol. 2017;54(8):2324–2331. doi:10.1007/s13197-017-2672-y
- Suez J., Korem T., Zilberman-Schapira G., Segal E., Elinav E., Non caloric artificial sweeteners and the microbiome: findings and challenges. Gut Microbes, 2015. 6 (2): 149-55.
- Wierzejska R., Coffee consumption vs cancer risk – a review of scientific data. Rocz Panstw Zakl Hig, 2015. 66 (4): 293-8.
- O’Keefe JH., DiNicolantonio JJ., Lavie CJ., Coffee for cardioprotection and longevity. Prog Cardiovasc Dis, 2018. 61 (1): 38-42.