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Impetigine: sintomi e cause di questa malattia
6 Gennaio 2021
L'impetigine è una malattia piuttosto contagiosa. Per questo motivo, dovrebbe essere trattata il prima possibile. Di solito colpisce i bambini di età compresa tra i 2 e i 6 anni, ma può essere contratta anche dagli adulti.
L’impetigine è una malattia infettiva che colpisce soprattutto i bambini. Si stima che circa l’1% dei bambini in Europa abbia sofferto di questa malattia. In America Latina la percentuale è del 15%. Non è un grave problema di salute, ma può avere gravi conseguenze.
I casi di impetigine negli adulti sono rari, ma questa malattia può verificarsi a qualsiasi età. Di solito si presenta durante l’infanzia, tra ii 2 e i 6 anni. A quell’età, le abitudini igieniche non sono ancora consolidate e i più piccoli sono propensi al contatto fisico.
Un caso di impetigine deve essere trattato nel più breve tempo possibile. Sebbene in linea di principio non sia una grave malattia, è molto contagiosa e si diffonde in fretta. Oltre a ciò, in alcuni bambini può scatenare la glomerulonefrite postinfettiva, condizione da non sottovalutare.
Cos’è l’impetigine?
I bambini sono la categoria più colpita dall’impetigine, infezione della pelle causata da batteri e le cui manifestazioni cliniche includono la comparsa di piaghe sul viso.
L’impetigine è un’infezione batterica della pelle. Generalmente, appare sotto forma di piaghe rosse sul viso, vicino alla bocca o al naso. Possono comparire anche su mani e piedi. Queste piaghe poi scoppiano, formando croste color miele.
L’infezione è a carico dell’epidermide, lo strato più superficiale della pelle. Su di essa è presente uno strato chiamato cheratina che protegge dal contatto con l’esterno.
Se questo strato si indebolisce o si danneggia, il passaggio dei batteri che causano l’impetigine sarà facilitato. Possiamo distinguere tra tre tipi di impetigine:
Bollosa. Causata da stafilococco e provoca la formazione di vesciche sulla pelle.
Non bollosa. È causata dal batterio dello streptococco e invece di vesciche, provoca eruzioni cutanee. Si tratta de il tipo più comune.
Ectima. Provoca ulcere, anziché vesciche o eruzioni cutanee.
Sintomi
Il primo sintomo di questa malattia è rossore sulla pelle, come se qualcosa l’avesse irritata; il rossore è accompagnato da prurito crescente. Con il passare dei giorni compaiono piccole vescicole o bollicine. Queste sono ricoperte da uno strato di tessuto molto sottile, che si rompe facilmente.
Quando le bolle scoppiano, fuoriesce pus. Questa sostanza è altamente contagiosa e va evitato qualsiasi contatto con essa. Dopo la rottura, la pelle viva resta esposta e presenta sanguinamento. È comune anche la presenza di alcune vesciche particolarmente resistenti, con una crosta giallastra intorno.
I linfonodi vicino all’area interessata tendono a infiammarsi, si presentano mobili alla palpazione e non è raro che causino dolore. Si tratta, tuttavia, di un sintomo che spesso passa inosservato. Non c’è febbre o malessere, poiché l’impetigine è un’infezione localizzata e superficiale.
L’impetigine è causata da batteri come Streptococcus pyogenes e Staphylococcus aureus. È un’infezione molto contagiosa.
L’impetigine è solitamente causata dal batterio Staphylococcus aureus o Streptococcus pyogenes. Quest’ultimo è noto anche come “streptococco di gruppo A” ed è la causa della faringite streptococcica. La malattia si contrae per contatto diretto con una persona infetta.
Se il bambino si gratta e poi tocca un’altra parte del corpo, può diffondere l’infezione nella nuova area. La malattia si diffonde anche toccando oggetti che sono stati a diretto contatto con la pelle, come vestiti, asciugamani, ecc. I principali fattori di rischio per l’impetigine sono:
Età. Colpisce soprattutto i bambini di età compresa tra i 2 e i 6 anni.
Contatto ravvicinato. Il contagio si diffonde in luoghi con un’alta concentrazione di bambini.
Clima. La patologia è più comune nei climi caldi e umidi, nonché in estate.
Lesioni cutanee. In genere, i batteri dell’impetigine entrano nella pelle attraverso piccole ferite, come punture di insetti o simili.
Sebbene rara, la malattia può colpire anche gli adulti. In particolar modo, gli adulti con sistema immunitario indebolito a causa dell’assunzione di un medicinale o di un’altra malattia. Anche i soggetti diabetici sono a rischio.
In genere, le piaghe guariscono in poco tempo e non lasciano cicatrici. Solo in rari casi si verificano complicazioni. I più comuni sono segni o cicatrici, problemi ai reni o dermatopaniculosi deformante.
Il trattamento è in genere a base di antibiotici. Il bambino non deve andare a scuola per le 24 ore successive all’inizio del trattamento. In alcuni casi si consiglia di coprire l’area interessata con una medicazione o una garza.
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