Incontinenza urinaria: sintomi, cause e trattamento

L'incontinenza urinaria è una condizione che riguarda più comunemente i bambini, le donne e le persone anziane. Ecco quali sono le cause e i possibili trattamenti.

Donna con incontinenza urinaria

L’incontinenza urinaria non è una malattia vera e propria. Appare piuttosto come conseguenza di un’alterazione della vescica che modifica il processo di riempimento e svuotamento controllato dell’urina.

Le perdite involontarie definiscono per eccellenza l’incontinenza urinaria. Chi ne soffre non riesce a controllare lo stimolo e a trattenerlo; avvengono quindi perdite di urina involontarie nei momenti meno opportuni.

In alcuni casi la fuoriuscita di urina può essere causata da uno sforzo o uno starnuto. In altri, da un riempimento della vescica oltre la sua capacità.

Si tratta, dunque, non solo di un problema fisico, ma di una condizione che ha impatto sulla vita sociale e lavorativa.

L’incontinenza urinaria transitoria

L’incontinenza urinaria transitoria, come dice il nome, è destinata a risolversi. In genere è causata da farmaci, bevande o cibi che stimolano la produzione di urina. Una volta esaurito l’effetto diuretico, il disturbo scompare. Ricordiamo, in particolare, le bevande gassate, gli alcolici, gli agrumi e i farmaci antipertensivi.

Altre cause di una condizione transitoria possono essere:

  • Infezioni delle vie urinarie. L’irritazione della vescica può essere tanto intensa da provocare rilascio di urina.
  • Stitichezza. L’intestino si trova vicino alla vescica, può quindi stimolarla se sono presenti feci indurite nel tratto rettale.
  • Gravidanza. I cambiamenti ormonali e l’aumento di dimensioni dell’utero producono iperattività della vescica.

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Bicchiere con acqua

L’incontinenza urinaria cronica

L’incontinenza urinaria che si prolunga nel tempo è legata invece ad altre cause.

  • Prolasso. Quando i muscoli pelvici sono indeboliti, ad esempio dopo un parto complicato o più parti, la discesa degli organi pelvici può produrre incontinenza. Questo abbassamento strutturale è chiamato prolasso.
  • Età. Con l’avanzare degli anni, tutti i muscoli del corpo si indeboliscono, compreso il muscolo della vescica. Nelle donne la menopausa porta a un calo degli estrogeni e al deterioramento dei tessuti del sistema urinario.
  • Operazioni chirurgiche ginecologiche. La vescica è un organo sostenuto da altri organi, soprattutto l’utero. Un intervento chirurgico in questa area del corpo può avere come effetto secondario l’incontinenza.
  • Disturbi della prostata. Sono la causa più frequente di incontinenza maschile. In prima battuta è responsabile l’iperplasia prostatica benigna e, in forma più grave, il cancro della prostata.
  • Malattie neurologiche. Alcune patologie del sistema nervoso possono avere ripercussioni sulle fibre che innervano la vescica e che comandano la minzione. Questa condizione clinica è nota come vescica neurogena e può corrispondere a malattie come il Parkinson o la sclerosi multipla.
  • Cause psicologiche. Stati di stress o situazioni quotidiane difficili possono manifestarsi sotto forma di incontinenza. L’enuresi nei bambini sotto i sei anni ne è un esempio.

L'incontinenza urinaria nel bambino

L’incontinenza urinaria e il trattamento non farmacologico

Non sempre è necessario ricorrere ai farmaci. Uno dei principali consigli è regolare il consumo di liquidi nel corso della giornata.

Questo si può fare senza dover diminuire la quantità, poiché una migliore distribuzione evita l’accumulo di grandi quantità di urina in poco tempo.

Un consumo ideale di liquidi dovrebbe cominciare con maggiori quantità la mattina, per diminuire la sera. Nei bambini con enuresi, potrebbe essere un bene anticipare l’orario della cena per lasciare spazio tra il pasto e il momento di andare a letto.

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Trattamento farmacologico

A volte, nonostante le attenzioni igieniche o la dieta, il problema non si risolve e si rende necessaria l’assunzione dei farmaci. Altre volte è la causa dell’incontinenza stessa a non ammettere altra soluzione.

I farmaci hanno la funzione di contrastare le contrazioni involontarie della vescica. Inoltre, fa in modo che l’uretra resti chiusa mentre l’urina fa il suo ingresso nella vescica. A tale scopo, si prescrivono in genere gli anticolinergici.

L’effetto dei farmaci anticolinergici è, appunto, diminuire la capacità del muscolo della vescica di contrarsi. Il più comune è l’ossibutinina. Si tratta di un gruppo di farmaci molto efficace, ma controindicato per alcuni pazienti a causa degli effetti avversi. Chi è affetto da glaucoma o aritmia cardiaca, ad esempio, non può assumerla.

Anche se non vi è alcuna controindicazione, ma gli effetti secondari sono molto intensi, il trattamento deve essere abbandonato.

Infine, se né le misure igienico-dietetiche né i farmaci danno risultati, l’ultima opzione resta la chirurgia.

Bibliografia

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