Enuresi infantile: come trattarla?

Sapete che cos'è l'enuresi infantile? Si tratta di una forma piuttosto frequente di incontinenza urinaria che colpisce i bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni. Per fortuna, esiste un trattamento disponibile.
Enuresi infantile: come trattarla?
José Gerardo Rosciano Paganelli

Revisionato e approvato da il dottore José Gerardo Rosciano Paganelli.

Ultimo aggiornamento: 24 agosto, 2022

L’enuresi infantile è una forma di incontinenza urinaria che tende a colpire i bambini di età compresa tra i quattro e i sei anni. Consiste nell’espulsione ripetuta di urina, sia durante le attività del giorno (incontinenza diurna) che nel corso della notte (enuresi notturna).

Perché si possa considerarla una malattia, è necessario che le perdite di urina avvengano almeno un paio di volte alla settimana in un periodo di almeno tre mesi consecutivi, come segnala questo lavoro condotto da alcuni ricercatori dell’Università Nazionale Autonoma del Messico. Anche se raramente indica la presenza di una patologia, può causare disturbi comportamentali.

La buona notizia è che esistono diversi modi per aiutare il bambino a imparare abitudini urinarie corrette e regolari. In questo articolo vogliamo rivedere i sintomi principali di questa condizione e vari metodi che possono contribuire alla sua gestione.

Sintomi dell’enuresi infantile

Bambino a letto con un peluche.

Il sintomo principale dell’enuresi infantile è la perdita involontaria di urina, come dimostra questo studio pubblicato nella rivista di scienze mediche di Mayabeque MediMay. Questo fenomeno può verificarsi diverse volte durante la notte e. più raramente, di giorno.

I bambini che ne soffrono sono spesso soggetti a difficoltà nel risveglio e possono anche soffrire di stitichezza. Così afferma, infatti, queste ricerca pubblicata in Pediatría Atenci ó n Primaria nel 2009, nella quale molti autori segnalano una correlazione importante tra i disturbi nella minzione e la stitichezza, dal momento che la stagnazione delle feci all’interno del retto compromette il funzionamento del pavimento pelvico durante la minzione.

Criteri diagnostici

Per diagnosticare l’enuresi infantile, il pediatra dovrà tenere conto dell’età, della frequenza e degli episodi precedenti. Allo stesso tempo, valuterà l’atteggiamento dei genitori nei confronti del problema e suggerirà alcuni esami complementari per scartare eventuali altre patologie.

La diagnosi è positiva se:

  • Il bambino o la bambina ha tra i 4 e i 6 anni d’età.
  • Le perdite involontarie di urina si presentano più volte alla settimana per un periodo minimo di 3 mesi.
  • L’incontinenza è più frequente di notte (pipì a letto).
  • La perdita di urina avviene normalmente tra i 30 minuti e le 3 ore dopo essersi messi a letto.

Trattamenti per l’enuresi infantile

Molti genitori non si rivolgono al pediatra in presenza di enuresi infantile, perché non sanno che questo problema richiede un trattamento specifico. Se è pur vero che il problema tende a ridursi con la crescita del bambino, a volte può complicarsi proprio perché non riceve l’attenzione che merita.

È importante effettuare una diagnosi tempestiva, perché, a volte, questa condizione potrebbe presentare una causa di fondo. Inoltre, un intervento appropriato evita che la condizione influenzi la vita sociale del bambino. Che cosa prevede il trattamento?

Trattamenti non farmacologici

Enuresi infantile: bambina a una visita medica.

Gran parte del trattamento per la enuresi infantile è volto a correggere la condotta del bambino. Per questo motivo, prima di prescrivere un farmaco, il medico ha la responsabilità di spiegare il problema e offrire alcuni consigli per contrastarlo. Tra questi troviamo:

  • Informare il bambino e la famiglia sul funzionamento dell’apparato urinario, così come dei meccanismi di base legati all’enuresi.
  • Far comprendere al bambino e ai genitori che il piccolo non ha nessuna colpa, in quanto il problema è estraneo alla sua volontà.
  • Insistere sul fatto che i genitori non devono sgridare o umiliare il figlio. Al contrario, devono supportarlo per trovare insieme una soluzione.
  • Chiedere ai genitori di adottare un atteggiamento positivo durante il trattamento, ma di non prendere parte attiva a esso. Non devono dunque svegliare il bambino di notte per andare in bagno.
  • Spiegare al bambino che deve bere molto durante il giorno e ridurre le quantità dopo le 19:00.
  • Fornire al bambino un diario dove potere annotare le “notti asciutte” e  tutti i suoi progressi.
  • Aiutare a stabilire regolari abitudini di minzione che facilitino il controllo della vescica.
  • Incoraggiare l’igiene e il cambio dei vestiti bagnati.
  • Controindicare l’uso del pannolino, eccetto in situazioni particolari.

Trattamento farmacologico

Quando il medico sceglie di prescrive dei farmaci per l’enuresi infantile, la ricetta di solito include la desmopressina. È un farmaco che riduce il volume di liquido durante le ore notturne, con un’efficacia compresa tra il 40 e l’80%, come segnala questo studio pubblicato nella Revista española de pediatría: clínica e investigación.

A volte si suggerisce anche l’uso di oxibutinina, che agisce aumentando la capacità della vescica. In ultima istanza potrebbe raccomandare anche l’imipramina, che ha un effetto antidiuretico. Questa soluzione si applica solo in casi specifici, a casa dei suoi effetti collaterali.

Raccomandazioni finali per i genitori

Bambino che si stringe alla mamma.

L’enuresi infantile è un disturbo benigno che scompare man mano che il bambino cresce. Tuttavia, dato che alcuni genitori hanno difficoltà a gestirlo, è utile fornire qualche consiglio:

  • Non far bere il bambino prima di metterlo a letto.
  • Evitare rimproveri o castighi quando il piccolo bagna il letto.
  • Rafforzare l’autostima del bambino e motivarlo a superare il problema.
  • Abituare il bambino a urinare prima di andare a letto.
  • Assicurarsi che il bambino vada in bagno diverse volte durante il giorno.

L’enuresi infantile è un problema frequente tra i bambini di 4 e 6 anni. Sebbene non sia pericolosa per la salute, è fondamentale prestarvi attenzione affinché non pregiudichi l’autostima del piccolo. Il suo trattamento dipende in gran parte dall’adozione di corrette abitudini.


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