Infezioni da Campylobacter: cosa sapere

Le infezioni da Campylobacter sono la causa più comune di diarrea in tutto il mondo. Dalla febbre al malessere addominale, si presentano in molte forme. Continuate a leggere per saperne di più!
Infezioni da Campylobacter: cosa sapere

Ultimo aggiornamento: 28 dicembre, 2020

Le infezioni da Campylobacter, note anche come “campilobatteriosi”, sono la causa più comune di diarrea in tutto il mondo. Secondo alcuni studi, causano fino al 14% di tutte queste condizioni cliniche a livello globale.

Oltre a ciò, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che le malattie di origine alimentare, tra cui la campilobatteriosi, colpiscono in media in qualsiasi momento una persona su 10 in tutto il mondo. A ciò si deve la conseguente perdita di 33 milioni di anni di vita sana.

Tenere lontani i batteri che causano queste malattie non è solo una questione di igiene. A lungo termine, di fatto, significa salvare vite umane, soprattutto nei paesi con infrastrutture sanitarie carenti. Ecco perché oggi vi diciamo tutto quello che c’è da sapere sulle infezioni da Campylobacter.

Cosa sono le infezioni da Campylobacter?

Prima di tutto, va precisato che il termine Campylobacter non si riferisce a una singola specie, ma a un genere di batteri dalla forma di bacillo che include almeno 12 specie patogene per l’uomo. Il più comune è il batterio C. jejuni, che causa fino al 90% delle infezioni.

Questo agente patogeno è una delle cause più comuni di diarrea negli Stati Uniti. Si stima che circa 2,4 milioni di americani ne soffrano ogni anno, con più di 29 focolai epidemiologici tra il 2013 e il 2017. Questi dati confermano certamente che la campilobatteriosi è un problema da non prendere alla leggera.

Infezioni da batterio Campylobacter.
Del genere Campylobacter, 12 specie sono dannose per l’uomo. Il sintomo principale dell’infezione è la diarrea.

Cause delle infezioni da Campylobacter

Questa infezione è spesso causata dall’ingestione di latte non pastorizzato o dal consumo di carne e pollame crudo o poco cotto. Secondo il United States Department of Agriculture (USDA), è sufficiente l’inoculazione orale di 500 cellule patogene per causare l’infezione in una persona.

Con un meccanismo simile a quello della salmonella non tifoide, i batteri Campylobacter invadono le cellule dell’intestino tenue, danneggiandole e alterando l’assorbimento dei fluidi. Questo scatena il caratteristico quadro clinico che vedremo nelle righe successive. Possiamo riassumere le principali fonti di infezione della malattia nei seguenti modi:

  • Consumo di prodotti a base di carne poco cotti, principalmente di origine aviaria.
  • Consumo di latte non pastorizzato.
  • Presenza dei batteri in acqua non trattata.
  • Contatto con animali domestici infetti o animali da allevamento.

Sintomi principali

Il sintomo più comune dell’infezione da Campylobacter è la diarrea (a volte sanguinosa). Appare di solito 2-5 giorni dopo il contatto con i batteri, e nell’arco di circa 6 giorni di solito i sintomi si interrompono. Comunemente, si possono osservare anche altri disturbi correlati:

  • Crampi e dolori addominali.
  • Febbre e spossatezza.
  • Nausea e vomito.

Secondo la US National Library of Medicine, alcuni pazienti infetti non sviluppano mai sintomi evidenti. Inoltre, la morte per campilobatteriosi è molto rara. Si sono osservati casi tra neonati o bambini molto piccoli, anziani o pazienti immunocompromessi, come quelli con l’HIV.

Diagnosi

Quando i sintomi sono evidenti, è semplice fare una diagnosi. Di solito, il personale medico richiederà un campione di materia fecale. In seguito, attraverso una coltura delle feci, identificheranno e isoleranno i batteri che causano il disturbo gastrointestinale. Si possono anche eseguire test che identificano il genoma del microrganismo, in genere più veloci.

Opzioni di trattamento per le infezioni da Campylobacter

Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), le infezioni da Campylobacter di solito si risolvono da sole dopo circa 3-6 giorni dalla comparsa dei primi sintomi. Si consiglia tuttavia l’assunzione di abbondanti liquidi per sostituire gli elettroliti persi attraverso la diarrea.

La somministrazione di farmaci di solito è controindicato perché un’eccessivo assunzione può causare la comparsa di ceppi farmacoresistenti. In seguito a ciò, l’automedicazione non è mai contemplata e gli antibiotici sono prescritti solo per i casi più gravi.

Donna con diarrea.
Il sintomo principale delle infezioni da Campylobacter è la diarrea, quindi come prima opzione di trattamento si suggerisce l’assunzione di liquidi.

Come prevenire queste infezioni?

Come per la maggior parte delle malattie di origine alimentare, la migliore prevenzione consiste nell’igienizzare il cibo da consumare. I Centers for Disease Control and Prevention condividono alcune misure preventive:

  • Lavarsi sempre le mani prima di maneggiare qualsiasi alimento o dopo aver toccato qualsiasi possibile fonte di infezione, sia che si tratti di persone o di animali.
  • Separare gli alimenti crudi da quelli cotti. Tagliare frutta o verdura e carne in taglieri e utensili separati.
  • Cuocere qualsiasi alimento di origine animale, sia esso congelato o meno.
  • Bere sempre latte e succhi di frutta pastorizzati.
  • In nessun caso si deve bere acqua non potabile.

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Considerazioni finali

Le infezioni da Campylobacter sono la principale causa di diarrea in tutto il mondo, in particolare le specie del batterio C. jejuni sono le più diffuse a livello globale. La maggior parte dei focolai epidemiologici si verificano attraverso il consumo di carne avariata, l’assunzione di latte non pastorizzato e acqua non potabile.

Consumare solo cibi cotti in un ambiente igienico rappresenta misura migliore per prevenire la campilobatteriosi. Questo significa non mescolare ingredienti crudi di origine animale e vegetale, sottoporre sempre le carni ad alte temperature prima del consumo e, naturalmente, lavarsi le mani prima di cucinare.


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