Iperpigmentazione: quali sono le cause?

L'iperpigmentazione non comporta danni né rischi, ma può mettere a disagio, in quanto le macchie compaiono soprattutto nelle aree più esposte come il viso, le mani e le braccia.
Iperpigmentazione: quali sono le cause?

Ultimo aggiornamento: 11 agosto, 2020

L’iperpigmentazione è causata dall’eccessiva concentrazione di melanina in alcune aree della pelle. A causa di ciò, la zona acquisisce un tono più scuro, che può manifestarsi con la comparsa di nei, lentiggini o macchie. Quali sono le cause? Si può evitare?

Per prima cosa, occorre specificare che la colorazione della pelle è legata ad alcuni pigmenti naturali come l’emoglobina, la melanina e i carotenoidi. La melanina, in particolare, dona colore agli occhi, alla pelle e ai capelli. Viene sintetizzata nei melanosomi dai suoi precursori, la tirosina e la tirosinasi.

La funzione principale della melanina è quella di proteggere il DNA dai danni delle radiazioni ultraviolette. Quando sovrastimolata, tuttavia, causa l’antiestetica iperpigmentazione.

Qual è la causa dell’iperpigmentazione?

Come spiega l’articolo pubblicato su Pigment Cell & Melanoma Research, una delle cause più frequenti di iperpigmentazione è l’esposizione al sole. La luce solare stimola la produzione di melanina creando un effetto protettivo contro i raggi UV.

Questo è il motivo, di fatto, per cui alcune persone scelgono di prendere il sole. Un’esposizione prolungata al sole, però, altera tale processo danneggiando la pelle. Tra i diversi fattori di rischio dell’iperpigmentazione troviamo:

  • Predisposizione genetica.
  • Macchie post-infiammatorie: tendono a insorgere in seguito alla cicatrizzazione di una ferita cutanea come un’ustione, un taglio, psoriasi o eczema. Nello specifico, si manifesta come un’area non rigonfia, ma scura.
  • Squilibri ormonali: provocano la comparsa di melasma e cloasma. Aree scure di forma irregolare che compaiono quando gli ormoni sessuali femminili stimolano la produzione di melanina in seguito all’esposizione al sole, gravidanza o assunzione di anticoncezionali.
  • Esposizione al sole: è la principale causa di iperpigmentazione. Le macchie della pelle, siano esse legate all’età, lentiggini, melasma o iperpigmentazione post-infiammatoria, cambiano tonalità con l’esposizione al sole.
  • Farmaci: può trattarsi dell’effetto collaterale di alcuni trattamenti ormonali, farmaci chemioterapici, antimalarici, antibiotici, anticoagulanti e altri farmaci.
  • Patologie: è il sintomo di carenze vitaminiche, processi autoimmuni, malattie gastrointestinali e disturbi metabolici.
Donna che prende il sole.
L’esposizione al sole è una delle cause principali di iperpigmentazione. La maggior parte delle macchie della pelle, di fatto, ne è conseguenza diretta. 

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Misure per prevenire l’iperpigmentazione

Esistono alcune misure alla portata di tutti per ridurre il rischio di iperpigmentazione. Occorre tuttavia segnalare che per essere efficaci devono essere applicate, se possibile, ogni giorno.

  • Limitare l’esposizione al sole, evitando la fascia oraria tra le 11:00 e le 16:00.
  • Indossare indumenti adeguati e che offrano protezione.

Trattamenti depigmentanti

Il trattamento dell’iperpigmentazione rappresenta una vera sfida per i professionisti. Nonostante i progressi fatti, sono ancora tante le difficoltà nella riduzione del problema. Come evidenziato nello studio pubblicato sull’Indian Journal of Dermatology, i trattamenti topici sono del tutto inefficaci per la maggior parte dei pazienti. Quali sono le alternative?

  • Peeling chimico: riduce l’iperpigmentazione esfoliando la pelle e conferendo, pertanto, un tono omogeneo.
  • Laser: l’effetto è simile al trattamento precedente, ma l’applicazione, effettuata da un dermatologo, è molto più precisa. Gli strati della pelle interessata vengono distrutti dalla luce laser ad alta energia. Più intenso è il trattamento, più risulta efficace negli strati più profondi della pelle.
  • Creme topiche: l’applicazione di idrochinone a basse concentrazioni è utile nella maggior parte dei casi. Bisogna essere molto cauti al fine di prevenire irritazione e iperpigmentazione post-infiammatoria. La vitamina C è altrettanto efficace contro le imperfezioni e viene impiegata unitamente ad altri principi attivi. In tempi recenti, alcune sostanze come l’acido cogico, l’arbutina, i retinoidi e l’acido azelaico, si sono rivelate molto efficaci.
Peeling e rimozione delle cellule morte.
Le prove sull’efficacia dei trattamenti topici per l’iperpigmentazione sono ancora limitate, ma si sono dimostrati utili dopo varie applicazioni.

Cos’altro sapere sull’iperpigmentazione?

Alla comparsa di nuove macchie o irregolarità cutanee associate all’iperpigmentazione, si consiglia di consultare un dermatologo. Sarà il professionista a stabilire se si tratta di forme innocue o del sintomo di una patologia cutanea. Oltre a ciò, potrà consigliare trattamenti più adatti al caso.

È altrettanto importante sottolineare che i risultati legati all’uso dei depigmentanti non sarà mai immediato, in quanto richiedono tempo e costanza. Infine, vanno sempre abbinati alle misure protettive di base, in particolar modo all’applicazione della crema solare.


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